circonlocuzione /tʃirkonloku'tsjone/ (ant. circollocuzione) s. f. [dal lat. circumlocutio -onis]. - [procedimento espressivo consistente nell'usare un insieme di parole al posto del termine proprio] ≈ [...] giro di parole, perifrasi ...
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perifrasi /pe'rifrazi/ s. f. [dal lat. periphrāsis, gr. períphrasis, der. di periphrázō "parlare con circonlocuzioni"]. - (crit.) [procedimento espressivo consistente nell'usare, anziché un termine unico, [...] un insieme di parole] ≈ circonlocuzione, Ⓖ (fam.) giro di parole. ▲ Locuz. prep.: fig., senza (tante) perifrasi [in modo schietto, esplicito: esprimersi senza (tante) p.] ≈ (fam.) a brutto muso, apertamente, esplicitamente, francamente, (fam.) fuori ...
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eufemismo s. m. [dal gr. eyphēmismós, der. di eyphēmízō "dire parole di buon augurio", comp. di eu- "bene¹" e phēmí "dire"]. - 1. (crit.) [figura retorica che consiste nel sostituire l'espressione propria [...] con un'altra di significato attenuato, per es. andarsene per morire] ≈ attenuazione, (non com.) eufemia. ‖ antifrasi, litote. ↔ disfemismo. 2. (estens.) [espressione utilizzata in questo modo] ≈ circonlocuzione, giro di parole, perifrasi. ...
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frase /'fraze/ s. f. [dal lat. phrasis, gr. phrásis, der. di phrázō "dire"]. - 1. (ling.) [unità di discorso dotata di autonomia sintattica e di talune funzioni grammaticali e comunicative essenziali] [...] . 2. (estens.) [nel linguaggio corrente, insieme di parole sintatticamente e semanticamente coeso] ≈ espressione, locuzione. ‖ circonlocuzione, formula, frase fatta, perifrasi. ● Espressioni: frase fatta → □. □ frase fatta [modo di dire consolidato ...
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ambage s. f. [dal lat. ambages, comp. di amb- "intorno" e tema (con allungamento apofonico) di agĕre "condurre"] (pl. -gi), lett. - 1. (ant.) [cammino tortuoso, andirivieni di strade]. 2. (fig.) [giro [...] intricato e ambiguo di parole: Né per a., in che la gente folle Già s'inviscava ... (Dante)] ≈ circonlocuzione, giro di parole, perifrasi. ▲ Locuz. prep.: lett., senz'ambagi [in chiari termini] ≈ a chiare lettere, apertamente, chiaramente, ...
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andirivieni /andiri'vjɛni/ s. m. [comp. dei temi di andare e rivenire]. - 1. [movimento confuso di molte persone in un medesimo luogo] ≈ andare e venire, passaggio, traffico, va e vieni (o vaevieni), viavai. [...] 2. (estens.) [insieme intricato di corridoi, strade, ecc.] ≈ garbuglio, groviglio, intreccio, intrico, labirinto. 3. (fig.) [giro imbrogliato e confuso di parole] ≈ (lett.) ambage, arzigogolo, circonlocuzione, tortuosità. ...
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giro s. m. [lat. gȳrus, gr. gŷros]. - 1. [linea che limita una superficie: lo spiazzo ha un g. di 20 metri; il g. delle mura; cappello stretto di g.] ≈ Ⓣ (geom.) circonferenza, Ⓣ (geom.) perimetro. 2. [...] parole [procedimento espressivo, spec. elusivo, consistente nell'usare un insieme di parole anziché un unico termine] ≈ circonlocuzione, perifrasi. □ menare (o portare) in giro [fare oggetto di azioni truffaldine, illusorie e sim.] ≈ buggerare, (pop ...
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retorica /re'tɔrika/ (ant. o lett. rettorica) s. f. [da lat. rhetorica (ars), gr. rhētorikḗ (tékhnē)]. - 1. (crit.) [l'arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace] ≈ eloquenza, oratoria. [...] ; anagramma; analogia; apostrofe; arcaismo; argomentazione; associazione; augurio; avantesto; barbarismo; cacofonia; circonlocuzione o perifrasi; citazione; clausola; colon; comma; comparazione; composizione; concatenazione; concessione; concinnità ...
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rigiro s. m. [da rigirare]. - 1. [il rigirare o il rigirarsi, sia con nuovi, ulteriori giri, sia con giri fatti in senso opposto al primo: con tanti giri e r. abbiamo finito per smarrire la strada] ≈ andirivieni, [...] va e vieni. 2. (fig.) [discorso complicato e poco chiaro: esponi il fatto senza tanti r. (di parole)] ≈ circonlocuzione, giro di parole, perifrasi. ↑ contorcimento, tortuosità. ...
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Circonlocuzione o giro di parole con cui si significa una qualsiasi realtà cui ci si potrebbe riferire direttamente con un unico termine: Colui che tutto move (Dante), per definire Dio, motore dell’universo.
Forme perifrastiche Nel linguaggio...
zanzara
Solo in If XXVI 28, nella circonlocuzione che definisce il passaggio dal giorno alla sera, cioè il crepuscolo avanzato: come la mosca cede a la zanzara, allorché le z. succedono alle mosche.