ARCHEOLOGIA MEDIEVALE
S. Tabaczynski
L'a. medievale è l'applicazione delle tecniche archeologiche allo studio del periodo che, nell'Europa mediterranea e occidentale, ebbe inizio con la caduta dell'Impero [...] loro successo. Verso la metà di quegli stessi anni si diffuse inoltre la consapevolezza che l'a. postclassica era stata sino esemplari della Crypta Balbi promettono di dire sull'evoluzione della città tra il 500 e il 1000 più di quanto abbiano ...
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Abbigliamento
F. Piponnier
M. Nockert
G. Di Flumeri Vatielli
A causa della deperibilità dei materiali organici che ne costituivano la base, lo studio dell'a. medievale può fondarsi per la quasi totalità [...] nel momento in cui lo sviluppo dell'artigianato nelle città e il moltiplicarsi di fiere e mercati permisero l' di fuori dell'ambiente di corte il nuovo modo di vestire si diffuse lentamente e solo alla metà del sec. 15° si trovano miniature ...
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Vicino Oriente antico. Botanica e zoologia
Maria Giovanna Biga
Marten Stol
Marco Bonechi
Botanica e zoologia
Botanica
di Maria Giovanna Biga
La vasta area del Vicino Oriente antico comprende zone [...] rari e sono in genere legni carbonizzati negli incendi delle città. Più frequenti sono i resti di semi e di noccioli tolleranza al sale.
Dopo la palma, gli alberi da frutto più diffusi in tutto il Vicino Oriente antico, menzionati in tutti i tipi ...
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CAPPELLA
C. Bozzoni
Dal lat. tardo capella (diminutivo di capa 'veste'), nome dato, nel palazzo dei re merovingi, al luogo dove era collocata e venerata la cappa di s. Martino, sulla quale veniva prestato [...] erette al di sopra delle porte urbiche per assicurare alla città la protezione divina. Gregorio di Tours menziona tre di queste genere rapporti con l'Oriente mediterraneo, dove risulta molto diffusa, mentre dopo il Mille è relativamente rara nell'area ...
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Amuleto
J. Engemann
S.H. Fuglesang
G. Vikan
M. Bernardini
PARTE INTRODUTTIVA
di J. Engemann
Con questo termine si designano genericamente oggetti, per lo più di piccole dimensioni, ritenuti in grado [...] protezione contro il male costituisse nel Medioevo una pratica piuttosto diffusa, si può evincere, in negativo, dalla costante lotta contro stati trovati nel corso di scavi all'interno di città, in circostanze che lasciano supporre siano stati persi ...
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SPOLETO
M.E. Savi
E. Lunghi
(lat. Spoletium)
Città dell'Umbria (prov. Perugia) posta sulle pendici del colle di Sant'Elia, prospiciente il Monteluco.
Già importante centro umbro (come attestano le [...] due formelle. Questa, pur facendo parte di una tipologia diffusa in Umbria, nella quale rientrano quella dello stesso duomo di e il loro recupero come muri di nuovi edifici. La città gotica non nasce da una trasformazione di quella romanica, ma si ...
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BELLUNO
E. Cozzi
(lat. Bellunum)
Cittò del Veneto, capoluogo di provincia. Al centro della Valbelluna, B. fu abitata fin dall'età preromana (lo stesso toponimo potrebbe derivare dal celtico Bellodunum) [...] (959-999) il nuovo assetto urbanistico di B.: munita la citt'a di un castello con quattro torri dalla parte del Piave, egli lavorati a niello secondo la tecnica in uso a Venezia e diffusa in una serie di edifici di derivazione contariniana, mentre i ...
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Anagni
M.L. de Sanctis
A. Bianchi
A. Lauria
(lat. Anagnia)
INQUADRAMENTO TOPOGRAFICO E ARCHITETTURA
di M.L. de Sanctis
Città del Lazio, in prov. di Frosinone. Si erge su uno sperone tufaceo, che [...] costruzione delle prime due strade rotabili, che collegavano il centro della città con la valle e con le strade consolari che portavano verso Roma poi presenti numerosi esempi di opus anglicanum, ricamo diffuso nei secc. 13° e 14°, originario dell' ...
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La periodizzazione della Grecia antica. Il periodo classico
Antonio Giuliano
Il periodo classico
In qualsivoglia civiltà artistica si osservano fenomeni che riconoscono come emblematici i fatti iconografici [...] III e la metà del II sec. a.C., mentre parlano diffusamente sia di quelle di età arcaica, le quali preparano l’età spartani (lo stesso numero dei cittadini che egli propone per le città, 5040, altro non è che il risultato di un calcolo teorico ...
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CREMONA
G. Voltini
Città della Lombardia, capoluogo di provincia, presso la riva sinistra del Po.La scelta del sito destinato ad accogliere il centro urbano di C., dedotta colonia nel 218 a.C. dai Romani [...] 11° l'ampliamento urbano si estese soprattutto a N-O, nella c.d. Città Nuova, dove fin dal sec. 10° esisteva la chiesa di S. Silvestro ambone e di pluteo del sec. 9° presentano motivi largamente diffusi nell'Alto Medioevo, come la coda di pavone o le ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...