In senso concreto, il luogo dove avvengono le contrattazioni per la vendita e l’acquisto di determinati prodotti e dove normalmente si incontrano, tutti i giorni, o in giornate stabilite, compratori, venditori [...] Baltard e F. Callet, 1852-59) rimaste in uso fino alla fine degli anni 1960. Tale tipologia si diffuse nelle grandi città ed ebbe ulteriori sviluppi e nuove configurazioni formali consentite dall’avvento del cemento armato (macello e m. del bestiame ...
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POSTMODERNO
Giorgio Patrizi
Maria Anita Stefanelli
Stefano Chiodi
Ada Francesca Marcianò
Letteratura. - L'uso del termine p. è già rinvenibile negli anni Trenta, allorché il compilatore di una Antologia [...] critico. La seconda formula, di gran lunga la più diffusa, si basa invece sulla critica serrata (e che è molte opere, si citano: Casa Moncada a Bagheria, 1985-87; la città universitaria di Udine, 1983-94, con G. Gigli e il progetto vincitore ...
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PIANO REGOLATORE (XXVII, p. 120)
Lodovico QUARONI
Giovanni ASTENGO
REGOLATORE Piano regolatore urbano. - Il progresso dell'interesse per i problemi sociali, la consapevolezza degli errori commessi e [...] e si è tentato di risolvere, nelle parti esistenti delle grandi città, come già per le ferrovie metropolitane, con le poco felici Londra e per New York, ed altri invece vedrebbero meglio diffusa, dispersa nei nuclei residenziali (Wright), o per lo ...
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Metropoli
Piergiorgio Landini
Le m. contemporanee sono il punto di arrivo di un'evoluzione millenaria che ha riguardato lo sviluppo storico, sociale e giuridico delle aggregazioni umane. Nella voce [...] italiano pesa, evidentemente, il profondo dualismo tra una rete urbana diffusa e policentrica, nel Centro-Nord, e una serie di strutture monocentriche, poggiate su poche città costiere, nel Mezzogiorno continentale e insulare. Mentre, dunque, nella ...
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OSPEDALE (XXV, p. 673)
Aldo DEL BUFALO
L'ospedale a padiglioni (p. 682, XXV), segue uno schema a sviluppo esclusivamente orizzontale: i varî fabbricati che lo compongono, di limitata altezza (uno o due [...] e di effetti pittoreschi. Specialmente in Italia è opinione ormai diffusa che l'ospedale debba essere recinto da una zona di delle sale dei malati. Ciò porterebbe all'abolizione delle città ospitaliere di migliaia di malati e, all'orientamento verso ...
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VILLINO
Raffaello Fagnoni
. Casa piccola e isolata costruita in città, nelle zone che offrono amenità di soggiorno, per l'abitazione permanente di una sola famiglia. Fa parte integrante della casa un [...] XIX e nel XX.
Il villino soddisfa l'esigenza assai diffusa del possesso di una residenza permanente, isolata, cioè libera siffatto tipo di costruzioni. Si è posto il problema della città giardino.
Fra i migliori innovatori va ricordato l'inglese W. ...
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L'architettura: caratteri e modelli. Periodo tardoantico e medievale
Richard Hodges
Günter P. Fehring
Stefano Gizzi
Éliane Vergnolle
Anna Sereni
Elisabetta De Minicis
Francesca Romana Stasolla
Enrico [...] , che diedero così vita agli allineamenti di case a schiera, secondo una modalità che si diffuse un po' ovunque in Europa.
Bibliografia
P. Delogu, Mito di una città meridionale, Napoli 1977; B. Thomas, Villa Settlements, in A. Lengyel - G.T.B. Radan ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Le arti meccaniche
Robert Halleux
Emmanuel Poulle
Christian Meyer
Baudouin van den Abeele
Le arti meccaniche
Le conoscenze tecniche [...] dal cardinale Niccolò Cusano, lasciato all'ospedale della sua città natale, e l'altro da Martin Bylica, della principe Juan Manuel), anticipando quella che fu in seguito l'opera più diffusa: il Libro de la caza de las aves di Pedro López de Ayala ...
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L'architettura: caratteri e modelli. Estremo Oriente
Roberto Ciarla
Marialaura Di Mattia
Oscar Nalesini
Adolfo Tamburello
Paola Mortari Vergara Caffarelli
Filippo Salviati
Caratteri generali
di [...] ad esempio, l'area palaziale era situata nella porzione nord della città-capitale (Fujiwara-kyo), entro un'area cintata da un muro delle grotte di Yonggang e di Longmen, VI-VII sec.), è più diffusa, anche se a partire dai Song (420- 479 d.C.) ...
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L'architettura religiosa e funeraria del mondo greco, etrusco-italico e romano
Giorgio Rocco
L'architettura religiosa
L'età geometrica
L'architettura dei secoli immediatamente successivi alla fine [...] influenze imperiali. In Caria, il tempio di Afrodite ad Afrodisiade, città molto legata ad Augusto, datato tra la seconda metà del I semicolonne o paraste sollevata su di un alto podio, largamente diffuse nel I sec. a.C., cui si affiancano le ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...