PETRONIO (Petronius)
P. Moreno
Scrittore latino del I sec. a. C., autore del romanzo Satyricon. È forse da identificare con l'omonimo personaggio di cui parlano Tacito (Ann., xvi, 14-15) e Plinio (Nat. [...] , 1), che sono richiami non ironici alla sensibilità diffusa negli scritti di Seneca. Sono evidentemente i tempi in quale erano anche dei portici (83, 1 ss.; 90, 1); fuori della città sono ricordate, lungo la strada, le tombe (monimenta, stelas, 62, 4 ...
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Vedi PALMIRA dell'anno: 1963 - 1973 - 1996
PALMIRA (v. vol. v, p. 900)
P. Collart
Le nostre conoscenze della topografia e dei monumenti di P. si sono arricchite nel corso di questi ultimi anni attraverso [...] divinità di origine babilonese assimilata ad Apollo, e molto diffusa a P., come attestano numerosi nomi teofori. Il tèmenos N delle costruzioni.
Quanto al tempio costruito da Malé, segretario della città, nel 130-131 d. C., è rimasto in piedi fino ai ...
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STALLI DEL CORO
C. Tracy
Ampie strutture lignee con funzione di sedile, peculiari della tradizione occidentale (nelle regioni mediterranee realizzate anche in pietra), poste ai lati del presbiterio [...] di s. deve essersi stabilita presto e si deve essere diffusa rapidamente da una chiesa all'altra. Nonostante le forme della l'arredo non veniva realizzato in una bottega di una grande città, ma sul luogo, esso era quasi certamente eseguito da artisti ...
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SUMERICA, Arte
G. Garbini
Per arte s. intendiamo l'insieme delle manifestazioni artistiche della regione mesopotamica (all'incirca l'odierno Iraq; v. mesopotamica, arte) del periodo protostorico e di [...] Tell Agrab) o Mari (v.) sull'Eufrate, sono oggi meglio note di città come Nippur, Umma, Kish e la stessa Eridu. Occorre però rilevare che proprio conto, una tematica che doveva essere assai diffusa, la glittica riecheggia fedelmente tutte le tendenze ...
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DANDINI, Pietro (Pier)
Evelina Borea
Nacque a Firenze il 12 aprile 1646 (F. S. Baldinucci) o nel 1647 (Orlandi, 1704) da Ottaviano (fratello dei pittori Cesare e Vincenzo), e fu educato all'arte dallo [...] sulle opere si attingono in massima parte dalla diffusa biografia che di lui scrisse alcuni anni chiesa parrocchiale di S. Felicita, Firenze 1828, p. 87; F. Fantozzi, Guida della città e contorni di Firenze, Firenze 1842, pp. 180, 294, 401, 435 s., ...
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GRASSINI, Margherita
Simona Urso
Nacque a Venezia l'8 apr. 1880 da Amedeo e Emma Levi.
Era la quarta figlia - dopo Nella, Lina e Marco - di una ricca famiglia ebrea profondamente ortodossa e molto nota [...] all'ordine", una corrente di indirizzo restaurativo diffusa nel panorama artistico europeo contemporaneo e alternativa all della G., di trovare proprio in America la nuova Roma, la "città futura", di cui fu costantemente alla ricerca.
L'anno dopo, in ...
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Vedi SIBARI dell'anno: 1966 - 1997
SIBARI (Σύβαρις, Sybaris)
P. Zancani Montuoro
Colonia greca sulla costa ionica d'Italia fra i fiumi Crati e l'omonimo S., celebre per la sua straordinaria ricchezza [...] emissioni monetali. Gli stateri e le loro frazioni col tipo del toro retrospiciente furono largamente diffusi ed accreditati, e le città minori, che riprodussero con qualche variante l'emblema, intesero sfruttarne a proprio vantaggio il prestigio ...
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GIROLAMO da Treviso, il Vecchio
Alessandro Serafini
L'identificazione dell'artista, attivo nel Trevigiano negli ultimi tre decenni del Quattrocento, al quale vanno attribuiti i dipinti accomunati dall'identica [...] omonimi e attivi negli stessi anni, oltretutto nella stessa città, usassero anche la stessa sottoscrizione. Inoltre, le analisi mitigato dalla trasparenza del colore e dalla luminosità più diffusa, che rivelano un G. attento al corso della pittura ...
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CALAMECH (Calamecca)
Francesco Neri Arnoldi
Famiglia di artisti carraresi, attivi a Messina nella seconda metà del secolo XVI, il cui nome trae origine da una località presso Carrara, denominata la Calamecca.
Primo [...] nello stile, della tarda maniera michelangiolesca diffusa a Messina dal Montorsoli, piuttosto che da un pagamento per la pittura dello stemma reale e di quello della città di Messina su quattro grandi ceri del duomo. Soltanto venti anni dopo, nel ...
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Vedi BUCCHERO dell'anno: 1959 - 1994
BUCCHERO
D. Lollini
Sotto questo nome si intende un particolare tipo di ceramica fatta al tornio, uniformemente nera tanto all'interno quanto all'esterno e lucidata [...] degli Alari". Quest'ultimo tipo di calice è una delle forme più diffuse nella ceramica di b.: lo si ritrova infatti per tutto il F. Magi, La raccolta Benedetto Guglielmi nel Museo Gregoriano Etrusco, Città del Vaticano 1939, parte I, p. 111 ss.; J. ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...