CALAMECH (Calamecca)
Francesco Neri Arnoldi
Famiglia di artisti carraresi, attivi a Messina nella seconda metà del secolo XVI, il cui nome trae origine da una località presso Carrara, denominata la Calamecca.
Primo [...] nello stile, della tarda maniera michelangiolesca diffusa a Messina dal Montorsoli, piuttosto che da un pagamento per la pittura dello stemma reale e di quello della città di Messina su quattro grandi ceri del duomo. Soltanto venti anni dopo, nel ...
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Vedi BUCCHERO dell'anno: 1959 - 1994
BUCCHERO
D. Lollini
Sotto questo nome si intende un particolare tipo di ceramica fatta al tornio, uniformemente nera tanto all'interno quanto all'esterno e lucidata [...] degli Alari". Quest'ultimo tipo di calice è una delle forme più diffuse nella ceramica di b.: lo si ritrova infatti per tutto il F. Magi, La raccolta Benedetto Guglielmi nel Museo Gregoriano Etrusco, Città del Vaticano 1939, parte I, p. 111 ss.; J. ...
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GINNASIO (Γυμνάσιον)
J. Delorme
In origine il g. è il sito in cui gli antichi Greci praticavano la ginnastica, complesso di esercizi fisici destinati a prepararli alle competizioni atletiche, che venivano [...] la generalizzazione del professionismo nell'atletica di competizione, diffusa già nel IV sec., non provoca la sec., epoca in cui costruì il proprio g., Delo era ancora una città secondaria. Il monumento, rispetto a quello d'Olimpia, ha una superficie ...
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Albero
C. Lapostolle
A. Santoro
OCCIDENTE
di C. Lapostolle
L'uso di raffigurare a., sia con intenti puramente decorativi, sia con contenuti di carattere simbolico, passò, senza apparente soluzione [...] della vita, forse originario del Vicino Oriente, ma comunque ampiamente diffuso in tutta l'Asia, continuò a essere usato sia come segno un'eccezionale testimonianza figurativa proveniente dall'antica città centroasiatica di Subashi (oasi di Kucha) ...
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FIGINO, Giovanni Ambrogio
Roberto Ciardi
Figlio di Giovanni Vincenzo, fabbricante di spade e proveniente da una nota famiglia di armaioli, e di Lucia Grassi, nacque a Milano; l'anno di nascita è incerto.
La [...] ad assicurare al pittore quella agiatezza economica e quella notorietà diffusa di cui godette, essendo celebrato non solo da letterati di che non sono da escludere possibili successivi ritorni nella città papale, anche se sia del primo soggiorno sia ...
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POITOU
Y. Blomme
Antica provincia della Francia occidentale, estesa tra la Bretagna e l'Angiò a N, la Turenna a N-E, il Berry e la Marche a E, il Limosino a S-E, l'Angoumois, la Saintonge, l'Aunis a [...] quest'epoca nel P. fossero sensibili alle mode allora diffuse in Occidente.Gli antichi alzati delle cripte di Nouaillé-Maupertuis P. e duca di Aquitania (990 ca.-1030), la città di Poitiers subì una metamorfosi. Anche gli importanti centri monastici ...
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Vedi APELLE dell'anno: 1958 - 1994
APELLE (᾿Απελλῆς, Apēlles)
D. Mustilli
Pittore, vissuto nel IV sec. a. C. Fu, secondo il concorde giudizio degli antichi, il più grande dei pittori greci.
Nacque probabilmente [...] sua amata, graffito sulle pareti di una casa della città, non ci illumina troppo sul motivo artistico scelto dal toni troppo accesi, conferendo all'insieme una luminosità più diffusa, che forse gli antichi indicarono con il termine di splendor ...
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NILO (Νεῖλος, Nilus)
N. Bonacasa
A. M. Roveri
F. Bonacasa
A. M. Roveri
Fiume dell'Egitto, nasce a S dell'equatore dal lago Vittoria-Nyanza attualmente dalla confluenza di due soli bracci, mentre in [...] Wiesbaden e questa tipologia dovette essere particolarmente diffusa se la ritroviamo su una scultura copta del Museo Gregoriano Egizio: G. Botti-P. Romanelli, Sculture Mus. Greg. Egizio, Città del Vaticano 1951, p. 105, n. 157, tav. 72; A. Hermann, ...
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Vedi STABIAE dell'anno: 1966 - 1997
STABIAE
O. Elia
Oppidum preromano della Campania (oggi Castellamare di Stabia), aggregato alla federazione nucerina.
La città ebbe probabilmente impianto osco-tirreno-ausone, [...] loro ininterrotto secolare impiego e la fama largamente diffusa di queste, influirono fortemente su questa costituzione del quanto alla mancanza di un vero e proprio impianto di città amministrativamente costituita che S. mai ebbe nè come oppidum, ...
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ASCENSIONE
V.M. Schmidt
L'a. è la salita di Cristo al cielo alla presenza degli apostoli dopo la risurrezione, della quale costituisce il completamento. La risurrezione di Cristo e la sua ascesa alla [...] immagine di Cristo che scompare in alto tra le nuvole non si diffuse se non in rari esempi e si seguì di preferenza, almeno , Maiestas Domini. Théophanies de l'Apocalypse dans l'art chrétien, Città del Vaticano 1938, pp. 185-188, 196-198; M. Schapiro ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...