CAELATOR
J. Calabi Limentani
Era a Roma, in senso stretto, colui che incideva col cesello (caelum) ogni materiale duro, come pietra, avorio, legno, vetro, ma soprattutto metallo; in senso lato e proprio [...] della sua maggiore diffusione, dovuta alla più diffusa ricchezza e maggiore abbondanza di metallo pregiato, v. aurifex).
Parthenios (Iuv., Sat., xii, 44).
Pasiteles (v.) (p., poi citt., età di Cicerone, Plin., Nat. hist., xxxiii, 39, 156; Cic., De ...
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ORE, Libro di
F. Manzari
Compendio di testi devozionali a uso dei laici, il cui nucleo centrale è costituito dall'ufficio della Vergine, le Horae Beatae Mariae Virginis, da cui trae il nome l'intero [...] da un ciclo della Passione.A una produzione corrente diffusa a Parigi e nella Francia settentrionale all'inizio Bibliothèque Vaticane, IV, Les livres d'heures (Studi e Testi, 267), Città del Vaticano 1971; L.M.J. Delaissé, The Importance of Books of ...
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CANDIDI, Marianna
Sergio Rinaldi Tufi
Nacque a Roma il 3 febbr. 1756 da Giuseppe, medico dotato di notevole cultura umanistica, e da Maddalena Scilla, nata da una ricchissima famiglia siciliana (Agostino, [...] nuovamente riedita, nel 1812, Sotto il titolo di Viaggio compiutoin alcune città del Lazio che diconsi fondate dal re Saturno.
I quadri della nobilitare" il genere): nitidezza del dettaglio, diffusa luminosità, "lucidezza delle arie", "trasparenza ...
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ILKHANIDI
S. S. Blair
Dinastia mongola che governò l'Iran, l'Iraq, il Caucaso e l'Anatolia dal 1256 al 1353, in un periodo contrassegnato da notevoli turbolenze interne, ma anche da una fase di prosperità [...] dove il clima è particolarmente rigido, quella a due īvān, diffusa nel centro dell'Iran, e quella a unico īvān, epoche anteriori. Golombek (1974) ha definito questi santuari come 'piccole città di Dio' e ne ha segnalati cinque, per il loro stato ...
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CAPOLAVORO
W. Cahn
L'uso del termine c. (o capodopera) è documentato per la prima volta in Italia nel sec. 18° nel significato di migliore opera di un artista. Esso deriva dalla locuzione francese molto [...] circostanze sia stato introdotto, né in che misura ne fosse diffusa l'applicazione ai tempi di Boileau.L'obbligo di eseguire vengono eseguiti [da fabbri] in numerose delle più illustri città di questo regno sono ancora fatti alla vecchia maniera e ...
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Vedi MARZABOTTO dell'anno: 1961 - 1973 - 1995
MARZABOTTO
P. E. Arias
G. A. Mansuelli
Città etrusca situata nella zona subappenninica tosco-emiliana, (media valle del Reno), della quale non si hanno [...] ultimo quarto del VI sec.; la ceramica più diffusa è della metà e della fine del V secolo , I: I tempi antichi, passim; Bologna 1928; P. E. Arias, Considerazioni sulla città etrusca di Pian di Misano, in Atti Mem. Romagne, III, 1953; id., in Fasti ...
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BERTAUX, ÉMILE
CCosimo Damiano Fonseca
Nacque a Fontenay-sous-Bois il 23 maggio 1869; nel 1888 entrò all'École Normale Supérieure di Parigi dove terminò i suoi studi nel 1893. Conseguita l'agrégation [...] della ferrovia da Rionero a Potenza, era stata diffusa con la traduzione italiana nel 1898 del saggio Kappel, La cappella del Castello di Lagopesole, in Cultura artistica, città e architettura nell'età federiciana. Atti del Convegno internazionale di ...
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BONANNO
Isa Belli Barsali
Operoso nella seconda metà del sec. XII, se ne ignorano le date di nascita e di morte; l'epigrafe già sulla distrutta porta centrale del duomo di Pisa, dove lo si qualificava [...] luministico cui partecipa la stessa luminosità diffusa del fondo liscio; più essenziali sono , VI, 1 (1844), pp. XIV, 110, 118; P. Tronci, Memorie istorichedella città di Pisa, Livorno 1682, pp. 136 s.; A. Da Morrona, Pisa illustrata..., Livorno ...
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Vedi CALLATIS dell'anno: 1959 - 1973 - 1994
CALLATIS (v. vol. ii, p. 277)
D. M. Pippidi
G. Bordenache
Oggi Mangalia, colonia di Heraklea Pontica sulla costa occidentale del Mar Nero, tra Tomis a N e [...] rapido e vigoroso, una volta che, alla fine del sec. IV, è a capo delle città pontiche che si erano ribellate a Lisimaco (Diod., xix, 73, 1-5; xx, in blocchi di pietra accuratamente tagliati, del tipo diffuso in Macedonia; 3) frequenti le tombe a ...
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GETO-DACICA, civiltà
R. Vulpe
Sull'attuale territorio della Romania e su una notevole parte dei paesi vicini, cioè su tutta l'area carpato-danubiana che va dai Balcani fino in Galizia e dal Ponto Eusino [...] appaiono con particolare frequenza in Dobrugia, in prossimità delle città pontiche (ad esempio a Tariverdi, presso Histria), ma I sec. a. C. questa cultura si è uniformemente diffusa su tutto il territorio abitato da popolazioni geto-daciche, grazie ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...