CAGNOLI, Barnaba (Barnaba da Vercelli)
Anna Morisi
Nato a Vercelli, forse intorno al 1262 (D. A. Mortier, III, p. 72 n. 2), entrò nell'Ordine domenicano in età matura, già con il titolo di "doctor iuris [...] riunirono a Colonia, ma dovettero ben presto lasciare la città per l'opposizione, pare, del clero secolare fedele a come risulta dalla lettera che il priore del convento parigino diffuse per annunziare la morte del generale (lo spostamento della ...
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FIFANTI, Oderigo (Odarrigo, Oddo)
Massimo Tarassi
Figlio di Arrigo, nacque a Firenze probabilmente verso la fine del XII secolo, da un ceppo familiare di origine signorile che proprio in quel tempo si [...] mostrano già negli antefatti due gruppi contrapposti di famiglie eminenti, sia perché in quella società era diffusa la pratica della vendetta. Divisasi la città in "parte del Guelfo" e "parte del Ghibellino", e in quest'ultima ricoprendo il F. con ...
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GARGIULO, Antonino (in religione Bonaventura)
Francesca Brancaleoni
Nato il 26 marzo 1843 a Sant'Agnello, presso Sorrento, da Vincenzo e Candida Scarpati, nel 1859 fu ammesso come novizio tra i cappuccini [...] e la fondazione (1873) dell'Eco di s. Francesco, diffusa rivista bimestrale che il G. diresse per trentadue anni e della Sant'Agnello 1903); Il proto-convento ed i conventi cappuccini della città di Napoli (Napoli 1889); I cappuccini di Nola e Nola ...
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Schubert, Franz
Guido Turchi
Il genio musicale dalle due anime
Il compositore viennese Franz Schubert visse solo trentuno anni, nei primi decenni dell’Ottocento, ma costellò la sua vita di capolavori [...] stesso anno (1808) divenne alunno del Convitto della città, dove poté coltivare le sue notevoli attitudini musicali e costituiscono l’immagine più cara del romanticismo schubertiano, la più diffusa fra i giovani pianisti.
Tra le opere ad ampio ...
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DALLE CATENE, Gian Gheramo
Massimo Ferretti
Figlio di Antonio da Parma, ma residente a Modena "ab infantia", è documentato come pittore fra il 1520 e il 1533. Il 25 marzo 1520 "Zangirardo Cathena pictore [...] inequivocabilmente dalla specifica formula iconografica diffusa dalla bottega di Raffaello. Modena, in Ann. stor. mod., I (1851), pp. 86 s.; A. Pezzana, Storia della città di Parma, Parma 1852, IV, pp. XXV s.; G. Campori, Artisti ital. e stranieri ...
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GRIFONI, Riccardo
Emanuela Bianchi
Nacque a Firenze il 5 giugno 1845 da Ferdinando e da Elisa Granati, appartenenti alla parrocchia di S. Salvi.
Il G. si formò presso l'Accademia di belle arti di Firenze [...] monumento rispondeva all'esigenza ideale - molto diffusa nell'ambiente laico-risorgimentale - di rappresentare dal Quattrocento ad oggi, Roma 1942, p. 423 s.; La capitale a Roma. Città e arredo urbano 1870 (catal.), a cura di L. Cardilli - A. Cambedda ...
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DELLA BARBA, Zanobi
Paolo Veneziani
Nulla o quasi sappiamo di questo cantimbanco attivo a Firenze nel secondo decennio del Cinquecento, la cui sottoscrizione di editore, intesa l'espressione nel senso [...] così labile traccia della grande popolarità che ebbero ai loro tempi in città e paesi d'Italia.
In definitiva la figura del D., e rifacimento di testi preesistenti, secondo una pratica diffusa nell'ambito dei componimenti popolari.
Il D. ...
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CARIOLA (Carriola, Carrettola), Giovanni della
Giuseppe Gangemi
Se ne ignorano il cognome ("della Carriola" è un evidente soprannome relativo al veicolo col quale o sul quale, se storpio, si spostava), [...] , e motivandone anzi la peregrinazione nei secoli di città in città (che non poco incide appunto sull'assetto testuale), ha determinato numerose alterazioni nelle più diffuse edizioni ottocentesche. Malagevole, di conseguenza, un esame stilistico ...
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BESICKEN, Johann
Alfredo Cioni
Nacque a Bersingheim (Württemberg), ma si ignora in che anno; da fonti germaniche si ricava la notizia che egli studiò nell'università di Basilea, che in quella città [...] prima volta, in una edizione romana, assieme a quello di Sigismondo Mayr nella sottoscrizione di quel manualetto assai diffuso: Practica càncellariae apostolicae (1493),cui segue lo Hierocles, In aureos versus Pithagorae opusculum,tradotto da Giorgio ...
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BENASSI, Umberto
Gian Franco Torcellan
Nato a Parma il 4 genn. 1876 da Aminta e da Maria Beatrice Pelizzi, fece colà gli studi secondari, recandosi poi nel 1894 a Pisa, dove compì gli studi universitari [...] suo entusiasmo erudito e l'amore alle vicende storiche della città natia, e subito impegnò tutte le sue forze nell' e il 1925 (voll. XV-XVI e XIX-XXV) e fu diffusa poi in estratti unitari, si era stavolta sostanziata dei nuovi indirizzi storiografici ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...