ANTOLDI, Alessandro
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Nato a Mantova il 29 apr. 1815, laureatosi nelle discipline giuridiche, ma dedicatosi alla musica, l'A. fu tra i primi a istituire (settembre 1844) in casa sua una scuola gratuita [...] canto ecclesiastico per gli alunni della Dottrina Cristiana di Città". L'Accademia Virgiliana di Mantova. di cui lusinghieri riconoscimenti: la sua invenzione fu, invece, seguita e diffusa in Inghilterra, forse per opera del maestro Riccardo Gallico, ...
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CAPECELATRO, Carlo
Aurelio Musi
-Nacque a Napoli il 3 ag. 1617 da Ettore, marchese di Torello. Fu cavaliere dell'Ordine di S. Giacomo e maestro di campo della fanteria napoletana. Nel 1638 venne creato [...] ribelli per spiare i loro movimenti e i loro piani.
Era talmente diffusa la fama dei metodi violenti e brutali usati dal C. nella , e inviato nel ducato di Milano, dove difese la città di Cremona assediata dai Francesi.
Ritornato a Napoli, fu ...
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GABRIELLI, Giovanni, detto Sivello
Teresa Megale
Attore comico, vissuto tra il XVI e il XVII secolo, fu universalmente conosciuto con il nome d'arte di Sivello. Dotato di straordinarie capacità recitative, [...] attrice. La notizia tendenziosa del gesuita, ripresa e diffusa dai biografi successivi (Bartoli, Rasi), ha contribuito fermavasi ad ascoltarlo" (Bartoli, p. 246).
Non si conosce la città di origine del G., benché abbia soggiornato e si sia esibito a ...
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BERTANI (Bertanni), Giovanni Battista
Nicola De Blasi
Nacque a Venezia negli ultimi anni del sec. XVI e quivi trascorse l'adolescenza e la giovinezza, dedicandosi dapprima agli studi letterari e filosofici [...] abbiamo scarse notizie, ma la loro fama dové essere abbastanza diffusa negli ambienti letterari del tempo, se l'imperatore Mattia chiamò 1642 e ivi rappresentata in occasione della partenza dalla città di Giorgio Contarini.
Dove l'imitazione del Tasso ...
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CARMELICH, Giorgio
Franco Firmiani
Nacque a Trieste il 12 aprile del 1907 da Lorenzo e Beatrice Benvenuti. Da una ricognizione delle opere superstiti (realizzate nell'arco di sei anni di appassionata [...] come attraverso un velo atmosferico in una diffusa, irreale luminosità senza perdere in perspicuità Farfalla di Dinard, Milano 1961, pp. 241-46; G. Montenero, Nella città del realismo borghese il fiore della desolaz. fantastica, in Quassù Trieste, a ...
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BASILIO da Strasburgo
Alfredo Cioni
Il nome di B. oriundo di Strasburgo, editore e tipografo in Napoli durante il sec. XV, si trova, e solo per questo si conosce, in due edizioni napoletane del 1478 [...] pochi documenti relativi a stampatori, librai, legatori che operarono in quella città durante il sec. XV e dopo il '500, ma in in una ristampa del De versuum scansione, operetta molto diffusa del grammatico Giovanni Sulpizio da Veroli: l'edizione ...
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BALDONI, Bernardino
Alberto Merola
Nacque, sembra, nel 1556 a San Ginesio (Macerata) da un agiato gentiluomo, Valentino, che viveva di solito in Ancona dove il B. intraprese i primi studi letterari [...] il modo col quale dev'egli servire il Publico di una Città,opera da riferire a quella letteratura precettistica di cui parla il 1929, p. 139),che cita a tal proposito la più diffusa opera Del Segretario di Panfilo Persico.
L'ambizione dell'opuscolo ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...