Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Ospedali, università e medicina
Maria Conforti
Il medico e anatomista danese Thomas Bartholin (1616-1680) negli anni Quaranta del Seicento aveva visitato l’Italia in un grand tour medico che lo aveva [...] ai lebbrosi medievali; e condusse infine anche alla creazione di un gruppo di ospedali di nuova concezione, diffusi in quasi tutte le maggiori città italiane e detti ‘degli Incurabili’ dal carattere senza speranza della malattia, ma forse anche dal ...
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Igiene
Augusto Panà
Anna Spinaci
Luigi Frighi
L'igiene, dal greco ὑγιεινή (sottinteso τέχνη), "salubre, che giova alla salute", è un ramo della medicina che si occupa della salvaguardia e del miglioramento [...] meccanici, chimici e fisici. Tra i sistemi meccanici, particolarmente diffusa è la filtrazione che si attua per mezzo di vasche individui senza fissa dimora che popolano le strade della città e che, rispetto ai clochards del passato, sono più ...
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MANCINI, Giulio
Silvia De Renzi
Donatella L. Sparti
Ultimogenito del medico Bartolomeo di Niccolò (morto nel 1578) e di Camilla di Francesco Mucci, nacque a Siena il 21 febbr. 1559 e fu battezzato [...] a Viterbo, dove ricevette l'incarico di medico condotto della città nell'agosto 1591 (Siena, Arch. della Società di esecutori ballo (cc. 157r-186v) in cui, seguendo una opinione diffusa al tempo, la danza viene presentata come un'attività di ...
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L'Ottocento: scienze mediche. La terapeutica
Andreas-Holger Maehle
La terapeutica
Tra il 1800 e il 1890 le pratiche terapeutiche che facevano capo alla tradizione galenica vennero progressivamente abbandonate. [...] lavoravano nei grandi ospedali di Parigi e di Vienna) si diffuse lo scetticismo terapeutico. Osservando le lesioni degli organi al tavolo sedare i moti di Napoli; negli anni successivi questa città divenne per la Penisola ciò che Lipsia era stata per ...
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Handicap
Giancarlo Urbinati
Olga Capirci
Paolo Casini
Handicap deriva dal nome di un gioco d'azzardo (hand in cap, "la mano nel cappello") con monete che si estraevano a sorte da un cappello. Il termine [...] ampia letteratura fiorita sull'argomento - la sensibilità diffusa, le pratiche d'intervento, lo slancio filantropico e robusto, non è vantaggioso né per lui né per la città di vivere". Si può riflettere sull'estrema rozzezza dei criteri selettivi ...
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Mare
Ernesto Mazzetti
Umberto Solimene
L'habitat prevalente del genere umano è la terraferma; eppure nel corso della sua formazione il nostro pianeta ha riservato solo il 30% della sua superficie alle [...] collocando sulla sponda di grandi fiumi le sue prime città in quanto consapevole del ruolo dell'acqua nell'agricoltura dove vi è concentrazione di una fauna assai diversificata e diffusa fino al limite delle zone epipelagica (profondità fino a 120 ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Cultura visiva e illustrazione anatomica nel Rinascimento
Andrea Carlino
La storia dell’anatomia, tra la fine del Medioevo e l’età moderna, s’iscrive in modo perfettamente coerente nella più vasta storia [...] teatro europeo di questa storia, e alcune città in cui tali condizioni erano particolarmente favorevoli, come ’osservazione diretta dell’anatomia umana grazie alla pratica sempre più diffusa e regolare della dissezione, sembra che per due secoli ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Musei, orti botanici e teatri anatomici
Giuseppe Olmi
L’immagine che abbiamo degli scienziati del passato è spesso quella di individui per lo più seduti a un tavolo, intenti a riflettere, a elaborare [...] ai suoi tempi un grande scienziato e la sua fama fosse diffusa in tutta Europa, sia nei Paesi cattolici sia in quelli «piante peregrine». Ricordiamo, come curiosità, che a Venezia, città sull’acqua, l’interesse, professionale o amatoriale, per il ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La medicina medioevale e la scuola salernitana
Piero Morpurgo
L’eredità antica
La medicina medioevale eredita la tradizione dei testi ippocratici e galenici, che viene integrata dalla circolazione di [...] di quanto vasto fosse l’interscambio culturale e quanto diffuso l’intreccio disciplinare. Si trattò di un sistema in Manṣūr – il riferimento è a Manṣūr ibn Isḥāq, governatore della città natale di Rhazes, Rayy nell’odierno Oman), tradotto in latino, ...
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La seconda rivoluzione scientifica: scienze biologiche e medicina. Medicina tropicale
Helen Power
Medicina tropicale
La storia della medicina tropicale è strettamente legata ai viaggi di esplorazione, [...] batteriologia e protozoologia fornivano ulteriori stimoli allo studio delle infezioni diffuse nei paesi esotici. Un flusso di persone, di idee e di informazioni circolava dalle colonie alle città dell'Europa e dell'America Settentrionale, un asse di ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...