GALLENGA, Riccardo
Giuseppe Armocida-Pier Enrico Gallenga
Nato a Parma il 30 ag. 1904 da Camillo, clinico oculista dell'Ateneo parmense, e da Erminia Bazzi, si iscrisse al corso di laurea in medicina [...] e chirurgia dell'Università della sua città, ove fu allievo di A. Pensa e G. Razzaboni direttori, rispettivamente, degli il concetto personale di ipertensione orbitaria localizzata e diffusa, soffermandosi in particolare sui rapporti tra la sindrome ...
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GANDOLFI, Gaetano
Stefano Arieti
Nato a Bologna il 12 nov. 1776 da Giacomo, veterinario, e da Matilde Piccinini, ancora giovanissimo si distinse negli studi: accolto il 15 nov. 1792 nell'Accademia dei [...] medico ordinario dell'ospedale S. Orsola, da lungo tempo assente dalla città, e il 15 marzo 1805 fu designato alla carica di medico Milano 1807) rese note le osservazioni condotte sulla malattia diffusa in forma epidemica fra i suini fin dal 1802, ...
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Imbalsamazione
Red.
L'imbalsamazione è un'operazione intesa a conservare inalterato, dopo la morte, il corpo dell'uomo e degli animali. Le pratiche d'imbalsamazione, antiche e moderne, si basano essenzialmente [...] ad assicurare la conservazione del cadavere è diffusa presso numerose popolazioni. Alcune di queste pratiche il suo corpo fu avvolto con cera per essere trasportato nella città di origine senza essere manipolato. Stazio riferisce, invece, che il ...
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CALDESI, Giovanni
Paolo Cristofolini
Nacque ad Arezzo il 7 gennaio del 1650 da Luca, di famiglia cittadina, e da Maddalena. Le notizie che abbiamo intorno alla sua lunga vita sono piuttosto scarse e [...] quando nel 1732 il C. domanda e ottiene dal Consiglio della città di Arezzo il grado del gonfalonierato, che dà diritto ad essere studio del fegato delle tartarughe, contro l'opinione allora diffusa, e combattuta dal Malpighi nel De hepate, che le ...
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GASTALDI, Girolamo
Marcella Marsili
Figlio di Pietro Giovanni, facoltoso giureconsulto, e di Nicolosa Calvo, nacque a Taggia, nella Riviera di Ponente, nel 1616. Ammalatosi di vaiolo in età infantile, [...] (1656-57). Al primo sospetto che la peste, già diffusa a Napoli, stesse per contagiare Roma, il pontefice Alessandro VII Chiesa, la direzione dei provvedimenti necessari alla difesa della città.
I provvedimenti adottati per contenere e vincere l' ...
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ADAMO DA CREMONA
PPiero Morpurgo
Della sua vita poco si conosce; egli stesso nel prologo del Regimen iter agentium vel peregrinatium si definisce "cantor ecclesiae". Il suo impegno scientifico è legato [...] In effetti c'era già nel sec. XIII una diffusa consapevolezza della necessità che, per evitare il contagio, ci 1-3); il ricettario del Maestro Bene medico dellomperadore Federigo (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Ross. XI.7). ...
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GALVAGNI, Ercole
Umberto Torelli
Nacque a Bologna, dall'avvocato Bartolomeo e da Marianna Trotti, il 5 sett. 1836.
Compiuti i primi studi, si laureò in medicina e chirurgia nell'Università felsinea [...] VII [1877], pp. 321-329; Della gangrena polmonare diffusa consecutiva a pleurite purulenta. Nota, ibid., VIII [ società medico-chirurgiche di Bologna e di Modena, e consigliere comunale della città di Modena.
Qui si spense il 15 apr. 1909.
Fonti e ...
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GABRIELI (Gabrielli), Gaspare
Delfina Giovannozzi
Figlio di Ludovico, nobile padovano, nacque a Padova nel 1494. Studiò medicina nel celebre ateneo patavino. All'età di 31 anni fu ammesso nel Collegio [...] dieci, anche se la data del suo primo soggiorno in città può essere fissata al dicembre del 1536, poiché dalle carte il G., la cui fama come botanico si era straordinariamente diffusa in seguito all'insegnamento ferrarese, fece ritorno nella natia ...
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FEBO da Pergola
Raffaella Zaccaria
Le notizie su F., medico e professore di medicina, sono piuttosto limitate e circoscritte ad alcuni momenti della sua vita. Dovette nascere a Pergola (od. prov. di [...] San Sepolcro nel 1430 (e a proposito dell'epidemia diffusa a Borgo San Sepolcro F. fornisce anche i nomi Perugia 1875, p. 747; M. Natalucci, Ancona attraverso i secoli, I, Città di Castello 1960, p. 282; G. Mazzatinti, Inv. dei manoscritti delle Bibl ...
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ALTOMARE, Donato Antonio
Alberto Merola
Nato a Napoli nei primi decenni del sec. XVI, studiò dapprima diritto, come era nelle tradizioni della sua famiglia (il fratello Tommaso fu giureconsulto), e [...] semplici aromati... L'opera, però, dell'A, maggiormente diffusa ed apprezzata fu la De medendis humani corporis malis ars -G. B. Chiarini, Notizie del bello dell'antico e del curioso della città di Napoli, lI, Napoli 1870, pp. 770 s.; L. Amabile, Il ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...