Tossicodipendenza
Vittorino Andreoli
Sommario: 1. La dipendenza come disturbo. 2. Dalla relazione alla dipendenza. 3. Il bisogno di metamorfosi. 4. L'oggetto transizionale. 5. Le sostanze tossiche. [...] a fare tutto ciò che il loro gruppo richiede: se vi è diffuso l'uso di sostanze stupefacenti, l'adolescente sceglierà di usarle e facile vedere il tossicodipendente da eroina che vaga per la città, assente, senza una meta, il consumatore di cocaina è ...
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Memoria
Alessandro Cavalli
La nozione di memoria
In termini molto generali, la memoria può essere intesa come la capacità di un sistema qualsiasi (un robot, un organismo, un individuo, un gruppo, un'istituzione, [...] ma l'invenzione è senza dubbio molto precedente e si è diffusa solo lentamente), la conservazione e la trasmissione della memoria passa loro predecessori anche mille anni prima. Ma anche nelle città, dove la dinamica sociale è stata da sempre più ...
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Le civilta precolombiane. La medicina azteca
Bernard Ortiz de Montellano
La medicina azteca
Chiamiamo azteca quella civiltà di lingua nahuatl che, stanziata nel bacino messicano con il suo centro a [...] i dentifrici. Tenochtitlan, in particolare, se paragonata alle città europee di quel tempo, era essenzialmente sana e ciò derivava sarebbero nati gonfi. Una credenza azteca, tuttora ampiamente diffusa in Messico e tra i Messico-americani, sosteneva ...
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Ansia
Alberto Oliverio e Marcel van den Hout
Affine all'angoscia, cui l'unisce anche l'etimologia (viene dal latino tardo anxia, derivato di anxius, "ansioso", a sua volta da angere, "stringere"), l'ansia [...] . Nel primo caso, i pazienti soffrono di un'ansia diffusa, irrazionale, rispetto a un'ampia gamma di circostanze. L , Oxford University Press, 1987.
k. schneider, Klinische Psychopatologie, Stuttgart, Thieme, 1950 (trad. it. Roma, Città Nuova, 1982). ...
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Gemelli
Paolo Parisi
Dal latino gemellus, diminutivo di geminus, "doppio", il termine indica i nati da un medesimo parto. Le modalità attraverso le quali due o più individui possono derivare da un unico [...] . La strategia riproduttiva di gran lunga più semplice e diffusa è basata su grandi numeri di partenza. Le Conifere il caso più noto di gemelli associati a miti di fondazione di antiche città. Come ha indicato J.R. Harris (1913), il mito di gemelli ...
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Morbosità
Giovanni Berlinguer
Definizione e valutazione della morbosità
La morbosità esprime il rapporto fra il numero di ammalati e la popolazione. Questo rapporto viene studiato come uno degli indicatori [...] delle fognature e dell'approvvigionamento idrico nelle tre città, cioè proprio quelle condizioni che favoriscono la ed è stata ridotta in altre nazioni dell'Asia, mentre è ora più diffusa di prima in Africa, dove causa ogni anno due milioni di morti ( ...
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Mano
Rosadele Cicchetti
Marco Bussagli
La mano, ultimo segmento dell'arto superiore, è un'unità funzionale costituita da polso, palma e dita. Il polso, o carpo, è formato da otto ossa, quattro prossimali [...] modo che togliendo la mano restasse la sua sagoma, appare diffusa dai Pirenei agli Urali e testimonia ampiamente come già allora Medioevo, a cura di M. Buonocore, Catalogo della mostra: Città del Vaticano, 9 ottobre 1996-19 aprile 1997, Roma, Palombi ...
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FALLOPPIA, Gabriele
Gabriella Belloni Speciale
Nacque nel 1523, a Modena, dal matrimonio di Caterina Bergomozzi con Girolamo, figlio naturale di un Gabriele, la cui origine de Falopijs testimoniava [...] la morte per "maleficio" era minacciosamente e popolarmente diffusa in ogni strato sociale. E certo è, parimenti l'avvio la sua amicizia con Luca Ghini - in questa stessa città lettore di botanica (1544-1554) e fondatore del prestigioso orto botanico ...
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GENTILE da Foligno (Gentilis Fulginas, Fulgineus, de Fulgineo, de Gentilibus)
Maria Luisa Ceccarelli Lemut
Nacque a Foligno nell'ultimo quarto del secolo XIII da Gentile di Bartolo, medico, nato forse [...] al 1340 come medico di Ubertino da Carrara (che governò la città dal 1338 fino alla morte, avvenuta nel 1345). L'ipotesi è del commento rispetto alle altre: la sezione del commento più diffusa fu quella relativa al libro IV, fen I. Delle numerose ...
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Infettive, malattie
Giuseppe Visco
Ubaldo Visco Comandini
Si definiscono infettive le malattie determinate dalla penetrazione di un microrganismo patogeno all'interno di un organismo ospite. Il concetto [...] i costumi dell'uomo: peste e colera hanno devastato città ed eserciti e la stessa colonizzazione europea dell'America Centrale il progresso e molte malattie a trasmissione sessuale sono diffuse anche nei paesi industrializzati. In alcuni casi però, ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...