AGAPITO I, papa
Ottorino Bertolini
Appartenne ad illustre famiglia dell'aristocrazia senatoria romana (che non era però, come si vuole da alcuno, della grande casata degli Anici): aveva il suo palazzo [...] vi si conducevano gli studi, che aveva subito abbandonato la città perché temeva, come scrisse di lui Gregorio Magno, di del pretorio d'Italia, avvertiva il contrasto fra la conoscenza diffusa in Roma degli autori profani e la generale ignoranza dei ...
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EUGENIO IV, papa
Denys Hay
Gabriele Condulmer nacque nel 1383, da Angelo, nobile veneziano, e da Bariola, figlia di Niccolò Correr e sorella di Gregorio XII, pontefice dal 1406 al 1415, anno in cui [...] violento che altrove. C'era dovunque un odio diffuso, addirittura a livello popolare, per il fiscalismo . 453-591; Pii II Commentarii, a cura di A. van Heck, I-II, Città del Vaticano 1984, ad Indicem; L. Muratori, Annali d'Italia, IX, Milano 1744, ...
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EUGENIO II, papa
Jean-Marie Sansterre
Nonostante la sua origine non sia specificata nel più antico manoscritto delle biografie papali del sec. IX, E. II fu verosimilmente romano, come riferiscono posteriori [...] inviati a Roma e di ordinare che fossero scacciati dalla città gli iconoduli greci che vi si erano rifugiati e conducevano ufficiale da parte ecclesiastica a un sistema oramai largamente diffuso, pur cercando di mantenere su di esso un certo ...
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CAPPONI, Niccolò
Michael Mallett
Nacque il 10 sett. 1472 da Piero di Gino e Nicolosa di Luigi Guicciardini. Discendeva quindi da due delle famiglie più importanti e tradizionalmente influenti della [...] fanatismo era costituito anche dalla diffusa determinazione alla vendetta nei confronti dei Segni, Vita di N. C., in Storie fiorentine, III, Milano 1805; I. Nardi, Istorie della città di Firenze, a cura di L. Arbib, Firenze 1838-41, I, pp. 370 s.; II ...
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ALESSANDRO V, antipapa
Armando Petrucci
Pietro Filargis, detto Pietro di Candia, nacque intorno al 1340 a Kare, nella parte settentrionale di Creta, da poveri genitori di sangue greco, che egli non [...] , al seguito del suo primo maestro. Una tradizione alquanto diffusa fino al secolo scorso vollefare di Pietro di Candia un oltre il Tevere fu conquistata in pochi giorni, ma la città resistette con accanimento, cosicché fu necessario un lungo assedio, ...
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Concetti, problemi e ideali di Norberto Bobbio
sommario: 1. Il problema della definizione. 2. Pace negativa e positiva. 3. La pace come valore. 4. L'ideale della pace perpetua. 5. Pacifismo istituzionale [...] forma di pacifismo trova oggi una delle sue espressioni più diffuse in tutte quelle iniziative che si raccolgono intorno al tema , di cui il primo collocato a difesa di una grande città e il secondo intorno a una postazione missilistica. Quanto al ...
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Angioini
C. Bruzelius
M. Righetti Tosti-Croce
F. Bologna
F. Aceto
E. Marosi
Dal nome della contea d'Angiò (Anjou), istituita nel sec. 9° come avamposto contro i Bretoni, sono stati detti A. alcuni [...] e coro pentagonale si conforma ai tipi ormai diffusi dell'edilizia mendicante; il portale, sia per testi per la storia dell'arte, 4), Napoli 1977.
E. Guidoni, Città e ordini mendicanti. Il ruolo dei conventi nella crescita e nella progettazione urbana ...
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COLONIZZAZIONE E DECOLONIZZAZIONE
David K. Fieldhouse
Lawrence Rosen
Economia e politica
di David K. Fieldhouse
Introduzione
Lo Shorter Oxford dictionary definisce la colonizzazione come "l'azione [...] delle condizioni particolari. In Gran Bretagna si era diffusa l'opinione che, una volta abbandonato il regime una costa all'altra; nell'Africa meridionale il piccolo insediamento di Città del Capo si era allargato nell'entroterra e lungo la costa ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] , poi, alle esistenti. Tra queste, l'Oratorio del Divino Amore, fondato nel 1497 a Genova, che si diffuse anche in altre città italiane, tra cui Roma. Gli Oratori, cui si deve la fondazione di orfanotrofi, ospedali per incurabili, case per ...
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Marxismo
Pietro Rossi
Il marxismo come scienza della società
Il marxismo nasce, negli scritti di Marx e di Engels degli anni quaranta dell'Ottocento, sotto forma di una scienza della società che intende [...] nelle varie epoche nei diversi paesi in cui si è diffuso; ciò che si propone è piuttosto l'individuazione delle sue dei servi della gleba dalla campagna, con il loro insediamento in città e con l'affrancamento che essi vi ottengono, il modo di ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...