La Rivoluzione scientifica: luoghi e forme della conoscenza. I cabinets
Krzysztof Pomian
I cabinets
Dal XVI al XVIII sec., il cultore di storia naturale esercita la sua attività generalmente in un cabinet, [...] le opere d'arte e le iscrizioni, mentre l'altra, diffusa soprattutto a partire dal XVI sec., le monete e ogni sorta L'esempio di Parigi e di Londra fu ben presto seguito da altre città. Nel 1755, il cabinet di storia naturale di Dresda, che da ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. Immagini della Natura
Baudouin van den Abeele
Wesley M. Stevens
Uta Lindgren
Immagini della Natura
Durante l'Alto Medioevo la [...] zoologia aristotelica e ai libri di caccia, si era ormai diffusa una conoscenza molto più approfondita del mondo animale.
Ciò era in quanto domina il tutto, ma anche le sigle delle città a volte hanno dei tratti individuali. La carta, che ...
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Natura e cultura
Francesco Remotti
Natura/cultura: da domini 'naturali' a costrutti 'culturali'
Come molte coppie di concetti oppositivi, anche la distinzione natura/cultura può dare a tutta prima l'impressione [...] appartengono alla natura e che, invece, villaggi, città, mezzi meccanici di locomozione, spettacoli teatrali e ma sociale. Questa distinzione è alla base di un'idea altrettanto diffusa dei rituali di iniziazione, quella della 'ri-nascita' o della ...
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Minoranze cristiane nell'Italia unita
Paolo Ricca
Che cos’è una ‘minoranza cristiana’?
‘Minoranza cristiana’ è una categoria non facile da circoscrivere per la varietà e complessità dei fattori che [...] è che la religione cristiana, pur essendo oggi la più diffusa nel mondo con circa un miliardo e duecento milioni di adepti comunità di Venezia esiste da allora e Venezia è l’unica città italiana in cui il culto evangelico, in forma luterana, ha ...
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Il movimento e l'organizzazione cooperativa
Luigi Trezzi
Questo contributo vuole mostrare quanto fecero i cattolici italiani per la diffusione delle cooperative, accennando all’ipotesi che esse fossero [...] del dopoguerra rappresentava una risposta alla domanda d’occupazione nelle grandi città come, di nuovo, Roma. Qui nacque infatti tra il ’apparizione di società cooperative di utenti. Molto meno diffusa (Trentino e Friuli) ma efficace risultò essere la ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Dal greco all'arabo: trasmissione e traduzione
Roshdi Rashed
Dal greco all'arabo: trasmissione e traduzione
Gli storici delle scienze e della [...] Alessandria e Bisanzio, come peraltro le altre città dell'ecumene, costituiscono per la nuova repubblica delle dal pahlavi, dal persiano e dal siriaco, e che essi sono stati diffusi tra coloro che li hanno esaminati e si sono dedicati al loro studio ...
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Sport e arte nella storia
Marco Bussagli
Le culture preistoriche ed etnografiche
Il rapporto fra sport e arte, sia pure con modalità diverse e legami più o meno stretti in funzione dei differenti momenti [...] e l'uso delle armi che si riverberano negli spettacoli per le festività pubbliche ‒ come il Palio dei cavalli ampiamente diffuso nelle città italiane (si pensi a Roma dove si utilizzava il lungo rettifilo di via del Corso, oppure a Firenze dove è ...
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ISTRUZIONE E SISTEMI SCOLASTICI
Norberto Bottani e Sherwin Rosen
Sociologia
di Norberto Bottani
Introduzione
Oggigiorno la possibilità di ricevere un'istruzione è ormai ampiamente diffusa: una rete [...] e culturali. L'insegnamento scolastico di massa, che si è diffuso sia in paesi con una tradizione amministrativa centralizzata, come la , la scuola elementare nei comuni, i licei nelle città, l'università nelle regioni; l'universalità dei primi cicli ...
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La cultura scientifica
Carlo G. Lacaita
Il periodo del Risorgimento e dell’unificazione italiana è anche quello in cui si registrano grandi incrementi e grandi trasformazioni scientifiche e tecniche. [...] per ingegneri, quella richiesta da Bologna, nella linea del policentrismo e della «luce diffusa», anche se tenue, che si era ormai affermata nel paese delle tante città.
A rendere definitivo il sistema nato con l’unificazione intervenne anche il ...
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La questione giovanile: fra oratori, associazioni, movimenti. Dal 1861 alla fine del secolo XX
Luciano Caimi
All’indomani dell’Unità nazionale, nella Chiesa italiana, zeppa d’inquietudini per i sempre [...] da don Leonardo Murialdo, già collaboratore di don Bosco16.
Un’altra città interessante per il nostro discorso è Venezia. Sin dalla seconda metà del Settecento, vi erano diffusi i patronati, con impostazione e obiettivi analoghi agli oratori. Essi ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...