Le vie, i luoghi, i mezzi di scambio e di contatto. Egitto e Vicino Oriente
Mario Liverani
La conoscenza delle vie di comunicazione nel Vicino Oriente, ma anche del Medio Oriente, di età preclassica [...] Stati sedentari ai margini del loro territorio e più diffusamente dalle stesse tribù nomadi nel deserto. Cambiano ruolo del Bronzo non richiedeva più che punti di raccolta fuori delle città, e punti di sosta lungo le vie commerciali, come la ...
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Comunicazione e nuove tecnologie
Andrea Granelli
Le straordinarie potenzialità offerte dalle tecnologie della comunicazione, per essere sfruttate appieno, devono essere considerate in relazione ai rischi [...] e comprensione dei luoghi. Non solo si possono osservare le città a volo d’uccello – dando tra l’altro alle coperture vestendosi in un certo modo, ma utilizzando in maniera diffusa tatuaggi e piercing, sottolineano nuovamente questa dimensione. L’ ...
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L'Europa tardoantica e medievale. Il cristianesimo nelle regioni occidentali. L'organizzazione ecclesiastica delle campagne
Pier Giorgio Spanu
L’organizzazione ecclesiastica delle campagne
Nonostante [...] come tale istituto fosse a quell’epoca ormai diffuso; i divieti del pontefice riguardavano in particolare l Ph. Pergola (ed.), Alle origini della parrocchia rurale (IV-VIII sec.), Città del Vaticano 1999.
G.P. Brogiolo (ed.), Le chiese rurali ...
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Dai primi insediamenti al fenomeno urbano. Mondo egeo
Luigi Caliò
Il fenomeno dell'urbanizzazione: la nascita della città e il rapporto con il territorio
La formazione di insediamenti complessi in [...] e Mochlos. Il resto dell'isola presenta una diffusa rete di piccoli villaggi, composti da pochi edifici suddivise a loro volta le province, e in alcuni casi anche la città più importante del distretto. Ciascuna provincia aveva una capitale: Pu-ro ...
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La domesticazione degli animali e l'allevamento: mondo greco e romano
Antony C. King
Barbara Belelli Belelli Marchesini
Armando Cherici
Aspetti generali
di Antony C. King
Nella Grecia classica era [...] erano però lasciati in aree di pascolo ai margini delle città-stato, come si è ritenuto in alcuni casi. La ambientazione vivaistica e destinate per lo più ad abbellire gli acquari diffusi nei giardini: cefali, spigole, merli di mare, tordi, orate ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. La tradizione enciclopedica e la descrizione del mondo...
Baudouin van den Abeele
La tradizione enciclopedica e la descrizione del mondo [...] Specchio della storia'. L'ultima parte fu la più largamente diffusa delle tre; a queste tre parti fu aggiunto uno ' una finalità utilitaria e laica, a uso del governo della città-stato italiana; se il primo libro seguiva il percorso enciclopedico ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Mondo fenicio
Massimo Botto
Le aree, le sepolture, i corredi e i riti
La fenicia
Lo studio dei contesti funerari della Fenicia risente inevitabilmente della [...] X e il VII sec. a.C. Nelle vicinanze della città si trova l'importante necropoli di Tell el-Rashidiye, oggetto a.C. (Ugarit, Biblo, Amrit e Hazor) e diffusa successivamente a Cipro e nell'Occidente fenicio. Riguardo all'organizzazione delle ...
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La domesticazione delle piante e l'agricoltura: Africa
Rodolfo Fattovich
Giovanna Antongini
Tito Spini
I tipi di colture e i sistemi di produzione
di Riccardo Fattovich
L'agricoltura tradizionale [...] banana, il caffè, il noog, che rappresenta la più diffusa pianta oleosa della regione, e un narcotico, il chat. montoni. Opere di canalizzazione di minore entità sono rintracciabili in città fortificate, come Wadan, in Mauritania (XIV-XVIII sec.), ...
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L'archeologia delle pratiche cultuali. Asia Centrale
Ciro Lo Muzio
I luoghi, gli oggetti del culto e i materiali votivi
L'assenza pressoché totale di una tradizione scritta indigena rimette all'indagine [...] di cappelle dedicate al culto domestico sembrerebbe ben attestata in diverse città centroasiatiche tra l'epoca Kushana e l'Alto Medioevo, ossia supporto a un recipiente metallico, è ampiamente diffusa in area iranica e centroasiatica. Oltre alle ...
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Lessico cinematografico
Sergio Raffaelli
Le parole 'settoriali' (cioè i termini o tecnicismi) che designano le centinaia di nozioni peculiari del cinema, per lo più identiche dovunque, si differenziano [...] in generale, la perdurante carenza di orientamenti autorevoli e il diffuso permissivismo e come, in particolare, dapprima la reazione al der Kinematografie / International dictionary of cinematography, Città di Castello 1936.
F. Pasinetti, Storia ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...