SCITI E SCIZIA
Bruno Genito
(XXXI, p. 186)
Il grande numero di scavi archeologici degli ultimi anni ha notevolmente allargato lo stato delle nostre conoscenze relative alle antiche popolazioni scitiche. [...] i grandi traffici commerciali con le isole dell'Egeo, quando la città di Olbia costituì la principale fornitrice delle popolazioni scitiche di ogni popolazioni dall'Est e i tipi di tombe più diffusi sono quelli a nicchia profonda, o catacomba, con ...
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LAVINIO
Maria Fenelli
(XX, p. 645; App. IV, II, p. 311)
La prosecuzione di ricerche topografiche e scavi sistematici effettuati nell'area urbana e nell'immediato suburbio ha fornito nuovi elementi per [...] del lobo nordorientale del pianoro. L'occupazione diffusa di quest'ultimo, attestata dall'estensione dei materiali il cui culto sarebbe giunto a L. tramite Siris, o Cuma.
Nella città, edifici con zoccolo di tufo, alzati a telaio, i più antichi dei ...
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ROMA (Rüma; ῾Ρώμη)
Red.
F. Castagnoli,L. Cozza
G. Lugli
L. Franchi
R. A. Staccioli
N. Neuerburg
A. M. Sagripanti
J. B. Ward Perkins
A. M. Sagripanti
A. Terenzio
F. Magi
F. Magi
J. Ruysschaert
F. [...] , e si inserì tra di esse la leggenda albana. Secondo la sua forma più diffusa, Romolo e Remo sono generati da Marte e da Rhea Silvia, figlia del re di Alba, Numitore, e la città nasce da una colonia di Albani. La fondazione fu fissata da Timeo (per ...
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L'Africa subsahariana nel II millennio d.C.
Peter J. Mitchell
Giovanna Antongini
Tito Spini
Samou Camara
Rodolfo Fattovich
Zoe Crossland
L'archeologia dell'africa dal 1000 d.c.: problemi, metodi, [...] possedimenti olandesi in Indonesia. Insieme essi formavano un'importante parte della popolazione della Città del Capo del XVIII secolo, che introdusse e diffuse l'Islam, contribuendo inoltre con molti elementi alla cucina tradizionale e allo sviluppo ...
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Vedi ROMANA, Arte dell'anno: 1965 - 1997
ROMANA, Arte
R. Bianchi Bandinelli
Red.
H. J. Eggers
F. Coarelli
I. I problemi dell'arte romana. La sua importanza storica. - II. Dalle origini a circa il [...] pompeiani, se ne sono trovati a Delo e in altre città greche (ultimamente a Panticapeo in edificio databile da monete del III fig. 240), le cosiddette fibule a cardo (Diestelfibeln). Le più diffuse però sono le fibule di cui al n. 258 (= Almgren, ...
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L'archeologia del Vicino Oriente antico. La Mesopotamia
Francesca Baffi
Frances Pinnock
Rita Dolce
Antonio Invernizzi
Roberta Venco Ricciardi
Carlo Lippolis
Hartmut Kühne
Gian Maria Di Nocera
Roger [...] incisa con decorazioni plastiche molto tipica, largamente diffusa in Alta Mesopotamia, con forme prevalenti a con un diametro di circa 950 m, ha una superficie di 65 ha. La città bassa occupa una fascia di circa 100 m tra le mura e l'acropoli e ...
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L'Africa subsahariana nel II millennio d.C.: repertorio alfabetico
Giovanna Antongini
Tito Spini
Zoe Crossland
Eric Huysecom
Alain Gallay
David W. Phillipson
Peter J. Mitchell
Andrea Manzo
Celeste [...] tardi, al commercio con gli Europei di olio di palma.
Abomey si allinea al modello di cittadella fortificata, città-stato-palazzo, diffuso nella vicina Nigeria e nel Togo, che riflette l'atteggiamento politico verso l'esterno: la difesa dai nemici e ...
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I Greci in Africa
Laura Buccino
Astrid Möller
Nicola Bonacasa
Giuseppina Alessandra Cellini
Lidiano Bacchielli
Anna Santucci
Ida Leggio
La presenza greca in africa in età arcaica
di Laura Buccino
La [...] sec. d.C. la via che attraversa il Quartiere Centrale diventa l'asse principale della città. Questa, secondo un modello urbanistico particolarmente diffuso nelle città d'Oriente, è porticata nel settore mediano e un altro troncone coperto supera il ...
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Cina. L'archeologia delle Tre Dinastie
Roberto Ciarla
Olivier Venture
Filippo Salviati
Maurizio Scarpari
Victor H. Mair
Marcello Orioli
Charles F.W. Higham
Zhang Zengqi
Wang Dadao
Yan Sun
Lothar [...] presenti bare di legno, mentre i sacrifici animali sono diffusi e includono in prevalenza l'interramento di teste e zampe tempo, tra l'inizio e la fine del XV sec. a.C., la città fu ingrandita, in particolare verso nord. Le mura a sud e ovest furono ...
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L'Africa tardoantica e medievale. Arte copta
Loretta Del Francia Barocas
Mario Cappozzo
di Loretta Del Francia Barocas
Il termine "copto" fu coniato dagli Arabi, i quali, al momento della conquista [...] baumiers, in AnalBolland, 111 (1993), pp. 21-68; C. Cannuyer, I Copti, Città del Vaticano 1994 (trad. it.); W.R. Dawson - E.P. Uphill, Who oltre la conquista araba del Paese (641 d.C.). Diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, la carta di papiro ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...