L'archeologia delle pratiche cultuali. Mondo egeo
Luigi Caliò
I luoghi, gli oggetti del culto e i materiali votivi
Nel periodo prepalaziale la sfera sacra sembra essere relegata nei contesti funerari. [...] ceramica antropomorfica o zoomorfica usata per libagioni, ampiamente diffusa nelle necropoli della Messarà. Alla fine del sono lontani dagli insediamenti, ma statuette provengono anche dalla città bassa di Tirinto, da Epidauro, da Haghia Irini, ...
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GNOSTICHE, Gemme
A. A. Barb
Classe di gemme ellenistico-romane così denominate dagli archeologi per gli elementi dottrinari che sono stati riconosciuti nelle loro iscrizioni. Sono pietre che generalmente [...] in Siria, ma anche, probabilmente, in altre grandi città dell'Impero. Il quartiere ebraico di Alessandria deve avere comunque chiaro che è ritratto il male stesso, nella convinzione, così diffusa, che il possesso dell'immagine (o del nome reale) dia ...
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MINUSINSK, Civiltà di
K. Jettmar
S. I. Rudenko
K. Jettmar
S. I. Rudenko
Il bacino di M., un'isola delle steppe circondata dalle colline boscose e ricche di minerali della Siberia meridionale, è incredibilmente [...] possiedono serie di antichità di questa regione e nel museo della città stessa di Minusinsk si trovano più di 20.000 oggetti della ferro, nella valle di Minusinsk essi non sono ancora diffusi. Negli ultimi secoli prima dell'età cristiana vi appaiono ...
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La fotografia archeologica
Maurizio Necci
La possibilità che la fotografia potesse, già dalla sua nascita, essere utilizzata nel settore archeologico e nel campo dell'arte, fu evidenziata dalla relazione [...] nel 1871 documentò con fotografie le scoperte archeologiche della città di Roma e della provincia. Fondamentale per lo contrasto più attenuato. Una giornata nuvolosa avrà una luce diffusa con una forte diminuzione del contrasto e con tutte ...
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Popoli e culture dell'Italia preromana. I Sabini
Alessandro Guidi
I sabini
Le notizie delle fonti, i ritrovamenti archeologici e i documenti epigrafici conosciuti ci permettono di identificare i Sabini come [...] scavata la stipe relativa al santuario), ma assai più diffusa nell’area centro-italica. Altre figure del Pantheon - R. Cappelli (edd.), Roma. Romolo, Remo e la fondazione della città (Catalogo della mostra), Milano 2000, pp. 336-39.
R. Gabrielli ...
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CAELATOR
J. Calabi Limentani
Era a Roma, in senso stretto, colui che incideva col cesello (caelum) ogni materiale duro, come pietra, avorio, legno, vetro, ma soprattutto metallo; in senso lato e proprio [...] della sua maggiore diffusione, dovuta alla più diffusa ricchezza e maggiore abbondanza di metallo pregiato, v. aurifex).
Parthenios (Iuv., Sat., xii, 44).
Pasiteles (v.) (p., poi citt., età di Cicerone, Plin., Nat. hist., xxxiii, 39, 156; Cic., De ...
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Vedi MARZABOTTO dell'anno: 1961 - 1973 - 1995
MARZABOTTO
P. E. Arias
G. A. Mansuelli
Città etrusca situata nella zona subappenninica tosco-emiliana, (media valle del Reno), della quale non si hanno [...] ultimo quarto del VI sec.; la ceramica più diffusa è della metà e della fine del V secolo , I: I tempi antichi, passim; Bologna 1928; P. E. Arias, Considerazioni sulla città etrusca di Pian di Misano, in Atti Mem. Romagne, III, 1953; id., in Fasti ...
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Vedi CALLATIS dell'anno: 1959 - 1973 - 1994
CALLATIS (v. vol. ii, p. 277)
D. M. Pippidi
G. Bordenache
Oggi Mangalia, colonia di Heraklea Pontica sulla costa occidentale del Mar Nero, tra Tomis a N e [...] rapido e vigoroso, una volta che, alla fine del sec. IV, è a capo delle città pontiche che si erano ribellate a Lisimaco (Diod., xix, 73, 1-5; xx, in blocchi di pietra accuratamente tagliati, del tipo diffuso in Macedonia; 3) frequenti le tombe a ...
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GETO-DACICA, civiltà
R. Vulpe
Sull'attuale territorio della Romania e su una notevole parte dei paesi vicini, cioè su tutta l'area carpato-danubiana che va dai Balcani fino in Galizia e dal Ponto Eusino [...] appaiono con particolare frequenza in Dobrugia, in prossimità delle città pontiche (ad esempio a Tariverdi, presso Histria), ma I sec. a. C. questa cultura si è uniformemente diffusa su tutto il territorio abitato da popolazioni geto-daciche, grazie ...
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LABIRINTO
F. Colalucci
Il concetto di l. giunse alla cultura medievale attraverso due differenti generi di fonti letterarie dell'Antichità: da una parte il mito del l. costruito da Dedalo per il re [...] del Troiae lusus, una danza a percorso labirintico diffusa nel mondo romano come rito iniziatico, ma celebrata anche in senso apotropaico in occasione della fondazione di città, attorno alle quali venivano così simbolicamente tracciate delle mura ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...