GIULIANOTTI, Filippo Silvestro
Barbara Musetti
Nacque a Genova il 31 dic. 1851 da Silvestro e Caterina Cambiaso.
Nel 1864 avviò precocemente la propria formazione artistica presso l'Accademia ligustica [...] locali (Sborgi, pp. 244 s.). La sua presenza in città gli procurò la commissione di due monumenti funebri destinati al cimitero tra Eros e Thanatos, sintomo di un'inquietudine sempre più diffusa nella cultura europea di fine secolo, portò ben presto ...
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LAMPARELLI, Carlo
Barbara Savina
Sono scarsi i dati biografici sul L., di cui s'ignora anche la data di nascita, collocabile intorno alla metà del XVII secolo. Era originario di Spello, dove ricoprì [...] . Circa la formazione del L., è diffusa la tradizione secondo la quale sarebbe avvenuta . stor. dell'arte, s. 2, II (1896), p. 375; M. Faloci Pulignani, Foligno città della Madonna, Foligno 1929, p. 51; A. Messini - G.C. Cecchini, Foligno, Milano s ...
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DALLE CATENE, Gian Gheramo
Massimo Ferretti
Figlio di Antonio da Parma, ma residente a Modena "ab infantia", è documentato come pittore fra il 1520 e il 1533. Il 25 marzo 1520 "Zangirardo Cathena pictore [...] inequivocabilmente dalla specifica formula iconografica diffusa dalla bottega di Raffaello. Modena, in Ann. stor. mod., I (1851), pp. 86 s.; A. Pezzana, Storia della città di Parma, Parma 1852, IV, pp. XXV s.; G. Campori, Artisti ital. e stranieri ...
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GRIFONI, Riccardo
Emanuela Bianchi
Nacque a Firenze il 5 giugno 1845 da Ferdinando e da Elisa Granati, appartenenti alla parrocchia di S. Salvi.
Il G. si formò presso l'Accademia di belle arti di Firenze [...] monumento rispondeva all'esigenza ideale - molto diffusa nell'ambiente laico-risorgimentale - di rappresentare dal Quattrocento ad oggi, Roma 1942, p. 423 s.; La capitale a Roma. Città e arredo urbano 1870 (catal.), a cura di L. Cardilli - A. Cambedda ...
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CASOLANI, Cristoforo (Cristofano)
W. Chandler Kirwin
Figlio del pittore Alessandro e di Aurelia figlia del pittore Lorenzo Rustici, e fratello del pittore Ilario, non sono noti i suoi estremi biografici, [...] , mentre nei due decenni precedenti egli fu particolarmente attivo nella citta e nei dintorni. Per questo si può considerare morto a altri un percorso che si allontanava dalla più diffusa tendenza al naturalismo abbracciata dal Caravaggio, ed era ...
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CERUTTI (Ceruti, Cerruto)
Andreina Griseri
Nati a Chieri da Gaspare e da una figlia del pittore Francesco Fea, i fratelli Antonio e Giovanni Francesco, data la consuetudine di lavoro nella bottega del [...] pitture nella camera di S. A. R. nel castello di questa città" ovvero palazzo Madama). Dal confronto con il successivo intervento in palazzo reale alla decorazione delle residenze ducali, la diffusa descrizione si sofferma sui minimi particolari ...
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HAFFNER (Hafner, Affner), Antonio Maria
Federico Trastulli
Fratello minore di Giovanni Enrico, nacque a Bologna il 15 ott. 1654 da Giovanni e da Caterina Bianchi. Al padre, delle guardie svizzere, spetta [...] di palazzo Durazzo-Brignole (Soprani - Ratti, p. 346). Sempre in città, ma da solo, fu attivo in palazzo Spinola, forse l'attuale , p. 41).
La massima attestazione della sua ormai già diffusa notorietà fu senz'altro la convocazione dell'H. a Firenze ...
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CONTESTABILI (Contestabile), Niccolò
Silvia Meloni Trkulja
Figlio di Antonio, paesista e quadraturista, e di Caterina Albarini, fu battezzato a Pontremoli il 20 ag. 1759. Passò a Firenze nel 1778 e [...] camera dei pappagallo" nel convento della Trinità dei Monti e diffusa probabilmente in Toscana da D. Boguet (Pinto, 1980), 154; XVa 75; XVIa 68; T. Trenta, Guida del forestiere per la città e il contado di Lucca, Lucca 1820, pp. 53, 57; E. Gerini ...
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GATTI, Riccardo
Gian Carlo Bojani
Nacque a Faenza il 3 apr. 1886 da Francesco e da Angela Liverani. Frequentata la scuola d'arti e mestieri nella città natale, sotto il magistero del pittore Antonio [...] alla politecnicità nel campo dell'arte all'epoca assai diffusa in Faenza, nella stretta interdipendenza fra artigianato, disegno del muso di un gatto e, sotto, il nome della città di Faenza; intorno alla metà degli anni Trenta il felino scomparve dal ...
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FERRARI, Giovanni Pietro
Lucio Scardino
Nacque a Monestirolo (Ferrara) il 22 febbr. 1884 da Tomaso e da Adalgisa Smai. Visse l'infanzia in vari paesi della provincia (soprattutto Quartiere di Portomaggiore), [...] s'inserisce nella tradizione eclettica ancora ottocentesca, diffusa in Argentina soprattutto da artisti italiani in ; due anni dopo la vedova, Amelia Bomtempo, donò alla città di Buenos Aires il monumento al presidente Hipolito Yrigoyen da lui ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...