Dalla riscoperta della pace all'inestinguibile sogno di dominio
Gaetano Cozzi*
Come poteva reggersi la veneta Repubblica
Il problema della "crisi generale" del Seicento
"Crisi generale del Seicento". [...] fa scorrere davanti al lettore tutta la vita culturale della città, cultura dei dotti e cultura degli umili, letteratura e quando erano in corso rivolte in Ungheria, e si era diffusa tra i cristiani una paura che ricordava quella di quindici anni ...
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La cultura
Gino Benzoni
Storiografia ed erudizione
All'insegna della continuità, sia pure in discesa, sia pure nella cornice dello scadimento di rilievo politico, del rimpicciolimento di prestigio [...] chi ha chiuso loro la porta in faccia. Si sono diffusi negli strati medio-alti della società. E hanno quindi lambito smette di girare in tondo e di, girando in tondo, andare di città in città, in cerca del bel mondo, per brillare nel bel mondo, per ...
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L'ultima fase della serenissima: nota introduttiva
Piero Del Negro
Premessa
"Dopo quest'epoca", scrisse nel 1818 Sismondi nella sua celebre Histoire des républiques italiennes du moyen âge in riferimento [...] dalla metà degli anni '20. "Tra le grandi città [...] Venezia è la città che ha" all'epoca "più preti in rapporto alla negozio" riguardava unicamente "cose canoniche". Tra i patrizi era diffusa la convinzione che, dati gli sviluppi dell'affare, l ...
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Venezia e l'entroterra (1300 circa - 1420)
Gian Maria Varanini
Premessa
Problemi di periodizzazione
Se si privilegia il piano dell'espansione territoriale, l'assunzione del biennio 1404-1405 come terminus [...] presso Forlì al comune di Firenze: era opinione diffusa che l'obiettivo finale del comune toscano fosse , p. 67. Un cenno in Sante Bortolami, Una chiesa, una città: le origini del Duomo di Pordenone tra spirito civico e sentimento religioso, ...
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Industria e artigianato
Salvatore Ciriacono
Venezia come economia-mondo. Ambiente lagunare e paesaggi sociali
Si può affermare con sufficiente sicurezza, sulla base della letteratura esistente, che [...] . Le strutture istituzionali erano comuni a quelle di gran parte delle città europee, riassunte da un lato dalla bottega artigianale, dall'altro dalla presenza di un diffuso lavoro a domicilio (das ganze Haus), organizzato tradizionalmente dal ...
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Le professioni liberali
Giuseppe Trebbi
Premessa. Il patriziato veneziano e le professioni liberali
Come ha ben osservato Carlo Maria Cipolla, uno studio sui ceti dirigenti delle città italiane del [...] da quei medici che avevano compiuto la scelta, allora molto diffusa, di non sposarsi (93). Oltre a tutto, era assai nel 1527 a Venezia, ma entrò nel 1529 nel collegio medico di Verona, città di cui il padre era originario (ibid., pp. 85-86).
81. A ...
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Le riforme
Paolo Preto
Riforma o "rivoluzione"?: la riforma è "rivoluzione"
Nella città di Bergamo ormai democratizzata, siamo nel 1797, un pamphlet giacobino lancia alla moribonda classe aristocratica [...] pace tranquilla ed attiva [...] negli Stati veneti si diffuse un'intensa curiosità di ῾gusto', per cui le pp. 199-233.
286. Nelli-Elena Vanzan Marchini, La follia, una nave, una città. Storia di pazzi e di pazzie a Venezia nel '700, Mira 1981; Ead., ...
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Il Dominio da terra: politica e istituzioni
Alfredo Viggiano
Città capitale e Dominio da terra; ambiente veneziano e ambiente veneto; vocazione per il mare e attrazione verso la terra: questi alcuni [...] -101, 22 agosto 1432.
26. Sul tema in generale del rapporto tra città e Stati nel tardo medioevo e nella prima età moderna cf. Giorgio Chittolini gravità con il rito cominci a diventare una pratica diffusa solo a partire dall'ultimo decennio del XVI ...
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Popolo
Mario Caravale; Claudio Cesa
di Mario Caravale e Claudio Cesa
POPOLO
Antichità e Medioevo di Mario Caravale
Età antica
a) Il demos greco
La storiografia ha da tempo sottolineato la pluralità [...] il quale affermò che nei primi tempi di Roma la città era abitata dai patres e dai loro clienti, mentre la , almeno implicitamente, capacità di rinnovamento.
È questa mentalità diffusa a riflettersi nell'uso del termine durante la Rivoluzione francese ...
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Costantino fra giurisdizionalismo e ius publicum ecclesiasticum
Pier Virginio Aimone Braida
«Tutto dipende dal carattere degli uomini che regnano o che amministrano la cosa pubblica. La storia ci insegna [...] ad tuendam ecclesiam», aggiungeva, tuttavia, che la Chiesa, diffusa per tutta la terra, ha sottomesso al suo potere Nacci, Origini, sviluppo e caratteri del jus publicum ecclesiasticum, Città del Vaticano 2010.
8 In ambito protestante, a partire da ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...