Panarabismo
Bernard Lewis
sommario: 1. Introduzione. 2. Fermenti nazionalistici e panarabi nell'Impero ottomano. I precursori. 3. Dalla rivolta contro i Turchi (1916) alla prima guerra arabo-israeliana [...] 1898). La seconda, dal titolo Umm al-Qurā (La Madre delle città: cioè la Mecca), usci dapprima sotto forma di una serie di Profeta e dei suoi Compagni, non era nuova.
Era stata diffusa fin dal XVIII secolo dal mistico indiano Shāh Walī'ullāh, ...
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Religione e società
Guido Formigoni
L’epoca della Restaurazione aveva visto all’opera su scala europea una tendenza a riscoprire i legami tra civiltà e religione, all’ombra della prevalente tradizione [...] colte (dove avevano un rispettabile ruolo), erano diffuse soltanto in ristretti ambienti artigiani o piccolo- libero Stato?». Il Risorgimento e i cattolici: uno scontro epocale, Città Nuova, Roma 2005.
V. Vinay, Spiritualità delle chiese evangeliche ...
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Paolo IV
Alberto Aubert
Appartenente ad una delle più antiche famiglie della nobiltà napoletana, Gian Piero Carafa nacque a Capriglia (Avellino), il 28 giugno 1476, da Giovanni Antonio, barone di Sant'Angelo [...] militare, favorito in ciò dalla rovinosa conquista di Anagni da parte delle truppe spagnole, che diffuse a Roma il terrore di un nuovo sacco della città. Pur costretto ad un breve armistizio (tregua di Ostia del novembre 1556), dunque, il pontefice ...
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Iconografia di Costantino
L’invenzione di una nuova immagine imperiale
Fabio Guidetti
Nel genere della ritrattistica romana il periodo costantiniano rappresenta un importante momento di riflessione [...] defunto Augusto d’Occidente. Tale discendenza viene diffusa e propagandata fin dai primi anni di p. 235, cat. n. 48.
26 Sulla continuità di tradizione artistica nella città di Roma tra l’epoca massenziana e il regno di Costantino si veda in ...
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Il concilio Vaticano II e l'Italia
Giovanni Turbanti
Nel giugno 1966, davanti all’assemblea dei vescovi italiani riuniti per la prima volta pochi mesi dopo la conclusione del concilio,Paolo VI rilevava [...] alla quale si poteva percepire ormai un consenso diffuso. Questo processo più profondo di recezione si -13 novembre 1962) in Acta Synodalia Sacrosancti Concilii Oecumenici Vaticani II, Città del Vaticano 1970-2001 (d’ora in poi solo Acta Synodalia), ...
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Rivoluzione
Jack A. Goldstone
di Jack A. Goldstone e Massimo L. Salvadori
RIVOLUZIONERivoluzione
di Jack A. Gladstone
Teorie della rivoluzione
I modelli masse/élites e i modelli del conflitto di [...] nell'altro).
Uno Stato forte può far fronte a un diffuso scontento popolare e a una (limitata) opposizione da parte dell .
Le rivoluzioni russe ebbero come scenario in primo luogo le due città capitali, dove si svolse la lotta tra i governi, i partiti ...
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La cultura politica e i modelli istituzionali
Antonino De Francesco
È un luogo comune, nella nostra tradizione storico-politica, ricordare il ruolo della Francia rivoluzionaria nella genesi dell’Italia [...] centro-settentrionale, vantando larghe adesioni nelle principali città e confondendo al proprio interno, sempre in analogia e a molto limitare, per la mancanza di un diffuso consenso sociale, il ruolo della statualità nell’organizzazione della ...
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Pio VI
Marina Caffiero
Angelo Onofrio Melchiorre Natale Giovanni Antonio Braschi nacque a Cesena il 25 dicembre del 1717 dal conte Marco Aurelio Tommaso, figlio di Francesco, e da Anna Teresa dei conti [...] prontamente tradotte e stampate a Roma, diffuse e consolidò una interpretazione della Rivoluzione che F. Artaud de Montor, Histoire de Pie VI, Paris 1847.
P.E. Visconti, Città e famiglie celebri dello Stato pontificio, III, Roma 1848, pp. 989-1000.
J ...
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La cultura figurativa nell’età costantiniana
Il gusto e i valori di una nuova epoca
Fabio Guidetti
Come in molti altri ambiti della storia politica e culturale di Roma, anche per quanto riguarda l’arte [...] di questo periodo sono i pavimenti a mosaico, diffusi in tutto l’Impero con una sostanziale identità di , Milano 1998, pp. 291-292, cat. n. 66; Aurea Roma: dalla città pagana alla città cristiana (catal.), a cura di S. Ensoli, E. La Rocca, Roma 2000, ...
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ASTOLFO, re dei Longobardi
Ottorino Bertolini
Figlio del duca del Friuli Pemmone, fin da giovinetto dimostrò l'impetuosità della sua indole, che lo faceva così diverso dal fratello Rachi. Intorno al [...] per intero anche la Corsica. Tra gli studiosi è diffusa l'opinione che ciò fosse avvenuto già al tempo di dal proposito lo avevano distolto le notizie sullo stato degli animi in quella città, e le voci che i maggiorenti del clero e del laicato vi ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...