NOVAZIANO, antipapa
Manlio Simonetti
Ne sono ignoti luogo e data di nascita. Una tarda notizia di fonte orientale (Filostorgio), che lo fa nascere in Frigia, appare tendenziosa per l'evidente accostamento [...] : eppure lo scisma non soltanto non si esaurì ma si diffuse ben oltre le mura di Roma, sia in Occidente sia in , in Atti del IX Congresso Internazionale di Archeologia Cristiana, I, Città del Vaticano 1978, pp. 191-94; A. Ferrua, Novatiano beatissimo ...
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L'Europa tardoantica e medievale. I popoli dell'Europa del Nord: i Vichinghi
Signe Horn Fuglesang
I popoli dell’europa del nord: i vichinghi
Popolazioni danesi, svedesi e norvegesi, che nell’Alto Medioevo [...] base di modelli dell’Europa occidentale e risulta diffusa soltanto in determinati periodi. L’elemento indigeno e a Birka consentono inoltre di ritenere che queste prime città giocassero un ruolo centrale in tali precoci sviluppi. Contrariamente a ...
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Giulio I, santo
Manlio Simonetti
Il Liber pontificalis, nr. 36, lo dice romano di nascita, "ex patre Rustico". Fu consacrato vescovo di Roma il 6 febbraio 337. In quell'anno venne a mancare Costantino, [...] affermavano i monarchiani radicali. Di conseguenza, un diffuso stato d'animo ostile ai deliberati del P. Ewald-L.M. Hartmann, 1887, nr. 367). Nel suburbio della città G. promosse la costruzione di tre basiliche: l'anonima al III miglio della via ...
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ENZO, RE DI TORRES E DI GALLURA
FFrancesca Roversi Monaco
Figlio naturale di Federico II e di una donna da ultimo identificata con la nobile tedesca Alayta (Adelaide) di Vohburg o Alayta di Urslingen [...] personale mito fondatore della signoria cittadina. Fu così diffusa la leggenda degli amori del re con la Naselli, II, Catania 1968, pp. 121-136); A. Hessel, Storia della città di Bologna: 1116-1280, a cura di G. Fasoli, Bologna 1975; Genova, ...
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Magonza (1235), pace di
WWolfgang Stürner
Dall'autunno del 1234 e in seguito all'aperta ribellione di suo figlio Enrico, re di Germania, la situazione tedesca assunse un'importanza centrale agli occhi [...] dell'Impero con il loro seguito nell'accampamento davanti alla città, dove aveva fatto allestire per gli ospiti un banchetto perlomeno di arginare la faida ‒ quella prassi riconosciuta e diffusa di farsi violentemente giustizia da sé in caso di ...
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Stalinismo
Giuseppe Boffa
Definizione
Col termine 'stalinismo' si indica in genere quel particolare sviluppo della Rivoluzione russa e del movimento comunista, che da quella rivoluzione prese le mosse, [...] civile di requisire i prodotti agricoli per alimentare le città e il loro esercito. Indurre i contadini a entrare andava studiato come espressione nazionale di una corrente assai diffusa nel XX secolo, chiamata appunto 'totalitarismo': ne sarebbe ...
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ELEONORA Gonzaga Nevers, imperatrice
Rotraut Schnitzer-Becker
Nacque a Mantova il 18 nov. 1628, primogenita di Carlo duca di Rethel (della linea dei Gonzaga Nevers) e di Maria Gonzaga, unica figlia [...] frequentò il salotto fin verso l'aprile del 1671, quando il diffuso clima antifrancese si manifestò anche nell'entourage di E., di cui era rifugio entro le mura cittadine, E. fece trasportare in città i suoi averi. Il 7 luglio tutta la famiglia ...
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Marcello I, santo
Angelo Di Berardino
Il Liber pontificalis, unica fonte su di lui, lo dice di origine romana, ma nella sua prima redazione lo dichiara figlio di un Marcello (I, pp. 72-3), nella seconda [...] ; ma non poteva negare l'opinione diffusa di un suo filocristianesimo, anche se giudicato basilicarum christianarum Romae. Le basiliche paleocristiane di Roma (Sec. IV-IX), II, Città del Vaticano 1962, pp. 207-17.
L. Gigli, S. Marcello al Corso ...
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GIAN GALEAZZO MARIA Sforza, duca di Milano
Francesca M. Vaglienti
Primogenito di Galeazzo Maria, duca di Milano, e di Bona, figlia del duca Ludovico di Savoia e cognata di Luigi XI di Francia, G. nacque [...] il rinnovo del giuramento di fedeltà da parte di tutti i soggetti, città e feudatari del dominio diretto alla persona sua e del suo erede. successione del nipote. Già nel febbraio 1477 venne artatamente diffusa la voce che Bona e G. erano morti, ...
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GIACOMINI TEBALDUCCI, Antonio
Vanna Arrighi
Nacque a Firenze il 1° ag. 1456 da Iacopo di Tommaso, detto Papi, e da Giovanna Giugni. La sua famiglia, il cui nome era stato semplicemente Tebalducci, cominciò [...] posto il fratello Lorenzo, si trasferì a Livorno.
La città e il porto di Livorno erano in quel momento stretti dall di sospendere l'attacco.
Un grande senso di delusione si diffuse nel gruppo dirigente fiorentino e, in particolare, un diluvio di ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...