Pittore francese (Chatou 1880 - Garches, Parigi, 1954). Amico di Vlaminck e di Matisse. D. fu tra le figure più significative del fauvismo ma, già dal 1906, una meditata lettura dell'opera di Cézanne e [...] identificazione con la poetica cubista. In seguito, e soprattutto dopo il viaggio in Italia nel 1921, alla ricerca delle fonti classiche di Poussin e di Corot, D. sentì l'esigenza di conformare il suo linguaggio pittorico ad una visione estetica non ...
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Scultore (Noyon 1592 - Parigi 1660). Allievo di N. Guillain, fu a Roma (1610-27), dove si legò alla cerchia di artisti di tendenze più o meno francamente classicheggianti (Domenichino, G. Reni, F. Duquesnay) [...] scolpite per il Padiglione dell'orologio di Lemercier, al Louvre (1636-41), S. è del tutto originale per il suo classicismo, derivato anche dallo studio diretto della scultura antica. Fra il 1642 e il 1650 collaborò con F. Mansart nella decorazione ...
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Pittore (Parigi 1606 - ivi 1656). Figlio di Étienne (Parigi 1583 circa - ivi 1643 circa), che era stato pittore in Polonia, fu assai presto avviato allo studio della prospettiva e dell'architettura. Nel [...] di Fontainebleau è trasferito in un linguaggio più moderno, alla Vouet. In seguito, influenzato da N. Poussin, si volse verso il classicismo. Fra le sue opere: Allegorie delle arti (1648, in parte a Londra, National Gallery, e in parte a New York ...
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Scrittore tedesco (Hameln 1757 - Berlino 1793). Studiò teologia a Wittenberg, insegnò a Dessau e a Berlino, e nel 1782 intraprese una serie di viaggi; a Roma conobbe W. Goethe, che lo chiamò a Weimar; [...] , 3 voll., 1792-93) e, fra le opere di critica, il Versuch einer deutschen Prosodie (1786) e, soprattutto, il trattato Über die bildende Nachahmung des Schönen (1788), manifesto del classicismo tedesco scritto a Roma sotto diretto influsso di Goethe. ...
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Architetto, decoratore d'interni, ornatista. Nacque a Soignies il 23 ottobre 1695, morì a Monaco il 14 aprile 1768. Dall'elettore Massimiliano Emanuele di Baviera fu preso da ragazzo (circa 1706) come [...] Effner, del quale subì profondamente l'influenza. Nel 1745 andò una seconda volta a Parigi e vi conobbe il neo-classicismo. Nel 1763 gli fu commessa la direzione dell'ufficio d'architettura nella corte di Monaco. Lavorò principalmente per l'elettore ...
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MANGIAGALLI, Ambrogio
Egidio Bellorini
Letterato, nato a Peschiera Borromeo presso Milano il 7 dicembre 1787; fu notaio, amico del Pellico e del Grossi; morì a Milano il 24 ottobre 1867.
Da giovane [...] . Difese anche con un sermone i Lombardi del Grossi dalle critiche che avevano suscitato, e pubblicò un saggio Del classicismo e del romanticismo e dei rispettivi errori ed abusi. Compose anche tragedie di scarso valore e due novelle in prosa ...
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VAROTARI, Alessandro detto il Padovanino
Fiorella Pagotto
– Nacque a Padova nel 1588 da Dario e da Samaritana, che era figlia del pittore Giambattista Ponchino (Ruggeri, 1993, p. 9).
Poiché il padre [...] di s. Tommaso, realizzata nel 1610 per la chiesa di S. Lucia a Padova, presenta infatti un preciso richiamo al classicismo e alla compostezza formale; probabilmente poco dopo eseguì anche la pala con La Madonna con i ss. Benedetto e Girolamo ora ...
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COSTANTINO III (Flavius Claudius Constantinus)
M. Floriani Squarciapino
Imperatore romano.
Soldato semplice in Britannia fu proclamato Augusto dalle legioni di stanza nell'isola nel 407; ottenuto il [...] III, 630-668).
Il ritratto, conservatoci solo nelle monete, di un livello artistico alquanto scadente, è di un classicismo stilizzato e presenta da conio a conio notevoli discrepanze fisionomiche, che non sono per altro infrequenti nella monetazione ...
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CRISPINA (Bruttĭa Crispzna)
B. M. Felletti Maj
Di famiglia consolare, fu sposata a Commodo appena diciassettenne, nel 178; regnò con lui pochi anni (dal 18o al 187), poiché, accusata di adulterio, venne [...] degli occhi volti di lato. La pettinatura è quella detta "a melone", con qualche variante che la differenzia dal tipo classico. Il fine ritratto del Museo Capitolino, Sala Imperatori, che per lungo tempo si è creduto rappresentare C., è stato di ...
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Pittore (Bologna 1578 - ivi 1660). Fu alla scuola di D. Calvaert, insieme a G. Reni, che poi seguì nell'Accademia carraccesca. Recatosi a Roma (c. 1601-1602), collaborò con Annibale Carracci alle lunette [...] circa). Volgendosi poi a una visione sempre più vicina a quella del Domenichino, crea una serie di opere di un raffinato classicismo, quali le quattro Storie di Venere ora nella Gall. Borghese (1625). Ritornato a Bologna nel 1625, vi svolse un'ampia ...
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classicismo
s. m. [der. di classico]. – 1. Aderenza d’uno scrittore, d’un artista, d’uno stile, al gusto e agli atteggiamenti che furono proprî dell’arte e del mondo classico: il c. del Foscolo, del Canova; il c. dell’architettura palladiana;...
classicista
s. m. e f. [der. di classico] (pl. m. -i). – Fautore o seguace del classicismo; studioso di letterature o di antichità classiche. Anche agg., con lo stesso sign. e uso di classicistico.