freddura
Lucia Onder
Il termine (cfr. il francese antico froidure e il provenzale freidure) fu comune al tempo di D. e anche in scrittori precedenti, nel senso di " freddo rigido e intenso " (spesso [...] e in Bonvesin; e cfr. anche Guido delle Colonne Ancor che ll'aigua 2, Iacopone Che farai 28). Compare in If XXXI 123 Cocito la freddura serra (ugualmente in Rime C 61); XXXII 53 un... avea perduti ambo li orecchi / per la freddura, e XXXIII 101. Con ...
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zeba
Alessandro Niccoli
Vale " capra ", ed è ancor oggi vivente in alcuni luoghi della Toscana (cfr. il Lana: " sono i capretti saltanti e sono dette zebe, perché vanno zebellando cioè saltando "): [...] onde parlare è duro, / mei foste state qui pecore o zebe!
L'apostrofe è rivolta ai dannati puniti nella ghiaccia di Cocito, per i quali sarebbe stato meglio nascere animali piuttosto che avvilire la nobiltà dell'anima umana nell'odio e nel tradimento ...
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scagionare
Federigo Tollemache
Probabile parasinteto verbale di ‛ cagione ', s. ricorre unicamente in If XXXII 69 sappi ch'i' fu' il Camiscion de' Pazzi; / e aspetto Carlin che mi scagioni. Il verbo, [...] dà maggior risalto -, giacché la venuta del parente Carlino, traditore della patria e perciò destinato alla seconda zona di Cocito, non scagionerà, ma farà solo apparire meno grave la colpa di Camicione.
L'Ottimo così parafrasa: " Io aspetto Carlino ...
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gelatina
Bruno Basile
In If XXXII 60 tutta la Caina / potrai cercare, e non troverai ombra / degna più d'esser fitta in gelatina, la parola è usata nella particolare funzione di metafora dal referente [...] si fa, contiene in sé questi peccatori " (Landino) o, per usare il realismo meno compassato del Buti, " nella ghiacciata di Cocito, ove stanno le anime fitte... come li polli in gelatina ". Inutile sottolineare come il termine si colleghi allo stile ...
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FENOGLIO, Giuseppe (Beppe)
Francesco M. Biscione
Nacque il 1ºmarzo 1922 ad Alba (Cuneo), primogenito di Amilcare, trasferitosi nella città dalla campagna circostante, garzone di macellaio e presto macellaio [...] dai buoni risultati e incoraggiato dagli insegnantì, fino al ginnasio e al liceo, dove ebbe professori quali Leonardo Cocito e Pietro Chiodi, che avrebbe poi ritrovato nella Resistenza. Era un adolescente amante dello sport, fantasioso, riflessivo ...
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lama
Bruno Basile
Nel significato di " luogo di acque staguanti ", la voce ha tre attestazioni.
In If XX 79 [il Mincio] trova una lama, / ne la qual si distende e la 'mpaluda, D. allude alle " bassure [...] ). Dato che " lama o lacca è luogo concavo e basso " (Buti), molto opportunamente il termine designa la palude ghiacciata di Cocito: Lèvati quinci e non mi dar più lagna, / ché mal sai lusingar per questa lama! (If XXXII 96). Ancora il significato ...
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Atropo
Clara Kraus
È la terza e la più vecchia delle Moire o Parche, figlie della Notte o di Zeus e Temi, (ά- e τρέπω), colei che recide lo stame della vita di ogni uomo, avvolto sulla rocca da Cloto [...] sul destino umano dalla culla alla tomba. Nel suo atteggiamento caratteristico è ritratta da D. in If XXXIII 126, dove si legge che spesso l'anima cade nella Tolomea, terzo girone di Cocito, prima della morte: innanzi ch'Atropòs mossa le dea. ...
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guazzo
Vincenzo Valente
Vocabolo occorrente due volte, nella prima cantica, in rima: Poi si rivolse e ripassossi 'l guazzo (If XII 139); mi vien riprezzo, / e verrà sempre, de' gelati guazzi (XXXII [...] " in genere, ne risulta che la vista di esse fa provare a D. lo stesso brivido che sentì nel vedere la ghiaccia del Cocito. La prima spiegazione è più semplice e più conforme al modo d'immaginare del poeta: che nel pensier rinova la paura (If I 6 ...
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babbo
. Il vocabolo per D., e ovviamente per il suo tempo, è proprio del linguaggio puerile, come ‛ pate ' rispetto a ‛ patre ' (così ‛ mamma '; così ‛ mate ' rispetto a ‛ matre '); ciò è affermato chiaramente [...] due opere, si potrebbe dire conseguentemente) in If XXXII 9 (in rima con abbo e gabbo); descrivere il cerchio di Cocito non è impresa... da lingua che chiami mamma o babbo. Tuttavia i commentatori antichi disperdono il valore concreto della citazione ...
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Vexilla regis prodeunt
Dante Balboni
Incipit di un inno di Venanzio Fortunato, che lo compose a Poitiers quando arrivò nel monastero, fondato da Radegonda moglie di Clodoveo, una reliquia della Croce [...] dell'ultimo canto dell'Inferno. Dopo la visita ai traditori D. e Virgilio sono giunti all'ultima delle quattro zone di Cocito, dove si profilano le sei grandi ali di Lucifero che Virgilio annunzia a D.: Vexilla regis prodeunt inferni (If XXXIV 1 ...
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