. Diritto romano. - La cura è, accanto alla tutela, un potere sulle persone relativamente agli atti patrimoniali; essa, anziché un istituto unico, può dirsi che rappresenti un complesso d'istituti, che [...] sia interdetto; d) al padre e alla madre di lei, se rimanga vedova o sia separata di corpo e di beni (art. 313 cod. civ.). La cura dativa è conferita dal consiglio di famiglia o di tutela, sia in caso di emancipazione volontaria, sia in caso di ...
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PATTO (pactum)
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Carmelo SCUTO
Diritto romano. - Dal verbo pacio o paciscor che letteralmente significa "fare la pace", il patto indica nel più antico latino (ad es. nelle XII [...] alla libertà contrattuale, purché non siano contrarî alle leggi d'ordine pubblico e al buon costume (art. 12 disp. prel. cod. civ.). Fra gli altri patti, particolari d'un contratto o tali da costituire anche una convenzione a sé, sono notevoli: il ...
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È il complesso di beni che la donna porta al marito per sostenere gli oneri del matrimonio.
Diritto romano e intermedio. - La dote è istituto antichissimo: benché non esclusivo della società romana, fu [...] del vincolo, la dote deve essere restituita alla moglie o ai suoi eredi in base all'inventario redatto giusta l'art. 1408 cod. civ. e, in mancanza di esso, in base alle prove da fornirsi dai richiedenti. Se il matrimonio, però, ha avuto la durata di ...
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I diritti facoltativi sono stati variamente concepiti nella storia della letteratura giuridica, e la loro definizione varia notevolmente a seconda dell'epoca e della scuola, cui lo scrittore appartiene.
Le [...] convenzione il tempo non li tange.
Non sembra che debbano ammettersi eccezioni al principio affermato. Anche l'art. 943 cod. civ., col disporre che il diritto di accettazione dell'eredità si prescrive, non vi apporta deroghe. È vero che la delazione ...
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. Diritto. - È ogni atto o serie di atti, che abbia per effetto l'attribuzione ai comproprietarî o ai coeredi delle quote loro spettanti. La divisione può operare, naturalmente, soltanto su di un patrimonio [...] essa, quando i condomini o coeredi non riescono ad accordarsi. È regolata dagli articoli 986-1010 cod. civ. e dagli articoli 882-895 cod. proc. civ. e deriva dalle romane actio communi dividundo e familiae herciscundae. Se l'asse dividendo non supera ...
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. Con gli istituti della delegazione, dell'espromissione e dell'accollo (v. in App. I, p. 12), il vigente codice civile ha inteso dare disciplina compiuta del problema riguardante l'intervento di un nuovo [...] delegatario e, nel caso di d. di pagamento, fino a quando non abbia eseguito il pagamento (art. 1270, 1° comma, cod. civ.).
Il rapporto tra delegato e delegatario è fondato sull'offerta di obbligarsi da parte del delegato e sull'accettazione di detta ...
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(XIII, p. 146; App. I, p. 526; II, I, p. 804; III, I, p. 500; IV, I, p. 611)
La riforma del diritto di famiglia (l. 19 maggio 1975 n. 151) può essere considerata un momento fondamentale nel lungo processo [...] , che si basa, fra l'altro, non su una legge ma su un uso antichissimo. Anche l'art. 262 cod. civ. appare a taluno discriminatorio nella parte in cui stabilisce che, se il riconoscimento del figlio naturale è stato effettuato contemporaneamente da ...
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"La donazione è un atto di spontanea liberalità, col quale il donante si spoglia attualmente e irrevocabilmente della cosa donata in favore del donatario che l'accetta" (art. 1030 cod. civ.). Per i caratteri [...] di attualità e d'irrevocabilità la donazione si distingue dalla disposizione testamentaria. In conseguenza dell'irrevocabilità, intesa come non revocabilità ad arbitrio del donante, sono nulle: la donazione ...
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Significa il contratto con il quale, data la preesistenza di un rapporto di credito e corrispondente debito tra due persone, il debitore, o altri per lui, consegna al creditore un immobile, rustico o urbano, [...] ad amministrazione giudiziale.
Bibl.: Oltre ai trattati generali di diritto civile, v. G. Mirabelli, Del diritto dei terzi secondo il cod. civ. it., Torino 1889; T. Villa, Il contratto d'anticresi, in Riv. it. per le scienze giur., 1889, p. 390; A ...
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Negozio col quale le parti interessate concordemente dettano l'interpretazione autentica di un anteriore rapporto giuridico il cui contenuto e i cui limiti si presentino dubbî, ovvero chiariscono una preesistente [...] situazione, è precisamente diretto a regolare un rapporto giuridico e pertanto la relativa nozione rientra nell'ambito dell'art. 1321 cod. civ. secondo cui il contratto è l'accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un ...
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cod.
– 1. Abbrev. di codice (o del lat. codex) nel sign. di libro manoscritto; spesso seguito dalle indicazioni che valgono a individuare il manoscritto: il cod. Vat. lat. 4523. 2. Abbrev. di codice nel sign. di raccolta di leggi: cod. civ.,...
captatorio
captatòrio (o cattatòrio) agg. [dal lat. tardo captatorius, der. di captare «acquistare»]. – Ottenuto con captazione: testamento c.; condizione c., la condizione di reciprocità (nulla secondo il vigente cod. civ.) con la quale il...