Tripartitum Codice del diritto consuetudinario in Ungheria (il titolo completo è Opus tripartitum iuris consuetudinarii inclyti Regni Hungariae), pubblicato in latino nel 1517 dal giureconsulto I. Werbőczi [...] e riconosciuto valido sino al 1848. Per esso (uscito nel clima di reazione succeduto all’insurrezione contadina di G. Dózsa) il diritto di proprietà fu attribuito esclusivamente alla nobiltà, che godeva ...
Leggi Tutto
Contratto tipico, disciplinato dal Codice civile (artt. 1960-1964), con il quale il debitore o un terzo si obbliga a consegnare, a garanzia del credito, un immobile al creditore affinché questi ne percepisca [...] i frutti, che verranno imputati anzitutto a scomputo degli interessi, se dovuti, e quindi del capitale. L’istituto, che risale al diritto romano, è in declino da tempo.
Voci correlate
Garanzia. Diritto ...
Leggi Tutto
Nella legislazione medievale sarda, codice vigente in un singolo giudicato. La più famosa c. è una raccolta di norme emanata dal giudice Mariano d’Arborea tra il 1345 e il 1376 e revisionata da sua figlia [...] Eleonora, giudicessa di Arborea, nel 1395. Scritta in lingua sarda, largamente innovatrice e ispirata a ideali di progresso sotto l’influsso dei diritti continentali, la c. di Eleonora fu legge generale ...
Leggi Tutto
Secondo il Codice di diritto canonico, ripudio totale della fede cristiana. Perché da parte di un cattolico battezzato ci sia il delitto di a., tale ripudio deve essere pienamente consapevole, liberamente [...] voluto e manifestato esternamente in modi non equivoci. La pena per l’a. è la scomunica latae sententiae, cosicché vi si incorre per il fatto stesso di aver commesso il delitto di a. (in forma di grave ...
Leggi Tutto
Introdotto nel codice di procedura penale del 1988, il giudizio abbreviato (artt. 438-443 c.p.p.) è un procedimento qualificato speciale in quanto non dà luogo al momento dibattimentale, ma, su richiesta [...] dell’imputato, può essere definito nella fase dell’udienza preliminare e permette di attribuire valore probatorio agli atti delle indagini preliminari, costituendo un’eccezione al principio del contraddittorio ...
Leggi Tutto
Il codice civile non definisce il concetto civilistico di detenzione, e sul medesimo non vi è a tutt’oggi uniformità di vedute. In generale si intende per detenzione la disponibilità materiale, fondata [...] su un titolo giuridico (ad esempio, un contratto di locazione, un contratto di comodato, un contratto di deposito non irregolare), che un soggetto (detentore) ha di una cosa appartenente ad un altro soggetto. ...
Leggi Tutto
Il codice di procedura civile, all’art. 75, stabilisce che «sono capaci di stare in giudizio le persone che hanno il libero esercizio dei diritti che vi si fanno valere». La capacità processuale (denominata [...] anche legittimazione processuale o capacità di stare in giudizio) consiste nell’idoneità a proporre e a ricevere validamente la domanda e a compiere gli atti del processo. È il riflesso della capacità ...
Leggi Tutto
Il Codice civile dedica alla disciplina dei beni il titolo I del libro terzo (art. 810-831), dove vengono definiti come le «cose che possono formare oggetto di diritti» (art. 810). Dalla norma si ricava [...] pertanto che non ogni cosa è bene in senso giuridico, sia perché vi sono cose che non sono beni, e cioè quelle che gli antichi chiamavano res communes omnium (per es., l’aria) e quelle rispetto alle quali ...
Leggi Tutto
Il codice civile distingue, in materia di licenziamento individuale, tra il licenziamento ad nutum, ossia con preavviso, e il licenziamento in tronco, ossia quello per giusta causa. Il licenziamento ad [...] nutum è disciplinato all’art. 2118 c.c., che regola anche il recesso del lavoratore (cioè le dimissioni). L’unico obbligo è il preavviso, la cui durata è normalmente stabilita dai contratti collettivi, ...
Leggi Tutto
Codice (più compiutamente Ley de las Siete Partidas «Legge delle sette parti») promulgato per il regno di Castiglia dal re Alfonso X il Saggio nel 1265, con lo scopo di eliminare la straordinaria varietà [...] accoglienza nel popolo, che le respinse con la violenza, tanto che la loro pubblicazione fu a lungo rinviata, e solo con l’Ordenamiento de Alcalá, promulgato da re Alfonso XI nel 1348, fu riconosciuto al codice in via transattiva valore sussidiario. ...
Leggi Tutto
codice
còdice s. m. [dal lat. codex -dĭcis, che significò dapprima la parte interna del fusto degli alberi, cioè il legno, poi la tavoletta cerata ad uso di scrittura e infine, per estens., il libro manoscritto formato di più fogli, in opposizione...