Disciplina che si propone di rintracciare gli attributi comuni, morfologici e funzionali, delle cellule e delle strutture da queste derivate; attributi che sono compresi sotto il nome di "organizzazione [...] ai lobopodî per forme intermedie; oppure pseudopodî ramificati e anastomizzati a rete (rizopodi).
In colture in vitro di tessuti d'embrioni di pollo le cellule migrano nel mezzo di coltura, ma più lentamente dei leucociti e delle amebe. Nelle ...
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Il genere Sericaria (dal latino sericarius "lavoratore di seta") fu introdotto dal Latreille nel 1825 per indicare altri Lepidotteri che filano un bozzolo, diversi dal baco da seta; fu applicato al baco [...] di ritenere che i Cinesi fossero gelosissimi di questa loro coltura e cercassero con ogni mezzo di conservarne il segreto. Ciò si è rinnovato in gran parte anche l'intestino; le cellule che hanno funzionato durante un'età si distruggono, si eliminano ...
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Poiché gli e. sono di natura proteica, il problema della loro sintesi s'identifica con quello della sintesi delle proteine specifiche; soltanto la formazione dei coenzimi batte vie particolari, diverse [...] l'e. che catalizza la reazione S → C è più attivo, nella cellula si forma prevalentemente il composto (terminale) E; se è più attivo l'e ).
I maggiori quantitativi di proteasi batterica derivano da colture di Bacillus subtilis che producono un e., la ...
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GIAPPONE.
Anna Bordoni
Giulia Nunziante
Paola Salvatori
Leone Spita
Luisa Bienati
Simone Emiliani
– Demografia e geografia economica. Condizioni economiche. Bibliografia. Politica economica e finanziaria. [...] interno e il G. è costretto a importare derrate alimentari. La coltura principale è il riso (10,6 milioni di t nel 2012), dell’informazione, è quello dei keitai shōsetsu (romanzi sul cellulare), produzioni di brevi testi narrativi che nascono con i ...
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GRANO (dal lat. granum; fr. blé; sp. trigo; ted. Weizen; ingl. wheat)
Francesco Todaro
Questo nome indica collettivamente i frutti del frumento che comprende le specie praticamente piò importanti del [...] più cospicua della produzione mondiale è data dalla coltura estensiva, o comunque tecnicamente meno evoluta, a nucella; si presenta come una grossa linea incolore a struttura cellulare non apparente, quasi a segnare il limite interno del tegumento. ...
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SUPERANTIGENE
Daniele Primi-Luisa Imberti
Il termine ''superantigene'' è stato proposto da J. White nel 1989 per descrivere un gruppo di molecole capaci d'interagire e di attivare i linfociti T tramite [...] simili a quelli che avvengono per le immunoglobuline. Durante la maturazione della cellula T, un gene V si appaia a uno D e a uno sulla superficie cellulare dei linfociti splenici, capace di stimolare in coltura mista linfocitaria le cellule T di ...
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Immunoterapia
Fernando Aiuti
Giuseppe Luzi
Il termine ha avuto nel corso del tempo varie interpretazioni e il suo significato, se non ben definito, può indurre una falsa lettura dei suoi reali contenuti. [...] altre linfochine porta ai risultati funzionalmente specifici per le cellule coinvolte nei meccanismi di risposta.
L'interesse dell'IL-2 si è generato dall'osservazione che in coltura i linfociti prelevati dal sangue periferico possono essere attivati ...
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Con questo termine si designano oggi tutti i tumori maligni (v.). Questi sono costituiti da proliferazioni cellulari atipiche, apparentemente spontanee, ad accrescimento progressivo, senza capacità di [...] di Gye e Barnard, che nel liquido di coltura del sarcoma dei polli trovarono dei corpi sferoidi, che la dottrina degli stimoli non è che il complemento di quella cellulare ed embrionale. Sono varie le ipotesi formulate per spiegarne il meccanismo ...
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– Industria farmaceutica e mercato del farmaco. Farmaci generici o equivalenti e biosimilari. Ricerca di nuovi farmaci. Nanotecnologie e nanoscienze. Terapia personalizzata. MicroRNA (miRNA). Epigenetica. [...] in molte patologie ematologiche, oppure l’espansione in coltura di epiteli per riparare la cornea o la cute); introdurre nell’organismo cellule geneticamente modificate che facciano le veci delle cellule malate, in quanto si sostituiscono a queste o ...
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(I, 270; App, II, I, p. 11; III, I, p. 10)
Botanica. − L'obiettivo più importante nello studio dell'a. delle piante è comprendere come l'organismo vegetale si sviluppi partendo da una singola cellula, [...] ne potrà studiare la funzione in vivo.
Nel 1981 fu identificata da A. Richmond e altri nel terreno di coltura per le cellule di melanoma una proteina che è stata chiamata MGSA (Melanoma Growth Stimulating Activity). Ciò ha condotto alla scoperta di ...
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coltura
s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare»]. – 1. a. Coltivazione, intesa genericam. come complesso dei lavori campestri: la c. della terra, dei campi; o, più spesso, in modo determinato: la c. del riso, delle piante da frutto;...
ibridazione
ibridazióne s. f. [dal fr. hybridation, der. di hybrider «ibridare»]. – 1. In biologia: a. Procedimento con cui si forma una molecola di acido nucleico a doppio filamento da molecole a singolo filamento di diversa origine; questa...