Musicista (Feuerthalen, Schaffhausen, 1910 - Morges 1995). Studiò all'accademia di Monaco con W. Courvoisier e C. Orff. Dal 1963 insegnò composizione alla Staatliche Hochschule für Musik di Hannover. Considerato [...] la più celebre è Romeo und Julia (1940), il balletto Das Dorf unter dem Gletscher (1937), la cantata Andreas Gryphius (1938), l'oratorio La croisade des enfants (1969), il Gloria per coro e orchestra (1988), musiche corali, orchestrali e dacamera. ...
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Musicista (Klosterneuburg 1736 - Vienna 1809). Fu dotto compositore e teorico, oltreché valente didatta. Direttore del coro nel convento carmelitano di Vienna, nel 1772 organista di corte e dal 1792 in [...] poi maestro di cappella in S. Stefano, compose musica sacra e religiosa, sinfonica e dacamera. È oggi ricordato quale autore di un trattato di composizione (Gründliche Anweisung zur Composition, 1790), e specialmente per essere stato maestro di ...
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Musicista polacco (Varsavia 1913 - ivi 1994). Ha studiato al conservatorio di Varsavia, allievo per la composizione di W. Maliszewski. Figura di rilievo della musica polacca contemporanea, ha scritto lavori [...] orchestrali e dacamera, balletti, musiche di scena per film e per la radio, usando un linguaggio legato al folclore nazionale, ma influenzato anche da I. Stravinskij, da B. Bartók e dalle più recenti tecniche compositive. ...
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Compositore e pianista italiano (Roma 1915 - ivi 1985). Studiò al conservatorio di Santa Cecilia in Roma. Autore di numerosi lavori, tra cui l'opera-oratorio La morte d'Ippolito (1939), la cantata Vexilla [...] regis (1941), composizioni sinfoniche e dacamera. Dal 1960 diresse la Cappella Giulia in Vaticano e dal 1965 insegnò armonia, contrappunto e composizione al Pontificio istituto di musica sacra in Roma. ...
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Pianista e compositore (Modena 1899 - Roma 1979), allievo per la composizione di A. Brugnoli. Fece parte del "Quartetto Triestino" (dal 1919) e del "Trio di Roma" (1946-52). Insegnò al conservatorio di [...] S. Cecilia in Roma (1926-65). Membro dal 1937 dell'Accademia di S. Cecilia, di cui fu anche presidente (1965-70), compose, tra l'altro, musica dacamera e pianistica. ...
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Musicista francese (Parigi 1888 - Saint-Tropez 1979), allievo di L. Saint-Réquier. Nella composizione e nella critica musicale perseguì ideali di rinnovamento. Fece parte del gruppo cosiddetto dei "Sei" [...] (con G. Auric, F. Poulenc, D. Milhaud, A. Honegger, G. Tailleferre), del quale sostenne come critico le tendenze. Ha prodotto musica vocale e strumentale specialmente dacamera. ...
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Musicista finlandese (Oulu, Finlandia, 1887 - Helsinki 1947). Compì studî musicali a Helsinki, a Parigi e a Vienna. Si distinse quale direttore d'orchestra a Vijpuri e fece parte della direzione del conservatorio [...] della capitale finnica, ove insegnò composizione. Compose lavori sinfonici, teatrali, dacamera e pubblicò saggi di critica musicale. ...
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Musicista austriaco (Brno 1897 - Hollywood 1957). Allievo di R. Fuchs, A. Zemlinsky, H. Grädener, compose fin dall'infanzia musica d'ogni genere, teatrale, sinfonica, dacamera, d'indirizzo post-romantico. [...] Nel 1934 emigrò in America, dedicandosi alla composizione di musiche per film. ...
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Musicista (Macerata 1902 - Bologna 1964). Studiò al conservatorio di Santa Cecilia in Roma e fu allievo per la composizione di O. Respighi. Fu direttore dei conservatorî di Pesaro e di Bologna. Compose [...] musiche teatrali, orchestrali, corali e dacamera. ...
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Musicista (Rosnay, Marna, 1837 - Parigi 1924). Professore di composizione al conservatorio di Parigi, scrisse opere teatrali, lavori sinfonici e sinfonico-vocali, musica dacamera. Fu anche apprezzato [...] organista e autore di trattati d'armonia, di contrappunto e fuga ...
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sonata
s. f. – 1. Forma oggi meno com. (anche se frequente in usi pop. o letter.) di suonata (v.) nelle accezioni generiche e negli usi figurati. 2. In musica, composizione strumentale, variamente modificatasi nel corso dei secoli, articolata...
movimento
moviménto s. m. [der. di muovere]. – 1. a. L’azione del muovere o del muoversi; è dunque sinon. di moto (rispetto al quale è, in genere, meno specifico): imprimere un m. a qualche cosa; mettere, mettersi, essere in m., anche in senso...