grammatica
Franco De Renzo
Le norme che regolano una lingua
Nell'opinione di molti la grammatica rappresenta una parte dello studio della lingua, spesso fatta di faticosi esercizi o di regole da imparare [...] deve per forza essere specificato, e infatti avremo: je regarde la TV (francese), I watch TV (inglese). In italiano il plurale maschile si fa con indicare il modello di lingua da utilizzare come norma comune. A quel tempo, infatti, le norme dell'uso ...
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Le sigle – dal lat. tardo sigla, probabilmente derivato da singŭla (littera) – sono ➔ abbreviazioni composte dalle lettere iniziali di una o più parole. La sigla è, quindi, una nuova parola formata da [...] pronuncia secondo la fonetica della lingua di partenza: UK, BBC, CNN, FBI sono comunemente pronunciate [juˈkeːi], [bibiˈsi], [sieˈneːn] ed [efbiˈaːi]. Allo stesso modo, il francese TGV (Train grande vitesse) è pronunciato [teʒeˈve]. Spesso, invece, è ...
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Nel mondo contemporaneo è arduo individuare un settore definibile come tecnica, anche perché il termine è entrato in concorrenza con la più moderna tecnologia, che ha soppiantato tecnica confinandola «quasi [...] ignare dei processi sottostanti. Di qui il fiorire di usi comuni di termini relativi a procedimenti dei quali si conoscono e impiego, com’era in passato, del termine tedesco o francese, adattato o meno: è conseguenza della maggiore familiarità con ...
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La pianificazione linguistica è l’insieme delle misure (linguistiche, legislative e sociali) che si adottano per alterare deliberatamente la composizione del ➔ repertorio linguistico di una comunità; è [...] tendere a mantenere stabile o ridurre il plurilinguismo di una comunità, se è diretta al tentativo di sostituzione di un germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano ...
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L’espressione diritti linguistici si riferisce al diritto di singole persone o di collettività a usare la propria lingua nativa, anche nel caso di una lingua diversa da quella ufficiale o standard: per [...] il re di Francia Francesco I impose l’uso della lingua francese per tutti gli atti pubblici; i decreti con cui i re 60 lingue autoctone e dozzine di lingue non autoctone parlate da comunità di migranti. È proprio questa diversità a fare dell’Unione ...
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Derivato del verbo di origine latina divulgare, il nome divulgazione, attestato nell’italiano antico con il valore di «diffusione», «pubblicazione» di notizie, scritti, ecc., ha acquisito solo in epoca [...] organizzativi della scienza moderna e delle correlative modalità comunicative che veniva compiendosi appunto nel corso del XIX , in questo modo (specialmente per iniziativa di studiosi francesi: Fuchs 1982; Mortureaux 1982; Jacobi 1986), da un ...
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In linguistica il prestito indica un qualsiasi fenomeno di ➔ interferenza, dovuto al contatto e all’influsso reciproco di comunità che parlano lingue diverse, e non solo lingue letterarie o generalmente [...] croccante e crème caramel (➔ francesismi), spagnoli flamenco e paso doble (➔ ispanismi), norvegesi fiordo e slalom.
Il termine circola in italiano dall’Ottocento ed è comunemente accolto dai linguisti, anche se è nato dalla falsa idea che nel ...
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Nella fenomenologia dell’➔interferenza linguistica un posto particolare è occupato dalle condizioni di sostrato, adstrato e superstrato. In senso ampio, tali nozioni fanno riferimento al prestigio linguistico, [...] da germanico, arabo, francese e occitanico, in quella moderna soprattutto da francese e inglese. Va sottolineato eredità neogreca bizantina (Alessio, Battisti, Parlangèli; ➔ greca, comunità). Alla grecità più antica, dorica, si attribuiscono voci come ...
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Un linguaggio tecnico della gastronomia si può datare per l’italiano già ai primi secoli (sicuramente agli inizi del Trecento), molto prima cioè della circolazione di ricettari classici, dai trattati rinascimentali [...] ai gastronimi. Vitel tonné, per es., è un falso francese, come il pan di Spagna è sconosciuto in Spagna e gastronomico dell’Ottocento, in Di cotte e di crude. Cibo, culture, comunità. Atti del convegno di studi (Vercelli - Pollenzo, 15-17 marzo 2007 ...
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Il termine paretimologia fu coniato dal linguista italiano Vittore Pisani (19672) con l’intenzione di rimpiazzare la più antica denominazione etimologia popolare (traduzione italiana del ted. Volksetymologie [...] attraction paronymique, o homonymique (introdotto dal filologo francese A. Dauzat nel 1922), e pseudoetimologia ( non trasparenti, oppure non motivate, a parole o famiglie lessicali comuni, o comunque più frequenti, le quali storicamente, secondo l’➔ ...
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comunita
comunità (ant. communità) s. f. [dal lat. communĭtas -atis «comunanza», der. di communis «comune1»]. – 1. non com. Carattere, stato giuridico di ciò che è comune; comunanza: c. di beni, c. d’interessi; anche in senso più astratto:...
comunista1
comunista1 s. m. e f. e agg. [dal fr. communiste, der. di commun «comune1»] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Chi professa il comunismo, o è iscritto a un partito o a un movimento che ne propugna la dottrina, oppure fa, o faceva, parte...