MALAGODI, Giovanni (Giovanni Francesco)
Giovanni Orsina
Nacque a Londra, il 12 ott. 1904, da Olindo e da Gabriella Ester Levi. La madre era di origine torinese ed ebraica; il padre risiedeva a Londra [...] appartenere alla classe dirigente del suo Paese nonché un'educazione non comune per ricchezza di stimoli.
Nel 1926 il M. si laureò 1937 il M. fu nominato direttore generale della Banca francese e italiana per l'America del Sud (Sudameris), posseduta ...
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Integrazione politica
Sergio Romano
Introduzione
Parliamo d'integrazione politica internazionale, generalmente, per descrivere il modo in cui alcuni Stati rinunciano in parte o in tutto alla loro sovranità [...] la loro azione e i loro sforzi. Ma non ebbero altro organo comune, per molto tempo, fuor che il Congresso continentale, a Filadelfia, dove la redazione di un progetto di comunità politica. Ma il Parlamento francese rifiutò di ratificare il trattato ...
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elettorali, sistemi
L’istituto della rappresentanza, che oggi è alla base di tutti i sistemi politici che si reggono democraticamente, affonda le sue radici in tempi lontani attraverso i quali, tra arresti [...] corrisponde, al cosiddetto maggioritario secco o a un turno; quella francese, invece, ha dato vita al doppio turno aperto, senza lui elaborato, di dare un’equa rappresentanza alle due comunità che abitavano il Belgio: i fiamminghi e i valloni. ...
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PALEOCAPA, Pietro
Michele Gottardi
PALEOCAPA, Pietro. – Nacque a Nese, oggi Alzano Lombardo (Bergamo), il 9 novembre 1788 da Mario di Pietro e da Cecilia Biadasio Imberti.
I Paleocapa, nobili di Creta, [...] porto. Era questa, da sempre, la principale via di comunicazione tra l’Adriatico e la laguna, cui già si erano al collare dell’Annunziata – e perfino della Legion d’onore francese.
Durante il suo periodo di governo, Paleocapa, forte dell’aspirazione ...
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BONSI, Domenico
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Nacque a Firenze nel 1430 da Baldassarre di Bernardo, della ragguardevole famiglia dei Bonsi della Ruota, che fu presente con ben tre gonfalonieri e ventisei priori nella vita politica [...] il rogito del 1482 per la divisione dei terreni tra la comunità delle monache di Santa Croce e Castelfranco. Durante gli ultimi essendo l'animo dei cittadini inasprito dalla vendita che i Francesi avevano fatto della cittadella di Pisa ai Pisani e di ...
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Il parlamento dal modello inglese alla realtà odierna
Augusto Barbera
Solo richiamandosi alla storia del Parlamento inglese è possibile cogliere i tratti dei moderni parlamenti. Mentre in altri Paesi [...] casi deriverà dall’elezione indiretta per opera di appositi collegi elettorali (così il Senato francese eletto dai consiglieri delle comunità locali, in prevalenza espressione della Francia più conservatrice). Si avranno anche camere alte espresse ...
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ALBERGATI, Fabio
Elena Fasano Guarini
Nacque a Bologna nel 1538 da Filippo e da Giulia Bargellini. Le notizie sulla sua vita sono scarse e non prive di incertezze. Chiamato ad Urbino da Guidubaldo della [...] temperata, l'A., che pur sostiene, in polemica con il francese, l'esistenza dello "stato misto", rivendica la superiorità assoluta è fondamento e fine del Regno. Tutti i beni della comunità devono essere divisi in due parti, una di proprietà del ...
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sovranita
sovranità
La s., intesa come qualità giuridica esclusivamente pertinente all’imperium dello Stato, quale potere originario e indipendente da ogni altro potere, è concetto moderno e che solo [...] un «diritto di ingerenza », cioè il principio che la comunità internazionale non può permettere che uno Stato, facendosi scudo all’era delle grandi rivoluzioni, e in particolare alla Rivoluzione francese del 1789. La teoria della s. popolare si era ...
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europeismo. Il federalismo
Sergio Romano
Europa unita, integrazione europea, Europa dei popoli, Europa delle patrie: queste espressioni sono frequentemente usate da uomini politici, giornalisti, pubblicisti. [...] quasi federale. Il progetto di A. Briand, ministro degli Esteri francese dal 1921 al 1929, cerca di dare a questo progetto la imprigionare l’Europa in una rete di regole e istituzioni comuni. Conviene riconoscere che il metodo non ha mai smesso ...
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Il comunismo
Massimo L. Salvadori
Per comunismo si intende una dottrina la quale sostiene che il massimo benessere per l’umanità è conseguibile unicamente mediante la formazione di una società basata [...] nel vivo della lotta politica e sociale fu nel corso della Rivoluzione francese Francois-Noel Babeuf (1760-1797), detto Gracco, che patrocinò un comunismo agrario e artigianale individuando nel quarto stato, formato da lavoratori poveri, contadini ...
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comunita
comunità (ant. communità) s. f. [dal lat. communĭtas -atis «comunanza», der. di communis «comune1»]. – 1. non com. Carattere, stato giuridico di ciò che è comune; comunanza: c. di beni, c. d’interessi; anche in senso più astratto:...
comunista1
comunista1 s. m. e f. e agg. [dal fr. communiste, der. di commun «comune1»] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Chi professa il comunismo, o è iscritto a un partito o a un movimento che ne propugna la dottrina, oppure fa, o faceva, parte...