Le frasi finali devono il nome al loro uso più qualificante: l’espressione del fine (o scopo). Tuttavia, la relazione tra frasi finali e fine non è biunivoca: da un lato, il fine è una relazione concettuale [...] come (17) a. esprimono un concetto affine alla finalità: la congruenza tra :
(33) dico che Rosa non mi ha convinto. Lo faccio per essere sincero
(34) è per essere sincero affinché prendano le armi» (Cesare, De bello gall. VII, 4)
Nell’italiano d’ ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Lisippo, il primo grande moderno
Claudia Guerrini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Scultore prolifico e geniale, ritrattista di Alessandro [...] 65), liberandosi così di un concetto di mimesis come fedele riproduzione di con Alessandro Magno; non è chiaro quando lo scultore inizi a lavorare presso la corte Hist. XXXIV, 63) era l’opera più bella di Lisippo, la quadriga del Sole realizzata per ...
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Nell’ambito della frase complessa (costituita cioè da almeno due frasi minori; ➔ frasi nucleari), la frase principale (detta anche, semplicemente, principale; ingl. main clause) è quella che non dipende [...] bravo scolaro
(4) Giovanni va a scuola
non si può dire lo stesso di (5) e (6):
(5) *perché si applica una differenza fondamentale fra il concetto di principale e quello Alessandro Blasetti, 1954)
(57) che bello che ci vediamo fra meno di ventiquattr’ ...
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Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] mondiali, specie in Africa.
Il concetto di lingua standard si oppone a lessicali (➔ geosinonimi) anche nel vocabolario più comune: lo standard ha straccio e non cencio, ditale e adeguato a temi astratti e al bello scrivere che alle tante esigenze ...
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Posta al centro del bacino occidentale del Mediterraneo, la Sardegna trae dalla posizione geografica e dall’accentuata diversificazione interna del territorio i fattori che caratterizzano la sua storia [...] [ɣ]ere, lu deppo fà[ɣ]ere «lo farò», lu dia và[ɣ]ere «lo farei», tia[ð] èsser béllu «sarebbe bello» (di contro alle forme sintetiche usata nel nuorese e logudorese; anche la resa del concetto di «portare» è affidata nei due dialetti settentrionali a ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nell’ambito del pensiero novecentesco con l’espressione spiritualismo si deve intendere, [...] tocco delle nove.
Là vidi uno che conoscevo e lo fermai gridando: "Stetson!"
Tu che eri a Mylae valori essenziali per l’uomo: il vero, il bello, il bene, l’amore. In ultima analisi pensante di derivazione cartesiana il concetto di persona. Con il ...
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Mantova
Adolfo Cecilia
Giancarlo Savino
Pier Vincenzo Mengaldo
(Mantua). – Città della Lombardia, posta nella bassa pianura padana, sulla riva destra del Mincio, ove questo forma un vasto lago che [...] 1472. A differenza dell'editio princeps, uscita lo stesso anno a Foligno, e dell'altra coetanea ed esclude ogni rapporto col concetto di mescolanza di elementi municipali, dal loro dialetto, per quanto più bello e lodevole di tutti). Problematica ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] unico costituente semantico» ed esprimono «globalmente un concetto unico» (Dardano 2009: 17-18); ciò nonostante menare il can per l’aia, alla bell’e meglio, all’acqua di rose, teste di cuoio.
Spesso lo spostamento semantico avviene in ragione di una ...
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ARTEAGA, Stefano
Nino Borsellino
Nacque il 26 dic. 1747 a Moraleja de Coca presso Segovia in Spagna, come dichiarò egli stesso iniziando il suo noviziato di gesuita, o a Madrid, come si dovrebbe dedurre [...] in un sol uomo, come si rendeva conto lo stesso A., "i talenti di un filosofo come letteratura, l'A. oppone il concetto della mutabilità delle lingue e l resta molto al di qua della scoperta del bello deforme enunciata dal Lessing nel Laocoonte e, ...
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Giove (Iove)
Giorgio Padoan
Emmanuel Poulle
Marcello Aurigemma
Il dio Zeus (che i Latini identificarono con il loro G.), figlio di Crono (identificato dai Latini con Saturno) e di Rea, è la somma divinità [...] e " divus " poteva ravvisarsi il concetto cristiano di " beato "), i pagani Cv II IV 6 l'edizione Simonelli reca Giove, lo quale dissono deo di potenza, mentre in Busnelli-Vandelli da Alberto imperatore a Filippo il Bello, a Edoardo I d'Inghilterra, ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
colazionare v. intr. In usi informali, fare colazione | Con uso transitivo, preparare la colazione (con la persona come oggetto diretto). ♦ La sveglia alle 7 pensando di dover lavare vestire e «colazionare» tutti, una lotta contro il tempo per...