TAFANI INTERNARI, Carolina
Francesca Romana Rietti
– Nacque a Livorno il 23 maggio 1793 da Giovanni, nobile veronese, e da Anna Baldesi, entrambi attori. Fu cugina di primo grado della celebre attrice [...] si sentì così compresa da quel bello incantatore, che pel magnetismo comunicatomi dal concetto di quella donna, il sangue mi questo, e procurare una scossa allo spettatore. A volte lo spettatore aveva l’impressione d’essersi trovato faccia a faccia ...
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CRITICA DELL'ARTE nell'antichità classica
S. Ferri
Se critica d'arte significa penetrazione intima nel monumento e nell'artista, onde, in stato di stretta convivenza con ambedue, il critico, raffigurandosi [...] via teoretica (talora soltanto dialettica), conduce lo spettatore a comprendere e rivivere l'opera decor); la hedonè e il kàllos (v. bello) diventano la meta comune.
6) Il principio della intima volontà, il suo intimo concetto, anche, forse, il suo ...
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RICCARDI (Rizzardo, Licciardi, Lecciardi, Lecciardo), Gabriele
Angelo Maria Monaco
RICCARDI (Rizzardo, Licciardi, Lecciardi, Lecciardo), Gabriele. – Ignoti sono gli estremi biografici di questo artista [...] l’attività di bottega che lo portò a maturare un linguaggio stilistico c. 176r (= a. 1577, c. 27r); oltre a «Bello Lecciardo» nell’erudito leccese Scipione Ammirato (1595, ora in Il Salento senso andrà aggiornato il concetto espresso da Mario Manieri ...
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cortesia
Emilio Pasquini
Parola-chiave della civiltà medievale, aveva però già allora un significato consunto nella trita realtà quotidiana (" gentilezza di modi ", " urbanità ", " benevolenza ", " [...] corti anticamente le vertudi e li belli costumi s'usavano, si come oggi s'usa lo contrario, si tolse quello vocabulo da La " cortesia " dai provenzali a D., Palermo 1950; ID., Il concetto di nobiltà e cortesia nei secoli XIV - XV, in " Rendic. Accad ...
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MARCELLO, Cristoforo
Margherita Palumbo
Nacque intorno al 1480 a Venezia, nella parrocchia di S. Tomà, da antica famiglia patrizia. Il padre Antonio - figlio di Giacomo, capitano generale da Mar - aveva [...] presagio del tragico destino che lo avrebbe atteso.
Nell'ottobre 1526 tra il 1505 e il 1514 alcune lettere proprio sul concetto di anima (Biblioteca apost. Vaticana, Ross., 423, cc contemporanea Oratio de utroque bello Germanico, indirizzata al doge ...
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Stellato, Cielo (o Cielo delle Stelle fisse)
Marcello Aurigemma
, Il cielo S. è il cielo immediatamente precedente i cieli planetari e successivo al primo cielo mobile; esso fu detto cielo delle Stelle [...] moto diurno) da oriente a occidente (§ 10 lo movimento ne lo quale ogni die si rivolve, e fa nova ciel cui tanti lumi fanno bello diventa perciò il mediatore dell' Gabriele. S. Pietro esamina D. sul concetto, sul possesso, sulla sorgente, sulle prove ...
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armonia
Raffaello Monterosso
Il termine è relativamente poco usato nella Commedia, ove ricorre solo tre volte (Pd I 78 con l'armonia che temperi e discerni; VI 126 rendon dolce armonia tra queste rote; [...] le sue membra debitamente si rispondono; e dicemo bellolo canto, quando le voci di quello, secondo debito de l'arte, sono intra sé rispondenti. Risulta da qui evidente che al concetto di a. D. collega l'immagine di una fusione che è compenetrazione ...
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CARAFA, Tiberio
Carla Russo
Nacque il 22 apr. 1580, terzo figlio di Ottavio, primo marchese d'Anzi e Trivigno appartenente al ramo dei Carafa della Stadera, e di Costanza Carafa dei conti di Policastro. [...] di tensione nella città che faceva temere lo scoppio di tumulti popolari. Il C., più alto patriziato che, nel concetto del Genoino e del duca d pp. 13 ss., 340; C. Celano, Notizie del bello,dell'antico e delcurioso della città di Napoli, Napoli 1970, ...
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perifrasi
Francesco Tateo
Secondo la classica definizione della Rhet. Her. (IV 43) è figura retorica consistente nell'ampliare il discorso sostituendo a una parola una locuzione più ampia che ne esprima [...] dice lo stesso poeta, è più bello / tacer che dire (Pg XXV 43-44; cfr. là dove appar vergogna, If XXXII 34; lo membro che , XXI 83-84). Talora la p. non fa che esplicitare un concetto teologico, come in Pd II 41-42, dove Cristo è quella essenza ...
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Colonna, Iacopo (detto Sciarra)
Enzo Petrucci
, A Sciarra più che a ogni altro è toccato di rappresentare l'estrema violenza dell'odio, a cui giunse l'urto tra Bonifacio VIII e i colonnesi, e la tradizione [...] fece punire lui per lo modo che detto avemo, e poi l'offenditore [che per il Villani è Filippo il Bello] di lui punì, Bello e i teorizzatori imperiali, avessero in comune almeno un punto, l'indipendenza del potere civile dal potere religioso. Concetto ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
colazionare v. intr. In usi informali, fare colazione | Con uso transitivo, preparare la colazione (con la persona come oggetto diretto). ♦ La sveglia alle 7 pensando di dover lavare vestire e «colazionare» tutti, una lotta contro il tempo per...