variatio
Francesco Tateo
Figura retorica consistente nel mutare la forma consueta per evitare il tedio. Essa riguarda, già nella tradizione classica, sia le forme grammaticali che quelle rientranti [...] l'expolitio, o interpretatio, che consiste nel ripetere lo stesso concetto esplicandone i termini (v. TAUTOLOGIA). Pertanto la v e un grande naviglio, designato dalla sineddoche illustre. Il bello arnese di Pg XXIX 52 riprende con una v. i ...
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massimamente
Antonietta Bufano
L'avverbio è adoperato soltanto nella prosa del Convivio, dove ricorre con notevole frequenza. Il significato prevalente è quello di " soprattutto ", " in particolare [...] "] quello di lingua d'oco, dicendo che è più bello... che questo; II VIII 9 questo massimamente par volere lo volgare proprio... è non prossimo, ma massimamente prossimo a ciascuno, dove, premesso a un altro superlativo, m. ribadisce il concetto ...
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Vedi CANONE dell'anno: 1959 - 1994
CANONE (κανών)
S. Ferri
Il vocabolo greco significa "bastone diritto, squadra, riga"; metaforicamente, "regola, norma"; κανὼν καὶ μέτρον τοῦ καλοῦ legge e misura del [...] bello. Demetrio è autore di un trattato filosofico intitolato Kanònes la cui altezza è uguale a tre volte lo spigolo della base.
Il lungo uso del c 1/2 piede. Ma è l'epoca in cui il concetto di "simmetria" ha cessato di essere un rapporto di semplici ...
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vendicare (vengiare)
Alessandro Niccoli
11. La forma ‛ vendicare ' compare solo in poesia, alternandosi con il gallicismo ‛ vengiare ' senza apprezzabili differenze di significato. 1
Nel senso proprio [...] rivolte da D. a Virgilio a proposito di Geri del Bello: " O duca mio, la vïolenta morte / che e violento il rifiuto d'amore (per vendicar lo fuggir che mi face, v. 77). La se non è del tutto assente il concetto di punizione per una colpa commessa. ...
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gusto
Il nome della funzione sensoriale del g. è stato adoperato in etica e in estetica per designare la sensibilità del buono e del bello. La teoria del g. morale nasce tra il 17° e il 18° sec. con [...] concetto di estetica da dottrina oggettiva del bello a teoria dell’esperienza artistica. In seguito, il concetto il loro valore non dipende da concetti, traggono dall’apriorità del sentimento come attività giudicatrice del bello si identifica in atto ...
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perfezione
Nozione ricorrente nelle fonti ebraiche e nelle fonti filosofiche greche: per es., in Esodo, 33 la p. divina, espressa come tuvo (lett. «il Suo bene»), coincide con tredici attributi morali, [...] moderno (Cohen, Buber, Lévinas) è ripreso tale concetto di perfezione. Nella Repubblica (➔) di Platone il del sapere. Il bene coinciderà con il bello nel neoplatonismo. Per Aristotele (Metafisica, significa seguire, attraverso lo Spirito, il Padre e ...
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debitamente
Beatrice Guidi
Avverbio, col significato di " secondo il modo dovuto ", detto in If IV 38 di coloro che son sospesi nel Limbo perché non adorar debitamente a Dio, " non crediderunt in Christum [...] 19 " Omnis enim corporis pulchritudo est partium congruentia "), concetto della bellezza come simmetria delle parti e armonia delle proporzioni del discorso (I V 14): quello sermone è più bello ne lo quale più debitamente si rispondono [le parole; e ...
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cineclubistico
agg. Da cineclub, tipico dei cineclub.
• «Il bello del cinema è che tutto cambia continuamente ma anche che niente mai muore. È ridicolo pretendere di possedere la ricetta sicura per piacere. [...] fare soltanto film impegnati. Bisognerebbe abolire il concetto “la gente vuole”. Nessuno lo sa. Ci vuole intuito, pazienza, passione film di Eisenstein non la meritava, ma qui sta il bello) è diventata una sorta di grido di liberazione contro la ...
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NEUTRO
Il neutro è un genere grammaticale che era presente nella lingua latina accanto al maschile e al femminile ed era usato per indicare oggetti ed esseri inanimati.
Mentre alcune lingue hanno mantenuto [...] usa talvolta anche per definire aggettivi e pronomi che si riferiscono a un concetto, un’idea, un fatto, come l’aggettivo sostantivato e i pronomi ciò, lo, questo, quello
Il bello della diretta è che non ti puoi fermare
Ciò mi sembra interessante ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
colazionare v. intr. In usi informali, fare colazione | Con uso transitivo, preparare la colazione (con la persona come oggetto diretto). ♦ La sveglia alle 7 pensando di dover lavare vestire e «colazionare» tutti, una lotta contro il tempo per...