La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] del suo operato, il problema della lingua materna e, anzi, non se lo sarebbe posto per secoli, in Italia. Semmai, per essa c’è un bello e più leggiadro
I sermoni barocchi sono gremiti di ‘concetti predicabili’, di arguzie e ingegnosità, concettosi ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] nella coscienza linguistica dei toscani, il concetto stesso di dialetto, e a preferire dei dialetti gallo-italici, quali lo scempiamento delle consonanti geminate intervocaliche ( laterale intensa (per es., b[æɫː]o «bello») e nel passaggio gl > [l ...
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Le frasi finali devono il nome al loro uso più qualificante: l’espressione del fine (o scopo). Tuttavia, la relazione tra frasi finali e fine non è biunivoca: da un lato, il fine è una relazione concettuale [...] come (17) a. esprimono un concetto affine alla finalità: la congruenza tra :
(33) dico che Rosa non mi ha convinto. Lo faccio per essere sincero
(34) è per essere sincero affinché prendano le armi» (Cesare, De bello gall. VII, 4)
Nell’italiano d’ ...
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Nell’ambito della frase complessa (costituita cioè da almeno due frasi minori; ➔ frasi nucleari), la frase principale (detta anche, semplicemente, principale; ingl. main clause) è quella che non dipende [...] bravo scolaro
(4) Giovanni va a scuola
non si può dire lo stesso di (5) e (6):
(5) *perché si applica una differenza fondamentale fra il concetto di principale e quello Alessandro Blasetti, 1954)
(57) che bello che ci vediamo fra meno di ventiquattr’ ...
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Il concetto di standard in linguistica identifica una ➔ varietà di lingua soggetta a codificazione normativa (➔ norma linguistica), e che vale come modello di riferimento per l’uso corretto della lingua [...] mondiali, specie in Africa.
Il concetto di lingua standard si oppone a lessicali (➔ geosinonimi) anche nel vocabolario più comune: lo standard ha straccio e non cencio, ditale e adeguato a temi astratti e al bello scrivere che alle tante esigenze ...
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Posta al centro del bacino occidentale del Mediterraneo, la Sardegna trae dalla posizione geografica e dall’accentuata diversificazione interna del territorio i fattori che caratterizzano la sua storia [...] [ɣ]ere, lu deppo fà[ɣ]ere «lo farò», lu dia và[ɣ]ere «lo farei», tia[ð] èsser béllu «sarebbe bello» (di contro alle forme sintetiche usata nel nuorese e logudorese; anche la resa del concetto di «portare» è affidata nei due dialetti settentrionali a ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] unico costituente semantico» ed esprimono «globalmente un concetto unico» (Dardano 2009: 17-18); ciò nonostante menare il can per l’aia, alla bell’e meglio, all’acqua di rose, teste di cuoio.
Spesso lo spostamento semantico avviene in ragione di una ...
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È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] tra gli studiosi, neppure sullo stesso concetto di medium, ora basato più sul primavera svegliatevi bambine; grazie dei fior; il bello della diretta; il cielo in una stanza : blobbare; bucare il video o lo schermo; consigli per gli acquisti; di ...
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Gli avverbi di quantità sono ➔ avverbi che esprimono in modo indefinito una quantità, sia essa numerabile o no. Essi aggiungono all’elemento che modificano un’informazione concernente la misura di una [...] avverbi di quantità esprimono, per opposizione, il concetto di inadeguatezza quantitativa, per eccesso o per lo scherzo, ma non di rado Ginia si rabbuiava e ribatteva che avere tutte le noie della casa ma non l’uomo, era poco allegro (Pavese, La bella ...
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Le cosiddette forme colloquiali (o colloquialismi) caratterizzano il dialogo informale e spontaneo, ovvero condizioni comunicative proprie del parlato (➔ colloquiale, lingua; ➔ lingua parlata). Esse sono [...] oltre che il quadro delle varietà dell’italiano, anche il concetto di ➔ norma linguistica. I seguenti tratti sono ricavati (8) lo cerco di aprire [invece di cerco di aprirlo]
(d) che ripetuto nelle esclamazioni e nelle interrogazioni: che bello che è ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
colazionare v. intr. In usi informali, fare colazione | Con uso transitivo, preparare la colazione (con la persona come oggetto diretto). ♦ La sveglia alle 7 pensando di dover lavare vestire e «colazionare» tutti, una lotta contro il tempo per...