Frate domenicano (Ferrara 1452 - Firenze 1498), di famiglia originaria di Padova, figlio di Niccolò Savonarola e di Elena Bonaccorsi. Fu educato fin dalla sua prima giovinezza dal nonno Michele (v.), un [...] spronando a riforme di costumi e a penitenza, accusando la Roma papale dei Borgia. Tutta Firenze parve consentire all'ardore dei o a eroe del neoguelfismo, o a profeta della conciliazione tra religione e scienza, sono interpretazioni unilaterali di ...
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Figlio (Monaco di Baviera 1287 - Fürstenfeld, Monaco di Baviera, 1347) di Ludovico II, duca di Baviera e conte palatino del Reno, e di Matilde, figlia di Rodolfo d'Asburgo. Scelto come imperatore contro [...] pontefice (1324), L. si appellò contro Giovanni XXII al concilio generale di Sachsenhausen e lo accusò di eresia; il pontefice, Milano cinse la corona di re d'Italia, e a Roma (1328) quella imperiale, conferitagli dai rappresentanti del popolo romano ...
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Figlio (Nicea 1225 - Pacomio 1282) di Andronico Paleologo e nipote di Alessio III Angelo, quando morì Teodoro II Lascaris imperatore di Nicea si impadronì del governo, associandosi al potere del giovane [...] balcanica del re di Sicilia Carlo d'Angiò, per allontanare la minaccia latina trattò anche con Roma l'unione delle Chiese che fu proclamata nel Concilio di Lione del 1274. L'opposizione nazionale rese inefficace l'unione e M., minacciato da una ...
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Cardinale e diplomatico (Milano 1509 - Roma 1580), figlio di Girolamo. Studiò a Padova ed ebbe da Clemente VII il vescovato di Modena (1529); ricoprì molti e importanti incarichi diplomatici: nunzio in [...] dopo la morte di Paolo IV, e da Pio IV fu prosciolto (1559). Nel 1563 riuscì finalmente a guidare in porto il Concilio di Trento. In predicato di diventare pontefice nei conclavi del 1565 e 1572, fu inviato da Gregorio XIII come legato alla dieta di ...
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Diacono romano (m. 514), fu eletto successore (498) di Anastasio II da quella parte del clero e del senato romano che era ostile a Costantinopoli. La minoranza gli contrappose l'arcidiacono Lorenzo. Teodorico, [...] privata immoralità rivoltegli dalla minoranza avversa. Avendo il concilio rimesso la questione al giudizio di Dio, la malincuore si era dovuto accontentare del vescovato di Nocera, occupò Roma, dando luogo a quattro anni di lotte cruente e di ...
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Romano (m. Roma 399); successe a Damaso (384), invano ostacolato dall'avversario di Damaso, Ursino. Affermò la supremazia del vescovo di Roma su tutto l'Occidente e tenne un concilio (386), curando poi [...] l'applicazione delle norme presso tutti i vescovi italiani. Attrasse l'Illiria nell'orbita romana riconoscendo il vescovo di Tessalonica come vicario della Santa Sede e s'interessò pure delle condizioni ...
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Diplomatico (Venezia 1491 - ivi 1585); dopo aver assolto incarichi diplomatici, a Roma, a Trento durante il concilio, in Spagna, in Francia, fu bailo di Corfù e procuratore di S. Marco. Eletto doge l'11 [...] marzo 1578, il suo governo fu turbato da una grave crisi costituzionale, risoltasi con l'abolizione della giunta del Consiglio dei Dieci il cui potere si era fatto eccessivo ...
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Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] classico, della lingua e della civiltà della Grecia e di Roma. A prima vista un paradosso: il rinnovamento radicale della 1432 e il 1434; e poi di Nicola Cusano al tempo del Concilio di Basilea; e ancora, di altri, a Montecassino, Nonantola, Bobbio, ...
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Teologo e iniziatore della Riforma in Germania (Eisleben 1483 - ivi 1546). Figlio di un minatore divenuto agiato imprenditore, studiò a Magdeburgo, Eisenach e nell'univ. di Erfurt (1501-05), laureandosi [...] che il papa è superiore alla Scrittura; L. allora si appellò ad un concilio universale, mentre il Gaetano chiese a Federico, che rifiutò, di consegnarlo a Roma come eretico; il papa d'altra parte aveva bisogno dell'elettore per condizionare l ...
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Modificazione sostanziale, ma attuata con metodo non violento, di uno stato di cose, un’istituzione, un ordinamento. In particolare, il termine è stato applicato a indicare innovazioni o mutamenti profondi [...] morale e amministrativa della Chiesa, che ha i momenti culminanti nel concilio Lateranense (1512-17) e durante il pontificato di Paolo III da tutti che la R., postasi in polemica con Roma, ha contribuito a rafforzare l’assolutismo dei principi e ...
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tridentino
agg. [dal lat. Tridentinus]. – Di Trento, relativo alla città di Trento (in lat. Tridentum), solo in determinate locuz. storiche e geografiche (in altri casi, si usa trentino): Concilio T., il concilio di Trento (1545-1563); catechismo...
ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di opportunità, di armonia, e sim.: mettere,...