Sisinnio
Papa (m. Roma 708). Successe a Giovanni VII nel genn. 708, vecchio e malato, e regnò per soli venti giorni, in un periodo in cui il papato era in contrasto con l’imperatore Giustiniano II (m. [...] 711) per la questione del Concilio in Trullo, da questi convocato nel 692 a Costantinopoli senza la partecipazione del vescovo di Roma. ...
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Angelo Giuseppe Roncalli (Sotto il Monte, Bergamo, 1881 - Roma 1963) fu eletto papa il 28 ott. 1958, succedendo a Pio XII. Sacerdote (1904), fu a Bergamo segretario (1905) del vescovo G. Radini Tedeschi [...] e poi svolse ministero come cappellano militare. Chiamato a Roma (1921) alla Congregazione di Propaganda Fide da Benedetto più significativi del suo pontificato: la convocazione di un concilio ecumenico e l'inizio della revisione del codice di ...
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Lotario (Gavignano 1160 - Perugia 1216), figlio di Transmondo conte di Segni, studiò a Parigi e a Bologna; coltissimo e di vita austera, cardinale nel 1190, fu eletto (1198) a successore di Celestino III. [...] Italia centrale riaffermò l'autorità della Chiesa; a Roma abbatté, arbitro della nomina dei senatori, ogni varie chiese. Nel 1215 coronò la sua opera con il grande concilio del Laterano, nel quale dichiarò decaduto Ottone di Brunswick (da poco ...
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Giovanni Battista Montini (Concesio 1897 - Castelgandolfo 1978). Fu eletto papa il 21 giugno 1963, succedendo a Giovanni XXIII. Di famiglia cattolica molto impegnata sul piano politico e sociale, ordinato [...] e il Brasile (1960) e poi (1962) l'Africa. Aperto il concilio Vaticano II, vi intervenne (28 ott. e 4 dic. 1962) sostenendo prima dalla revoca delle scomuniche intercorse nel 1054 tra Roma e Costantinopoli. Già nel primo anno di pontificato iniziò ...
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Monaco cisterciense (n. probabilmente Bieda - m. Roma 1118), al secolo Raniero. Il pontificato di P. è rimasto famoso soprattutto perché esso coincise col momento forse più drammatico delle lotte fra Papato [...] . II sembra costantemente accanto a Urbano II; nel 1095 era con lui al concilio di Clermont. Il 13 agosto 1099 fu eletto papa nella basilica di S. Clemente (le condizioni politiche di Roma impedirono che l'elezione potesse aver luogo a S. Pietro o al ...
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Francesco della Rovere (Celle Ligure 1414 - Roma 1484), di antica famiglia savonese, entrato nell'ordine dei frati minori conventuali, dei quali divenne ministro generale nel 1464, si addottorò nel 1444 [...] di Costanza relativi alla supremazia del concilio sullo stesso pontefice. Favorì il culto di Maria con l'istituzione della festa dell'Immacolata Concezione, della Visitazione e del Rosario. A Roma dimostrò capacità di amministratore, e amore per ...
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Gian Pietro Carafa (Sant'Angelo a Scala 1476 - Roma 1559). Inquisitore, divenne papa nel 1555. Intransigente fautore della Controriforma, ampliò i poteri dell'Inquisizione e nel 1559 pubblicò il primo [...] era dovuto rifugiare coi suoi compagni a cagione del sacco di Roma (1527), i molti incarichi politici non gli impedirono di preoccuparsi marrani. Avverso in linea di principio alla riapertura del Concilio di Trento, tentò di sostituirne l'opera con ...
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Giovanni Angelo Medici di Marignano (Milano 1499 - Roma 1565). Arcivescovo di Ragusa (1545), cardinale (1549), protetto da Giulio III e avversato invece da Paolo IV perché filospagnolo e contrario alla [...] Francia, riconvocò e portò a conclusione (1562-63) il Concilio di Trento, pubblicandone i decreti di riforma della Chiesa e di Porta Pia, eseguì in Roma numerose opere pubbliche, incaricò P. Manuzio di istituire in Roma una stamperia (1561) che nel ...
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Pietro Barbo (Venezia 1417 - Roma 1471). Divenuto cardinale prete del titolo di S. Marco (1440) per volontà dello zio materno Eugenio IV, godette di una posizione influente sotto Nicolò V e Callisto III, [...] Sacro Collegio e impegnava il papa a una sollecita convocazione del concilio generale. Benché avesse a cuore la questione della crociata, non signoria di Roberto Malatesta su Rimini. Costruì a Roma palazzo Venezia; incoraggiò l'arte della stampa, ma ...
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Romano (m. Roma 257); successo a Lucio I (254), pontificò in un periodo di grande importanza per la Chiesa di Roma a causa della controversia con la Chiesa africana. Sulla condotta da tenere verso i lapsi, [...] a chi ne aveva già ricevuto uno dagli eretici (per Roma, semplice imposizione delle mani; per Cartagine, nuovo battesimo). Il papa ordinò di uniformarsi al sistema romano; un concilio africano diretto da s. Cipriano riaffermò la bontà della sua ...
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tridentino
agg. [dal lat. Tridentinus]. – Di Trento, relativo alla città di Trento (in lat. Tridentum), solo in determinate locuz. storiche e geografiche (in altri casi, si usa trentino): Concilio T., il concilio di Trento (1545-1563); catechismo...
ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di opportunità, di armonia, e sim.: mettere,...