GIUSTINIANI, Orazio
Massimo Ceresa
Nacque, da famiglia genovese, nell'isola di Chio il 28 febbr. 1580. Il padre, Giuseppe, apparteneva al ramo dei Longo in Ughetti; la madre, Despina, al ramo dei Garibaldi. [...] cronologico, descrivendo le varie fasi conciliari, dal conciliodiBasilea (1431-37), dove i padri conciliari dichiararono che l'autorità del concilio era superiore a quella del papa, al trasferimento del concilio a Ferrara e poi a Firenze, per ...
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Chiesa cattolica
La comunità di credenti di fede cristiana che riconosce il primato e l’autorità del vescovo di Roma in quanto vicario di Cristo e successore di Pietro nel primato apostolico. A partire [...] Martino V, ma affermò anche la superiorità del concilio stesso sul papa in materia di fede e riforma della Chiesa (conciliarismo), tesi poi ripresa nel ConciliodiBasilea (1431-49), che rappresentò un altro momento di divisione, e portò infine a un ...
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Tommaso Parentucelli (forse Sarzana 1397 - Roma 1455). Dottissimo umanista, abile diplomatico, fu vescovo di Bologna (1444), cardinale (1446); papa nel 1447. Pose termine allo scisma d'Occidente, ottenendo [...] dei Padri del ConciliodiBasilea. Abile reggitore dello stato della Chiesa, incoronò a Roma l'imperatore Federico III (1452), represse duramente la congiura di S. Porcari (1453), favorì, dopo la caduta di Costantinopoli, la pace di Lodi e la ...
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Con riferimento al pontefice romano come sovrano temporale, lo Stato della Chiesa, governato dal papa fino al 1870.
L’origine
Lo Stato P. nacque da una base costituita dalla sovrapposizione del Patrimonio [...] completata nel 1426).
Il grande e il piccolo nepotismo
Lo Stato della Chiesa, superata la crisi del ConciliodiBasilea, che aveva spinto di nuovo i signori italiani a impadronirsi delle sue terre, si ricostituì quasi intatto (la perdita maggiore fu ...
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Ecclesiastico (Arbent, Ain, 1390 circa - Salon, Bouches-du-Rhône, 1450); fu uno dei massimi sostenitori delle dottrine conciliari. Dapprima godette la fiducia di Martino V, che lo nominò vescovo di Maguelonne [...] in seguito a un'insurrezione (1428) trasferendosi a Roma. Sotto Eugenio IV, essendosi rifiutato di firmare la bolla di scioglimento del ConciliodiBasilea (1431), dovette allontanarsi dalla città, rifugiandosi dapprima a Arles, poi recandosi a ...
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Nelle Chiese cristiane (e per analogia in altre religioni), separazione volontaria di un gruppo di fedeli dalla comunità ecclesiale di appartenenza per motivi in prevalenza disciplinari.
1. Cristianesimo [...] venne così ricomposto, anche se ebbe un’appendice nel 1439 quando il ConciliodiBasilea si arrogò il diritto di deporre il papa Eugenio IV per sostituirlo con Felice V; lo scisma diBasilea terminò nel 1449. 1.2 scisma d’Oriente. Noto anche come ...
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Prelato (Burgos 1384 - Villasandino, Burgos, 1456), figlio, nato prima dell'abiura, del rabbino convertito Paolo di Santa Maria, vescovo di Cartagena poi di Burgos; fu decano a Santiago (1417) e Segovia [...] a concludervi la lunga tregua, ambasciatore al conciliodiBasilea (1434), vescovo di Burgos (1435); figura eminente dell'episcopato spagnolo, umanista e traduttore di classici (tradusse opere di Cicerone e Seneca; completò inoltre la versione ...
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Lollardo (Lincolnshire 1380 circa - Praga 1455). Rettore della St. Edmund's Hall di Oxford (1410-14), aderì presto alle idee di Wycliff e dovette fuggire in Boemia (1416 circa). Protetto dalla regina Elisabetta, [...] del decennio 1420-30. Aderì (1427) al gruppo degli "orfani" di Žižka. Delegato boemo al ConciliodiBasilea (1433), ebbe gran peso nella rottura dei Boemi col concilio. Allo scoppio della guerra civile, quando gli "orfani" passarono alla parte ...
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Apostolo dei Lituani e teologo camaldolese (n. Praga 2a metà del sec. 14º - m. S. Matteo di Murano 1440). Sottrattosi ai torbidi di Boemia, si recò presso Ladislao re di Polonia, che lo inviò in Lituania [...] nel 1405, rimase a corte sino al 1408, e si recò poi a Camaldoli. Nel 1430 fu in Terrasanta e a Cipro, dove ebbe dispute con teologi greci. Prese anche parte al conciliodiBasilea. Ha lasciato, fra le numerose opere, panegirici e confutazioni ...
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Prelato (Grünwald, Monaco, 1390 circa - Frisinga 1452), figlio naturale del duca Giovanni II di Baviera. Eletto (1422) vescovo di Frisinga, declinò l'onore in favore di Enrico della Scala, di cui fu vicario [...] generale. Nel ConciliodiBasilea fu capo dell'opposizione in favore dell'antipapa Felice V, dal quale fu nominato cardinale (1440). Accettata una nuova designazione alla sede di Frisinga, per l'opposizione del papa e dell'imperatore dovette ...
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basileese
baṡileése (letter. baṡileènse o baṡiliènse) agg. e s. m. e f. [dal lat. mediev. Basileensis o Basiliensis]. – Della città e del cantone di Basel o Basilea (lat. Basilia o Basilea), nella Svizzera settentr., in prossimità del confine...
compattata
s. f. [dal lat. uman. compactatum, pl. compactata, der. del lat. compactum «patto»]. – Convenzione reciproca, patto, accordo; per lo più al plur., le compattate (o latinamente i compactata), riferito sempre a patti storicamente...