Storico tedesco (Grossbriesen, Slesia, 1900 - Bonn 1980), prof. di storia dellaChiesa nell'univ. di Breslavia (1930-33) poi, dal 1949, prof. della stessa disciplina all'univ. di Bonn. Il principale oggetto [...] Le ricerche di J., ispirate nella loro problematica a J. A. Möhler e nella metodologia a L. von Pastor e S. Merkle, hanno contribuito a chiarire il significato dellariformadellaChiesa nel quadro della società e della spiritualità del Cinquecento ...
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Movimento di pensiero e di azione politica che riconosce all’individuo un valore autonomo e tende a limitare l’azione statale in base a una costante distinzione di pubblico e di privato.
Le origini
Le [...] e del movimento nazionale), R. Lambruschini (che più di tutti tentò diconciliare in una nuova sintesi cattolicesimo e libertà, non senza aspirazioni di profonda riformadellaChiesa), N. Tommaseo (profondamente cattolico, eppure severo verso l ...
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Cardinale (m. Roma 1061). Entrato (1015) nel monastero benedettino di Moyenmoutier, fautore dellariformadellaChiesa, fu chiamato a Roma da Leone IX (1049) che lo ebbe proprio consigliere creandolo cardinale [...] Benedetto X, dovette ritirarsi a Montecassino. Nuovamente bibliotecario dellaChiesa, sotto il papa Niccolò II, nel 1059 U. figura fra i sottoscrittori del Concilio Lateranense. Fu anche al Conciliodi Melfi, dove si stabilì l'accordo fra il papato ...
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Domenicano (Romans-sur-Isère 1200 circa - Valencia 1277); beato. Dapprima priore del convento di Lione, poi provinciale di Francia, divenuto quinto generale dell'ordine (1254-63) riformò le costituzioni, [...] sue opere, oltre ai commenti alla regola di s. Agostino nelle prime costituzioni domenicane, l'Opus tripartitum, manuale presentato al II Conciliodi Lione (1274), nel quale affronta tra l'altro il problema dell'unione e dellariformadellaChiesa. ...
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Predicatore religioso francese (Orléans 1827 - Parigi 1912). Prete (1851), entrò tra i carmelitani (1859). Celebre predicatore, censurato per le sue idee religiose, poi scomunicato nel 1869 per avere pubblicamente [...] particolare opponendosi al celibato sacerdotale e all'infallibilità pontificia). Aderì (1871) ai "vecchi cattolici" e fu parroco in una delle loro chiese a Ginevra, poi fondò una cappella a Parigi, sempre cercando di attuare una riformadellaChiesa. ...
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Pubblicista (Brakel, Vestfalia, 1340 circa - Maastricht 1418); scrittore della cancelleria pontificia, dal 1395 al 1399 vescovo a Verden, poi nuovamente a Roma sempre nella cancelleria; dal 1409 presso [...] V e Giovanni XXII. La sua principale opera storica, De schismate libri tres, ha carattere fortemente polemico e riflette le tendenze del Conciliodi Pisa. Polemici anche i suoi scritti pubblicistici nei quali propugna una riformadellaChiesa. ...
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Umanista e teologo benedettino (Modena o Venezia 1483 circa - Roma 1548). Amico del card. Contarini e del Sadoleto, fu a Roma (1536) per collaborare alla riformadellaChiesa. Cardinale (1542) e vescovo [...] di Urbino, fu membro della congregazione per la preparazione del conciliodi Trento. Lasciò opere di teologia e di storia ecclesiastica, e varî componimenti di carattere umanistico. ...
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Teologo (Germanicia, od. Maraş, ultimo quarto del sec. 4º - Grande Oasi di el-Khārga 451). Le sue dottrine furono condannate dal conciliodi Efeso nel 431. N. diede il nome all'eresia nestoriana o nestorianismo, [...] divina. Nel 428 fu patriarca di Costantinopoli. Entrò in urto con i monaci e con il popolo per aver ottenuto l'applicazione delle leggi imperiali contro gli eretici, per aver abolito i giochi circensi, per aver avviato una riforma del clero in senso ...
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INGHILTERRA (ingl. e ted. England; fr. Angleterre; sp. Inglaterra; denominazioni che si equivalgono per il significato, che è "terra degli Angli"; in lat. Anglia; A. T., 47-48)
Roberto ALMAGIA
Pietro [...] tentò d'intromettersi oon un'opera diconciliazione: la decisione del papa di esaminare e risolvere direttamente la questione dello stato e nel re in parlamento il più grande potere. La riformadellaChiesa fece di questa una parte integrante dello ...
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LUTERANESIMO (ted. Luthertum)
Alberto Pincherle
Questo nome designa e il corpo delle dottrine predicate da Lutero (v.) e la teologia dei suoi seguaci, alcuni dei quali su qualche punto si differenziarono [...] poi attraverso l'Europa, e astraendo pure dai gruppi "spirituali" partigiani di una riformadellaChiesa anche nella teologia, ma decisi comunque a non staccarsi dall'unità dellaChiesa cattolica - un centro luterano si forma ben presto a Venezia ...
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postconciliare
agg. [comp. di post- e concilio, secondo l’agg. conciliare1]. – Che viene dopo un concilio; in partic., che segue alla vasta opera di rinnovamento dottrinale e pastorale realizzata nelle strutture della Chiesa e nelle sue gerarchie...
rituale
ritüale agg. e s. m. [dal lat. ritualis, der. di ritus -us «rito»]. – 1. agg. a. Che appartiene al rito, è conforme o si svolge secondo il rito religioso: preghiere, formule r.; linguaggio r.; purificazione r., ecc. Libri r., i libri...