Pseudonimo del giornalista E. Valtancoli (Portico di Romagna 1816 - Firenze 1886). Fondò a Firenze un giornale politico, Il Popolano (1847), che gli fruttò una condanna al carcere e successivamente l'esilio. [...] A Marsiglia, a Parigi e quindi a Londra collaborò a varî giornali e periodici; ma poiché inviò corrispondenze anche a giornali sovvenzionati dall'Austria, ebbe la deplorazione dei patrioti italiani. Tornato ...
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Scrittore tedesco (Gleiwitz 1930 - Monaco di Baviera 1990). Per un breve periodo allievo di Brecht a Berlino, subì (1951) nella Repubblica Democratica Tedesca una condanna a 25 anni di carcere, finendo [...] in un campo siberiano; amnistiato nel 1957, si trasferì nella Rep. Federale. La sua dura esperienza personale fa da sfondo alla sua produzione, in cui vengono riprese situazioni di ansietà in un mondo ...
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Console nel 173 a. C.: in quell'anno e nel seguente combatté i Liguri, facendone grande strage. Fu pertanto accusato e a stento evitò la condanna. Partecipò (169) alla terza guerra macedonica; fu censore [...] nel 159 ...
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Uomo politico inglese (n. 1483 - m. 1542); figlio di John Radcliffe, decapitato per tradimento (1495), ottenne (1506) che fossero annullate per lui le conseguenze della condanna del padre. Divenuto influente [...] alla corte di Enrico VIII, fu membro del consiglio privato (1526) e gran ciambellano (1540); era stato creato visconte Fitzwalter (1525) e investito della contea di S. (1529) ...
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Cittadino fiorentino (1422-1497), fautore dei Medici; era gonfaloniere quando una congiura per il loro ritorno, della quale era consapevole, fu scoperta nell'ag. 1497. La condanna a morte sua e degli altri [...] congiurati, avvenuta senza il rispetto della legalità, determinò tra i Bigi e tra i Piagnoni moderati un raffreddamento verso il Savonarola, che aveva lasciato fare temendo di apparire favorevole ai Medici ...
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Teologo giansenista (Digione 1664 - Parigi 1743), nipote del precedente. Abate di Savigny nella diocesi di Lione, fu inviato dallo zio a Roma (1696) per ottenere la condanna del libro di Fénelon Explication [...] des maximes des saints sur la vie intérieure. Di ritorno da Roma fu ordinato prete nel 1700. Partecipò attivamente alle polemiche intorno al giansenismo, che sempre difese. Nel 1726 fece preparare un nuovo ...
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Operaio italiano (Torremaggiore 1891 - Boston 1927); emigrato negli USA, con il compagno B. Vanzetti fu al centro di un clamoroso caso giudiziario, che si concluse con la condanna a morte di entrambi. ...
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LAPINA da Firenze
Emilio Panella
Fiorentina del "popolo" di S. Lorenzo, fu moglie di Lapo, deceduto prima del 1327. Non si hanno notizie di L. prima della sua condanna per eresia, avvenuta nel 1327.
Nel [...] a Lapina, e in subordine a fra Filippo, cui garantiva legittimo recupero della casa rimovendo in radice l'ipoteca di condanna per eresia. Perché allora "modicum utiles"? Non tradisce, il buon frate che ha vergato la nota, un mal dissimulato fastidio ...
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Vescovo di Ermiana, in Africa (sec. 6º); durante la controversia dei Tre Capitoli, a Costantinopoli scrisse Pro defensione Trium Capitulorum Concilii Chalcedonensis Libri XII contro origenisti ed eutichiani. [...] Dopo la condanna dei Tre Capitoli per opera di papa Vigilio (548), F. si staccò dalla comunione coi vescovi orientali e dal papa: distacco approfondito dall'ulteriore condanna della sua dottrina da parte del concilio di Costantinopoli (553). ...
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Uomo di stato belga (Melle 1807 - Manage, Hainaut, 1875). Dapprima seguace delle idee di rinnovamento liberale del cattolicesimo propugnate in Francia dal Lamennais, le abiurò dopo la condanna papale (1832) [...] rientrando nell'ortodossia, eletto alla Camera nel 1834 per il partito cattolico, ne divenne presto uno dei capi più influenti. Ministro dei Lavori pubblici (1843) nel gabinetto Northumb, vi si segnalò ...
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condanna
s. f. [der. di condannare]. – 1. a. Atto del condannare; in partic., nel processo penale, sentenza con cui il giudice infligge una pena all’imputato riconosciuto colpevole; nel processo civile, sentenza o decreto con cui il giudice...
condannabile
condannàbile agg. [dal lat. condemnabĭlis]. – Meritevole di condanna, o degno di biasimo, di riprovazione: agire con intenzione non c.; il suo comportamento è davvero condannabile.