Filosofo e uomo politico (Lione 1772 - Parigi 1842). Allo scoppio della Rivoluzione emigrò; tornò in Francia col Direttorio, e nel periodo napoleonico coprì alte cariche politiche. Ebbe rapporti con gli [...] de l'art de penser considérés dans leurs rapports mutuels (4 voll., 1800), in cui è evidente l'influsso del Condillac; Histoire comparée des systèmes de philosophie relativement aux principes des connaissances humaines (3 voll., 1804), che è la sua ...
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MANCINO, Salvatore
Giuseppe Landolfi Petrone
Nato a Palermo, nel 1802 da genitori di modeste condizioni, vi compì gli studi umanistici e vi intraprese la carriera ecclesiastica come canonico della cattedrale [...] V. Miceli. La cultura filosofica siciliana, tuttavia, era pronta a superare l'estenuata prospettiva ispirata a E. Bonnot de Condillac e, al principio degli anni Trenta, fu attraversata dai fermenti provenienti d'Oltralpe dalla filosofia di V. Cousin ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Una parte non secondaria della filosofia francese del Settecento si sviluppa sulle grandi [...] realtà storica o politica concrete.
Helvétius, dal canto suo, radicalizza l’istanza empiristica e sensistica del materialismo, sulla scia di Condillac, e sostiene la tesi - espressa nelle due opere principali, il De l’Esprit (1758) e il De l’Homme ...
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MADINIER, Gabriel
Marco M. Olivetti
Filosofo francese, nato a Lione l'8 luglio 1895, morto ivi il 12 dicembre 1958. Dopo aver insegnato filosofia nei licei (1923-40) e aver ottenuto il dottorato di [...] tale insegnamento già nelle sue prime due opere di rilievo, Conscience et mouvement. Etude sur la philosophie française de Condillac à Bergson, e Conscience et amour. Essai sur le ''nous'', entrambe del 1938. Al di là dello sforzo biraniano ...
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EXIMENO PUJADES, Antonio
Roberto De Caro
Nato a Valencia il 26 sett. 1729 da Vicente Eximeno e Maria Francisca Pujades, dopo i primi studi compiuti nel seminario de nobles di Valencia. il 15 ott. 1745 [...] più recenti" (ibid., p. 5) -; dall'altra l'innatismo platonico e cartesiano, cui oppone, seguendo da vicino Locke e Condillac, una radicale riduzione di conoscenza ed etica a percezione e istinto.
L'anticipazione dei temi dei manoscritti perduti si ...
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CESAROTTI, Melchiorre
Giorgio Patrizi
Nacque a Padova il 15 maggio 1730, da una famiglia nobile di origine, ma oramai borghese (il padre era un funzionario statale) e non molto agiata. Fin da giovane [...] interessi filosofici e letterari: questi, lo spinse a leggere tutti i maggiori filosofi illuministi europei, da Voltaire a Hume, a Condillac, fino a Vico e a Shaftesbury. Sempre tramite il Toaldo, il C. conobbe La sagesse del francese P. Charron, che ...
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VICQ d'AZYR, Félix
Giuseppe Montalenti
Biologo, nato a Valognes in Normandia nel 1748, morto a Parigi il 20 giugno 1794. Esercitò la medicina e tenne a Parigi corsi liberi di anatomia, che furono molto [...] fisiologia comparata, e d'interpretare quella con questa. Seguace del meccanicismo biologico (si dichiara allievo del Condillac) fu propugnatore del metodo sperimentale e induttivo, e avverso alle interpretazioni metafisiche. Opere principali: Traité ...
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CANALI, Luigi
Cesare Lippi Boncampi
Nacque in Perugia il 29 ott. 1759 da Giuseppe e da Antonia Dati. Fu nell'adolescenza indirizzato dai genitori allo studio delle lettere; apprese, più tardi, le discipline [...] filosofia allo Studio. Studioso appassionato di Bacone, familiarizzatosi con le correnti ideologiche di moda (Locke, Malebranche, Condillac), portò un soffio di vita nuova nel pesante e tradizionale filosofico dell'epoca; nominato nel 1785 coadiutore ...
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GENTILE, Giuseppe
Maria Pia Donato
Nato a Sortino, in provincia di Siracusa, il 12 nov. 1767, compì gli studi presso il seminario vescovile di Siracusa. Per motivi ignoti, forse perché già impegnato [...] , i riferimenti del G. sono da individuare soprattutto negli illuministi napoletani, in particolare A. Genovesi, e in É. Bonnot de Condillac, mentre il pensiero del Vico è filtrato nell'opera del G. attraverso la mediazione di F.A. Astore, con il ...
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Medico (Oraison, Provenza, 1774 - Parigi 1838). Collaboratore di Ph. Pinel nell'ospedale di Bicêtre e, successivamente, di R.-A. Sicard all'Istituto per sordomuti, è noto per il tentativo di educare il [...] muovendosi all'interno di una prospettiva antropologica ed educativa largamente ispirata alla filosofia di E.-B. Condillac, I., contro Pinel che lo riteneva irrecuperabile, tentò, attraverso iniziative psicofisiche, didattiche e ludiche, il recupero ...
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sensismo
s. m. [der. di senso]. – In filosofia, dottrina gnoseologica radicalmente empirista, che, in polemica con ogni forma di innatismo e di razionalismo, considera la sensibilità come fonte unica di tutte le forme di conoscenza, spec....
materialismo
s. m. [dall’ingl. materialism (der. del lat. tardo materialis «materiale», attraverso il fr. matérialisme)]. – 1. Termine con il quale, già dalla fine del sec. 17°, si faceva riferimento a quelle teorie filosofiche che, negando...