Filosofo, scienziato, uomo politico (Ribemont 1743 - Bourg-la-Reine 1794); studioso di matematica e di scienza (Essais d'analyse), dal 1769 nell'Accademia di scienze, di cui poi (1776) divenne segretario perpetuo. Dal 1774 (Lettres d'un théologien), la sua attività scientifica cedette il passo a quella più propriamente rivoluzionaria e rinnovatrice, per la quale egli è considerato come uno degli spiriti ...
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Critico e filologo (Saint-Étienne 1772 - Parigi 1844); insegnò dal 1830 letterature straniere a Parigi. Nel 1802 ebbe una relazione, durata vent'anni, con la vedova di Condorcet, e si stabilì alla Maisonnette, [...] uno dei massimi punti d'incontro del Romanticismo europeo. Lì conobbe, fra gli altri, A. Manzoni, di cui fu a lungo amico e consigliere, e Madame de Staël, a cui ispirò molte idee sul Romanticismo. Il ...
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Architetto (Parigi 1739 - ivi 1813), allievo di Boullée e di Blondel, autore del grandioso edificio della Borsa di Parigi (1808-25), rigidamente classicheggiante. Più interessanti sono le opere precedenti: [...] a Parigi, convento dei cappuccini (1781, ora Liceo Condorcet), Hôtel de Bourbon-Condé (1783), sistemazione del cimitero del Père-Lachaise (1805). ...
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Scrittrice francese (Parigi 1766 - ivi 1817), figlia del ministro J. Necker. Formatasi sui principî di Rousseau, cui consacrò le Lettres sur les ouvrages et le caractère de Jean-Jacques Rousseau (1788), [...] ma anche di Montesquieu e di Condorcet, si volse alle dottrine e ai problemi che diverranno proprî ed essenziali del romanticismo: essa annunciò e promosse una nuova letteratura che, fuori dagli schemi classici e razionalistici, interpretasse il ...
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Scrittore e uomo politico (Brienza 1748 - Napoli 1799). Tipico rappresentante dell'Illuminismo napoletano, P. fu profondamente influenzato dal pensiero di G. Vico, sul quale innestò le istanze democratiche [...] e progressiste derivanti da J.-J. Rousseau e M.-J.-A.-N. Condorcet. In economia fu liberista e credette con i fisiocrati in un ordine naturale di rapporti economici. Negli studi penali continuò l'opera iniziata da C. Beccaria e da G. Filangieri, ...
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Scrittore francese (Parigi 1871 - ivi 1922). Figlio di Adrien, prof. universitario di medicina, e di Jeanne Weil, di ricca famiglia ebrea, donna sensibile e colta alla quale restò morbosamente legato, [...] e alla Sorbona, dove fu allievo di H. Bergson. Collaborò a Le Banquet, la rivista fondata (1892) da un gruppo di amici del Condorcet, alla Revue blanche e ad altri periodici e quotidiani tra cui Le Gaulois, e, dal 1903, a Le Figaro. Dal 1914 uscirono ...
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MALVEZZI BONFIOLI, Alfonso
Sandro Cardinali
Nacque a Bologna il 24 febbr. 1730 da Giuseppe Ercole Malvezzi Locatelli Leoni, conte della Selva, di una delle più nobili famiglie bolognesi, e dalla contessa [...] all'Académie des sciences e la stima che seppe conquistarsi gli valse la nomina a socio dell'Académie come corrispondente di Condorcet per la matematica e la fisica (15 maggio 1773).
Prima di rientrare in Italia, decise di sostare a Ginevra e di ...
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Matematico e astronomo (Melegnano 1728 - Milano 1784). Barnabita, insegnò all'univ. di Pisa (1754-64), poi nelle Scuole Palatine di Milano (1764-84). Notevoli i suoi studî di meccanica (memorie giovanili [...] con i movimenti dell'etere i fenomeni elettrici e luminosi. Scienziato cosmopolita e illuminista, fu in rapporto con d'Alembert, Condorcet e altri philosophes che ebbe modo di conoscere a Parigi nel 1766. Inedito è il Ragionamento sopra la podestà ...
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Storico dell'arte, nato a Roma il 26 maggio 1929. Laureatosi nel 1951 a Torino con A.M. Brizio con una tesi su Andrea Pisano, si è perfezionato a Firenze (1954) con R. Longhi, con una tesi su M. Giovannetti. [...] superiore di Pisa; nel 1994 è stato invitato a insegnare all'École normale supérieure di Parigi sulla chaîre Condorcet. Membro del comitato di redazione della rivista Paragone, collabora a importanti riviste italiane e straniere. Ha ricevuto nel ...
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