Diplomatico britannico (n. 1767 - m. Kinnegad, Westmeath, 1837). Deputato dal 1796 al parlamento irlandese, dopo l'unione legislativa con la Gran Bretagna entrò nel parlamento inglese e fu sostenitore [...] ministero del Commercio). Fu favorevole a una soluzione di compromesso sulla questione dei delitti politici dei cattolici Wellington nel marzo 1815 quale primo plenipotenziario inglese al congressodiVienna. Nell'autunno del 1815 fu a Francoforte per ...
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Diplomatico (Londra 1786 - Frant, Sussex, 1880). Cugino di G. Canning, entrò in diplomazia nel 1807; incaricato d'affari a Costantinopoli (1810-12), preparò il trattato di pace di Bucarest (28 maggio 1812) [...] in Svizzera (1814-18), propose il piano per la neutralità della Confederazione elvetica, che fu approvato dal CongressodiVienna nel 1815. Tornato a Costantinopoli come ambasciatore (1825-29), si adoperò per ottenere l'indipendenza della Grecia ...
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Diritto
Titolo che indica il più anziano tra i componenti di un collegio o di una professione.
D. del corpo consolare Console più elevato di grado e più anziano di nomina, che presiede al corpo consolare [...] determinata sede è il capo missione più elevato in grado e più anziano di nomina nella sede. Tuttavia, in base a un antico uso confermato nel regolamento del CongressodiVienna del 1815, presso gli Stati cattolici il d. del corpo diplomatico è il ...
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Storico (Perugia 1896 - Napoli 1972); prof. univ. dal 1928, ha insegnato a Messina, Palermo, Pavia e dal 1941 storia del Risorgimento a Napoli. Socio corrispondente dei Lincei dal 1958. Editore delle opere [...] Napoli del Colletta e, con F. Nicolini, degli Scritti vari di V. Cuoco. Tra le opere: P. Colletta e la sua storia (1924); e l'esilio di P. Colletta (1938); La formazione delle grandi potenze europee (1948); Il CongressodiVienna (1949); Costituenti ...
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Figlio (Dresda 1750 - ivi 1827) di Federico Cristiano, più tardi elettore di Sassonia, successe al padre nel 1763, sotto la tutela dello zio Saverio, che tenne la reggenza sino al 1769; prese parte alla [...] creato da Napoleone sovrano del ducato di Varsavia; e da allora fu fedele alleato dell'imperatore. Fatto prigioniero dagli Alleati dopo la battaglia di Lipsia (1813) dovette cedere, in seguito al CongressodiVienna, metà dei suoi dominî alla Prussia ...
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Diplomatico còrso (Alata, Aiaccio, 1764 - Parigi 1842), procuratore sindaco in Corsica (1792), tenne le parti di P. Paoli contro i giacobini e quindi anche contro i Bonaparte. Tornati (1796) i Francesi [...] I, che gli affidò importanti missioni diplomatiche. Licenziato dopo Tilsit, tornò al servizio dello zar nel 1813; prese parte al congressodiVienna, e quindi, per circa vent'anni, fu rappresentante dello zar a Parigi e poi (1835-39) a Londra ...
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Antica provincia dell’Impero austro-ungarico. In epoca romana fu aggregata alla provincia di Pannonia; appartenne poi agli Sloveni (6° sec.), agli Avari e al ducato di Baviera. Dopo un breve periodo d’indipendenza [...] , quando entrò a far parte delle Province Illiriche nell’impero di Napoleone. Riconsegnata all’Austria in seguito al CongressodiVienna (1815), nel 1918 fu annessa, salvo la zona di Postumia aggregata all’Italia, alla Iugoslavia e riconfermata alla ...
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Uomo politico e militare inglese (Dublino 1778 - Londra 1854). Combatté contro la Francia (1794-99); eletto deputato, divenne sottosegretario alla Guerra del gabinetto del fratellastro, lord R. Castlereagh [...] A. Wellington. Nel 1812 rappresentò l'Inghilterra presso gli Alleati, firmò la convenzione di Reichenbach (1813) e la pace di Parigi (1814). Partecipò poi al congressodiVienna, ma si dimise perché in disaccordo con G. Canning; fu per breve tempo ...
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moderna (o evo), età Uno dei grandi periodi in cui si suole convenzionalmente dividere, per lo più a scopi didattici e manualistici, la storia dell’umanità: viene talvolta fatta cominciare con la caduta [...] ), talaltra con la scoperta dell’America (1492) e fatta concludere con la Rivoluzione francese o con il CongressodiVienna (1815); è caratterizzata soprattutto dalla nascita degli Stati moderni in Europa e dalla colonizzazione da parte dell’Europa ...
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LUCCA (XXI, p. 556)
Augusto Mancini
Il censimento del 21 aprile 1936 dà al comune 81.738 ab., e 82.300 ab. residenti, dei quali nella città e immediato suburbio 36.819, nella campagna 45.481.
Dal 1931 [...] quale quella del principato (1805), che i Lucchesi si erano illusi di avere avuto garantita dalle promesse del CongressodiVienna. Il mancato rispetto della costituzione del 1805 fu rimproverato al duca col sorgere delle prime manifestazioni ...
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congresso
congrèsso s. m. [dal lat. congressus -us «incontro, convegno», der. di congrĕdi «camminare insieme, incontrarsi», comp. di con- e gradi «camminare»]. – 1. a. Riunione solenne di rappresentanti di più stati per discutere e deliberare...
Biedermeier
‹bìidërmaiër› s. neutro, ted. [dal nome di un personaggio fittizio inventato dai poeti A. Kussmaul e L. Eichrodt tra il 1815 e il 1848, per indicare un bravo Tizio qualsiasi (bieder significa infatti «onesto, dabbene», ma anche...