VARISCO, Bernardino
Pantaleo Carabellese
Filosofo. Nato a Chiari (Brescia), il 20 aprile 1850, ivi morto il 21 ottobre 1933. La famiglia, "molto religiosa e aliena da ogni setta, era italianamente patriottica". [...] conto di quello che il sentimento richiede. Giacché in verità non consta il fatto, ma la conoscenza del fatto; e quindi il concreto accadere è la conoscenza dell'accadere, e perciò richiede il concetto che è la legge non caduca (estemporanea) dell ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Dal greco all'arabo: trasmissione e traduzione
Roshdi Rashed
Dal greco all'arabo: trasmissione e traduzione
Gli storici delle scienze e della [...] vi sono riusciti, bensì solo i più sicuri e abbastanza abili in greco da non lasciarsi sfuggire due cose insieme, la conoscenza dei significati del libro e l'esattezza delle sue parole. Infatti, colui che si appresta a interpretare il senso di quanto ...
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Pensatore greco (sec. 6º-5º a. C.), massimo rappresentante della scuola eleatica. Il nome di P. è legato alla teoria dell'essere unico, immobile e indivisibile, quale venne più tardi accreditata dalla [...] lunghezza senza larghezza, in opposizione alla concezione pitagorica di linea costituita da punti monadi, che risponde a una conoscenza empirica non ancora razionalizzata. In scavi condotti a Velia (Elea) si sono rinvenute, in momenti diversi, una ...
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Filosofo (Berlino 1714 - Francoforte s. O. 1762). Il suo nome è legato soprattutto all'opuscolo giovanile Meditationes philosophicae de nonnullis ad poema pertinentibus (1735) e all'Aesthetica, rimasta [...] dottrina dell'arte e il ricollegamento (su cui tale uso terminologico era fondato) dell'arte stessa alla conoscenza sensibile (aesthetica est scientia cognitionis sensitivae), che tanto influsso ha esercitato sulla posteriore filosofia dell'arte, e ...
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Filosofo (Rock Hall, Northumberland, 1848 - Golders Green, Londra, 1923); dal 1903 al 1908 prof. nell'univ. di St. Andrew (Scozia) e nel 1911-12 in quella di Edimburgo. Si occupò di logica (Logic, or the [...] What religion is (1920); Science and philosophy and other essays (post., 1927). Il B. contribuì a diffondere in Inghilterra la conoscenza del pensiero hegeliano, tentando di conciliarne alcune dottrine con le esigenze proprie dell'empirismo inglese. ...
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Il Rinascimento. L'impatto delle scoperte geografiche
Alberto Tenenti
L'impatto delle scoperte geografiche
I viaggi di esplorazione e di scoperta in cui s'impegnarono in modo più o meno sistematico [...] ma nello stesso tempo esse si trovarono, da un lato, come assorbite nel fenomeno più antico e più vasto riguardante le conoscenze sull'Africa e sull'Asia, e dall'altro lato, si svilupparono per parecchi decenni in episodi successivi di cui ciascuno ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Bonaventura da Bagnoregio
Gian Carlo Garfagnini
Ministro generale dell’ordine dei frati minori, Bonaventura è noto, oltre che per la sua statura intellettuale di teologo e mistico, anche come una sorta [...] Dio nella grazia delle virtù di fede, speranza e carità:
Vi è un triplice modo di esistenza delle cose: nella materia, nella conoscenza e nella scienza divina, secondo il quale fu detto: “sia fatto, fece e fu fatto” [Genesi 1, 3]; riflette anche la ...
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non monotonicità
Claudio Pizzi
Mentre la regola di monotonicità (a) A→B ⊦(A∧C)→B e la sua variante metalinguistica (b) Γ⊦B solo se Γ ∪{C}⊦ B valgono incondizionatamente nella logica standard, c’è un’ampia [...] l’altro, anche nella logica autoepistemica di Robert C. Moore, che è in grado di esprimere la conoscenza e non-conoscenza di conoscenze date e nella quale si opera con la nozione, largamente acquisita nella letteratura sull’inferenza non-monotona, di ...
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Nel linguaggio scientifico, ogni fatto o evento suscettibile di osservazione diretta o indiretta, provocato o spontaneo.
Teorie fenomenologiche sono quelle che cercano di render conto di un f. quale esso [...] limite dell’apriorismo kantiano è di essere formale: modellato su determinate scienze, non ha la possibilità di concepire la conoscenza che sul loro esclusivo modello. Lo studio dall’a priori deve invece rivendicare la sua piena autonomia sulla base ...
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Filosofo e docente israeliano (Subotica 1934 – Gerusalemme 2012). Di origine ebraica, è sopravvissuto a un campo di concentramento nazista in Jugoslavia e nel 1948 si è trasferito con la famiglia in Israele. [...] discovery of the conservation of energy (1974, La scoperta della conservazione dell’energia). Apprezzato teorico di Antropologia della conoscenza e Filosofia della scienza, ha insegnato a Harvard, Oxford, Zurigo e Gerusalemme ed è stato presidente e ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...