GALIANI, Ferdinando
Silvio De Majo
Nacque a Chieti il 2 dic. 1728, da Matteo, regio uditore in quella città, e da Anna Maria Ciaburri.
Dopo aver seguito gli spostamenti professionali del padre a Lecce, [...] (penuria di grano, notevole aumento dei prezzi) di molte regioni francesi. Il G. inoltre era probabilmente influenzato dalla conoscenza di due realtà economiche molto diverse, come l'Olanda e l'Inghilterra, con cui era venuto a contatto in un ...
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FABRONI (Fabbroni), Angelo
Ugo Baldini
Nacque a Marradi (Firenze) il 7 sett. 1732, da Alessandro e Giacinta Fabroni, ultimo di undici figli. La famiglia era tra le più cospicue del luogo, facendo parte [...] delle comunità colte, mai sollecitata prima così sistematicamente. In secondo luogo il fatto che l'autore associasse l'ampia conoscenza di fatti e testi a quella dell'evoluzione filosofica, dottrinale e di clima intellettuale, e anche a quella dei ...
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FACIO, Bartolomeo
Paolo Viti
Figlio di Paolino, nacque a La Spezia, probabilmente prima del 1405, e comunque non oltre il 1410.
La sua famiglia, originaria di Fabiano (una frazione poco lontana dalla [...] o come notaio secondo un'altra ipotesi.
Ma tutte queste frammentarie notizie non trovano sempre precise verifiche documentarie, e le conoscenze che si hanno sulla vita del F. fino al 1441 sono piuttosto scarse, se non, in certi casi, contraddittorie ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Niccolò Machiavelli
Gennaro Maria Barbuto
«Essendo voi sempre stato ut plurimum extravagante di opinione dalla commune, et inventore di cose nuove et insolite» (Guicciardini a Machiavelli, Modena, 18 [...] più illuminanti sono le annotazioni sull’istruzione impartita al figlio Niccolò. Sappiamo così che egli apprese una buona conoscenza del latino dal maestro ser Paolo Sassi da Ronciglione, figura non irrilevante del mondo intellettuale fiorentino. Non ...
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Francesco Petrarca: Prose - Introduzione
Guido Martellotti
Sul finire del secolo XVIII il signor Jean-Baptiste Lefebvre de Villebrune, filologo avventato e caparbio, in un codice miscellaneo della biblioteca [...] fortune, dove il rapporto tra antico e moderno appare quasi capovolto rispetto al De viris e all'Africa. Qui la conoscenza dell'antichità viene subordinata al frutto che se ne deve trarre nel viver moderno, quasi frantumata in tanti "rimedi", adatti ...
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DENINA, Carlo Giovanni Maria (il cognome originario era De Nina)
Guido Fagioli Vercellone
Nacque a Revello presso Saluzzo (Cuneo) il 28 febbr. 1731, secondo di tre maschi e una femmina, da Giuseppe Maria [...] il quartiere reale fu posto in Saluzzo: il D. col fratello cadetto vi si recava ogni volta che poteva a visitarvi le conoscenze influenti dei suoi parenti, alla ricerca di appoggi; fu così che poté entrare nelle grazie di un segretario regio, il cav ...
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CALDERINI (Calderinus, Caldarinus, de Caldarinis), Domizio (Domitius, Domicius, Dominicus)
Alessandro Perosa
Nacque a Torri del Benaco agli inizi del 1446 da Antonio e da Margherita di Domenico Pase. [...] 'inverno 1471-72 lavorava intorno al testo di Marziale e aveva pubblicato da poco un'edizione del poeta - era venuto a conoscenza delle interpretazioni del C. e le aveva criticate in alcune lettere a comuni amici, di cui solo una, diretta a Pomponio ...
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Nacque a Brivio, in Brianza, il 5 dic. 1804 da Celso e da Rachele Gallavresi.
I suoi primi ricordi sono legati alla figura del nonno Ignazio, che, dopo aver fatto il soldato in giovinezza, era rientrato [...] erano però, e specie per lo studio del mondo antico, la mancanza di ogni preparazione filologica e la poca conoscenza delle lingue straniere: largamente citate, le opere inglesi e, specie, tedesche, risultano o non utilizzate o spesso fraintese; e ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Epistole - Introduzione
Arsenio Frugoni
Giorgio Brugnoli
L'edizione critica della Società Dantesca Italiana (Firenze 1921), comprese tredici lettere in latino. Delle [...]
ac ratione
atque r.
Filippo Villani che lesse Dante a Firenze nei primi del '400 è il primo ad attestare una conoscenza dell'Epistola in tutti i suoi trentatré capitoli: «il testo dell'Epistola allo stato degli atti deve ritenersi conosciuto da ...
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GELLI, Giovan Battista
Angela Piscini
Nacque a Firenze il 12 ag. 1498, nella parrocchia di S. Paolo, da Carlo di Bartolommeo e da madre sconosciuta. È accertato che il padre, venuto in città da Peretola, [...] nell'aldilà - che sola può sconfiggere la paura della morte -, dono gratuito di Dio, va approfondita attraverso una conoscenza diretta dei testi sacri quale troviamo nella tradizione ebraica. La cultura e la religione vanno condivise, come fecero ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...