Eretici del 2° sec.; adoratori del serpente (ebr. nāhāsh), erano affini o identici agli ofiti e ad altre sette gnostiche, nel cui sistema mitologico-cosmogonico aveva particolare rilievo il serpente del [...] racconto della Genesi, come rappresentazione del principio della conoscenza gnostica del bene e del male. ...
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Indianista (Parigi 1801 - ivi 1852), prof. all'École normale e poi al Collège de France. Coltivò anche gli studî d'iranico; ma l'attività sua più ragguardevole fu dedicata al campo indiano, in cui ha lasciato [...] opere fondamentali per la conoscenza dell'induismo e del buddismo (Introduction à l'histoire du bouddhisme indien, 1844-52, ecc.). ...
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Missionario ed erudito (Città di Messico 1844 - ivi 1915) dell'Istituto dei missionarî di S. Vincenzo de' Paoli. Socio di importanti società geografiche e storiche, compose più di 80 libri e più di 400 [...] articoli, recando un validissimo contributo alla conoscenza del Messico. In un saggio di bibliografia messicana del sec. 17º (1900) descrisse 1228 opere. ...
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BONAVENTURA da Bagnoregio, santo
Raoul Manselli
Nacque a Civita di Bagnoregio, nella Tuscia romana, da un medico di elevata condizione familiare, Giovanni di Fidanza, e da Maria di Ritello. Battezzato [...] principî del giudicare, la mente umana contemplerebbe l'essenza stessa di Dio e non vi sarebbe più alcuna differenza tra la conoscenza terrena e la visione beatifica; d'altra parte senza la presenza della luce eterna del vero nel soggetto, questo non ...
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(o ginnosofisti) Nome con cui i Greci chiamarono, con allusione sia all’unione di sapienza e dottrina sia all’esercizio di pratiche ascetiche che comportavano una nudità totale o parziale, gli asceti [...] e i mistici indiani, di cui vennero a conoscenza all’epoca della spedizione di Alessandro Magno. Gli storici al seguito del re ne descrissero la vita in comunità appartate. ...
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SACRAMENTI
E. Palazzo
Nella teologia del Cristianesimo i s. hanno grande rilievo: scandendo la vita del cristiano, ne accompagnano il percorso terreno, di modo che, a ogni tappa essenziale della propria [...] celebrante o anche dal Cristo-sacerdote - come nelle rappresentazioni dell'ufficio del Corpus Christi - arricchiscono le conoscenze sulle pratiche liturgiche della messa e sulla sua teologia.Diverse monografie hanno tentato di chiarire il significato ...
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Santa (Nivelles 626 circa - ivi 659); figlia di Pipino il Vecchio, maggiordomo alla corte d'Austrasia, rifiutò le nozze per il monastero di Nivelles, fondato dalla madre s. Iduberga o Itta; ne fu badessa [...] (652) fin quasi alla morte. Eminente nella conoscenza della Sacra Scrittura, fece venire monaci dall'Irlanda come maestri. Fu molto venerata nei Paesi Bassi; festa, secondo il Martirologio romano, il 17 marzo, considerata popolarmente come l'inizio ...
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Pseudonimo dell'ebreo siciliano convertito Guglielmo Raimondo Moncada (n. Girgenti intorno alla metà del sec. 15º). Figlio di un rabbino arabo-spagnolo, si convertì al cattolicesimo poco prima del 1470. [...] Verso il 1477 si trasferì a Roma, dove, per la sua conoscenza delle lingue orientali e della letteratura cabalistica, si conquistò la stima del card. Giovan Battista Cybo (il futuro Innocenzo VIII) e di Sisto IV, ed entrò in rapporto con Federico di ...
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Nel racconto biblico di Genesi 2-5, la prima donna, progenitrice del genere umano. Dio creò E. con una costola di Adamo, perché fosse sua compagna. Ingannata dal serpente, E. mangiò e indusse Adamo a mangiare [...] il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, proibito da Dio; a seguito di questa colpa, fu espulsa con Adamo dal giardino dell'Eden e punita con i dolori del parto. E. ebbe come figli Caino, Abele e Set. La letteratura cristiana ...
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bhaktì Nell’induismo, pratica religiosa fondamentale («devozione, amor di dio») che assicura la salvezza; ha le sue radici nella concentrazione mistica propria dell’ascetismo, ma è esente da ogni ardua [...] speculazione; pur non escludendo la «via delle opere» o la «via della conoscenza», si pone come via di salvezza tutta particolare (bhaktimārga), soprattutto mediante la concezione di un dio personale, cui ogni creatura può rivolgersi con amore. Nata ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...