ZELLER, Eduard
Delio Cantimori
Filosofo e storico della filosofia, tedesco, nato a Kleinbottwar nel Württemberg il 22 gennaio 1814, morto a Stoccarda il 19 marzo 1908. Insegnò a Berna, Marburgo, Heidelberg [...] per un ritorno a Kant e per un indirizzo gnoseologico ed empiristico (sostenendo la possibilità della metafisica come conoscenza empirico-ipotetica delle cose). Ma l'importanza dello Z. non sta nelle sue dottrine filosofiche, quanto nella sua ...
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Il Rinascimento. L'astronomia
J.V. Field
L'astronomia
Gli storici dell'arte e delle discipline umanistiche si sentirebbero forse a proprio agio definendo 'Rinascimento' il periodo che va dal 1400 al [...] periodi di rivoluzione sempre più brevi, così come erano misurati rispetto alle stelle fisse. Alla base di ciò, era stabilita una conoscenza di antica data, desunta dagli studi sulle eclissi, ovvero che il Sole era più distante della Luna, e il suo ...
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Scienza greco-romana. Galeno
Mario Vegetti
Galeno
L'eccezione Galeno
Galeno rappresenta senza dubbio, e per molti motivi, un caso eccezionale nel panorama intellettuale e scientifico del II sec. d.C.; [...] antichi (De naturalibus facultatibus, III, 10, in: K II 179) e c'è da credergli, vista non soltanto la profonda conoscenza della tradizione (che lo accompagnò per tutta la vita), ma anche il grande talento prognostico che, a suo stesso dire, si ...
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Filosofo greco (Abdera, Tracia, tra il 470 e il 457 a. C. - ivi, forse tra il 360 e il 350 a. C.). Discepolo di Leucippo, ha elaborato una concezione materialistica della realtà, la quale è vista come [...] , e solo a quest'ultima è riconosciuto il carattere di certezza: le qualità sensibili sono convenzionali (νόμῳ), la conoscenza delle verità attraverso il travaglio scientifico della ragione si pone invece come la più alta esigenza del βίος ϑεωρητικός ...
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Psicologo e filosofo (Francoforte sul Meno 1862 - Wiesbaden 1950). Fu dapprima professore di psichiatria e neuropatologia alle università di Jena (dal 1892), Utrecht (dal 1900), Halle (nel 1903), Berlino [...] il positivismo psicologico in un idealismo neokantiano, ha come concetto fondamentale il "binomismo", secondo il quale la conoscenza deve trovare nel dato oggettivo e fisico due leggi, quella causale e quella del parallelismo. Più importanti sono ...
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Medico e filosofo (Bearsted, Kent, 1574 - Londra 1637), il maggior rappresentante e teorico della setta dei rosacrociani. Fortemente influenzato, oltre che dagli scritti neoplatonici, dalle interpretazioni [...] e mondo sono sentiti come processo della primitiva unità divina, il ritorno alla quale costituisce il fine della conoscenza; questa si esplica attraverso tecniche simpatetiche e magiche. Tra le sue opere principali: Utriusque cosmi, maioris scilicet ...
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Confucio e il confucianesimo
Maurizio Paolillo
L'insegnamento morale che per secoli è stato alla base della società cinese
Confucio, vissuto in Cina fra il 6° e il 5° secolo a.C., andò per tutta la [...] a governarlo.
Ma c'era comunque una differenza con gli esperti di magia della corte Han: mentre questi sfruttavano tali conoscenze solo per sé stessi, i letterati confuciani avevano sempre come obiettivo finale servire la società e il sovrano che ne ...
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epicureismo
Anna Lisa Schino
In cosa consiste la vera felicità dell'uomo
L'epicureismo è la dottrina insegnata dal filosofo greco Epicuro e dai suoi seguaci. È stato, assieme allo stoicismo, una delle [...] con giardino dove ospitava gli allievi. La scuola da lui fondata ebbe vita lunga e vasta diffusione nel mondo antico.
La conoscenza dell'epicureismo è resa difficile dal fatto che sono arrivati fino a noi solo pochi testi scritti del fondatore e dei ...
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Filosofo (Napoli 1668 - ivi 1744). Terzultimo degli otto figli di Antonio, modestissimo libraio, e di Candida Masullo, dotato di un carattere che egli stesso definiva "melanconico ed acre", di debole e [...] . Ciò posto, Dio solo conosce le cose della natura perché ne è il creatore; l'uomo non può attingere siffatta conoscenza, ma semplicemente potrà conoscere gli aspetti esteriori delle cose, non la natura o causa che ne costituisce l'intima struttura ...
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Insieme delle scienze che studiano in modo ipotetico-deduttivo entità astratte come i numeri e le misure: la m. pura studia i problemi matematici indipendentemente dalla loro utilizzazione pratica; alla [...] in questo periodo però, in Italia e in Francia, cominciò di nuovo a circolare la m. greca, e si diffuse via via la conoscenza del calcolo secondo gli Arabi. Ma è solo all’inizio del Cinquecento che vennero per la prima volta superati i limiti delle ...
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conoscenza
conoscènza (ant. cognoscènza o cognoscènzia e canoscènza) s. f. [dal lat. tardo cognoscentia, der. di cognoscĕre «conoscere»]. – 1. a. L’atto del conoscere una persona, dell’apprendere una cosa: sono lieto di fare la vostra c.;...
conoscente
conoscènte s. m. e f. e agg. [part. pres. di conoscere]. – 1. s. m. e f. Persona che ci conosce ed è da noi conosciuta; persona con cui, pur non essendo amici, si ha una certa familiarità: è venuto a trovarmi un mio c.; siamo vecchi...