secondamente
Alessandro Niccoli
È vocabolo con parecchie occorrenze nel Convivio, e una sola nella Commedia.
Nella larga generalità dei casi ha il valore di " in secondo luogo " e ricorre nell'enumerazione [...] secondamente ama varrà pertanto " ama in seconda istanza ", ma come esito di una libera scelta che è il risultato del processo conoscitivo.
Poco meno problematico è l'esempio di Cv IV XXIX 9. Nel passo si osserva che gli aggregati incoerenti come una ...
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giudizio
La definizione classica di giudizio si deve ad Aristotele, che così chiamò l’atto intellettuale di porre in relazione un soggetto (generalmente, ma non necessariamente, un termine singolare) [...] 1790) Kant attribuiva l’interpretazione estetica e teleologica della realtà, giudizio «riflettente» e non «determinante» come quello conoscitivo. In seguito, in una prospettiva antipsicologistica e platonista, la nozione di g. è stata al centro delle ...
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PLATONE (Πλάτων, Plato)
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Bruno NARDI
La vita. - Secondo la datazione più attendibile, che è quella di Apollodoro, P. nacque ad Atene nel primo anno dell'Olimpiade 88ª, [...] σωϕροσύνη, della prudentia, cioè della saggezza e moderazione pratica, e finisce per risolverla in una σοϕία, in un puro possesso conoscitivo. Se nel Lachete è più chiaramente messo in luce il dissidio fra il bene termine futuro del volere e il bene ...
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. Anche se molto più antico, il termine "biofisica" è entrato nell'uso corrente nel secondo dopoguerra, senza tuttavia una precisa connotazione. Si è incominciato a usarlo di solito in relazione a lavori [...] , dire cioè quale sia la categoria di fatti naturali di cui essa intende occuparsi e chiarire a quale livello conoscitivo ed esplicativo essa intenda collocarsi: quali siano cioè le conoscenze che essa ritiene acquisite e alle quali intende riportare ...
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ESTETICA
M. M. Sassi)
Non si può dire che il pensiero antico abbia prodotto un'e. sistematica nello stesso senso in cui, p.es., ha gettato le basi di una sistematica teoria poetica. Tale constatazione [...] divino intelligibile (I, 6, 6, 13 ss.): e dunque anche il piacere estetico trova una piena riabilitazione in termini conoscitivi, di segno più aristotelico (come indica l'accenno alla kàtharsis) che platonico.
È vero che l'attività artistica rimane ...
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segno
Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze.
La dottrina del segno nell’età antica
Le più antiche formulazioni della dottrina del s. risalgono [...] Quintiliano riprenderà la dottrina dei s. in funzione essenzialmente retorica). Anche gli stoici considerano il s. uno strumento conoscitivo: l’uomo si distingue dagli altri animali non per la capacità di articolare voci e di formare rappresentazioni ...
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ANZILOTTI, Antonio
Walter Maturi
Nacque a Pisa l'8 maggio 1885 da Francesco, professore di storia e geografia nelle Scuole Normali. Iscrittosi alla Facoltà di lettere dell'università di Pisa il 6 nov. [...] come in Salvemini, che, in un primo momento, fu il suo maestro ideale. Troppo in lui l'interesse conoscitivo predominava su quello pratico. In alcune belle pagine autobiografiche egli stesso confessava (Problemi spirituali e problemi storici, Firenze ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'islam: Abbasidi e Fatimidi
Claudio Lo Jacono
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Gli Abbasidi governano dal 750 al 1258, quando i Mongoli [...] religioso ma, in loro funzione, anche di carattere biografico, geografico, storico-annalistico e giuridico.
Il patrimonio conoscitivo delle popolazioni assoggettate e di quella indiana (l’ingresso armato nel subcontinente avviene già in età omayyade ...
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PRODI, Giorgio
Felice Cimatti
PRODI, Giorgio. – Nacque a Scandiano (Reggio Emilia), il 12 agosto 1928 da Mario, ingegnere civile, e da Enrichetta Franzoni, maestra elementare. La famiglia aveva lontane [...] , ma gli manca Dio (non è mancanza da poco)». C’è in questa affermazione il senso di tutto il suo lavoro: l’impegno conoscitivo ed etico, che tanto più è serio e rigoroso quanto meno è garantito da un’istanza trascendente, e la vita, da lui intesa ...
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intenzione
Tullio Gregory
Nella sua accezione più generale D. usa il termine i., sia nella forma volgare che latina (intentio), nel senso di " orientamento del pensiero o della volontà verso un fine [...] cioè la capacità di conoscere, trae l'intenzione dall'oggetto (esser verace) e la svolge (la spiega), cioè l'elabora nel processo conoscitivo.
Un problema è posto dal v. 24 sì che l'animo ad essa volger face, in quanto sembra che l'apprensiva faccia ...
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conoscitivo
(ant. cognoscitivo) agg. [der. di conoscere]. – 1. Proprio del conoscere, che concerne la conoscenza: la virtù c.; l’atto c.; la facoltà c. dell’uomo è limitata. 2. Che tende a conoscere, ad acquisire la conoscenza di determinati...
hearing
〈hìëriṅ〉 s. ingl. [propr. «audizione, ascolto», der. di (to) hear «ascoltare»], usato in ital. al masch. – Termine di uso com. nel linguaggio polit. e parlamentare come equivalente dell’ital. indagine conoscitiva (v. conoscitivo),...