Percezione visiva e arte
Lamberto Maffei
Adriana Fiorentini
Lo studioso del cervello si domanda se vi siano meccanismi nervosi alla base delle reazioni che si hanno davanti all’opera d’arte tali da [...] con l’evoluzione dell’invisibile» (cit. in Maffei, Fiorentini 20082, p. XVI), e noi diremmo con quel metodo conoscitivo che è il sogno.
Questa trattazione prende in considerazione aspetti della neurofisiologia e della psicologia del vedere che ...
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La sperimentazione animale
Bruno Silvestrini
(Istituto di Farmacologia, Università degli Studi di Roma 'La Sapienza', Roma, Italia)
In questo saggio discuteremo la sperimentazione sugli animali nel contesto [...] teorica e per verificarne la bontà e la sicurezza". Si tratta, quindi, di un particolare momento del processo conoscitivo, che si distingue da altri per l'incertezza del risultato e perché comporta un intervento diretto dello sperimentatore su ...
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Anima
Giancarlo Movia
Marta Cristiani
Paolo Casini
Gianni Carchia
Lucio Pinkus
È il greco ἄνεμος, latino anima, il cui primo senso è "aria", poi "respiro, soffio", e, di qui, "principio vitale", [...] la facoltà sensitiva (analizzata in profondità da Aristotele, perché a essa è affidata la fase iniziale del processo conoscitivo, in quanto le forme universali sussistono unicamente nel 'sinolo' concreto di materia e forma) e la facoltà intellettiva ...
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Croce, Gentile e la ‘scoperta’ di Hegel
Giovanni Bonacina
La cornice della ‘scoperta’ crociana e gentiliana di Hegel
Con il termine risurrezione, Gentile volle segnalare nel 1904 – sulla rivista allora [...] amico, dettato anche da un precipuo interesse per la teoria dell’arte (merito di Hegel l’aver trattato il carattere conoscitivo dell’arte, sia pur per dedurne a torto l’avvenuta morte della stessa: cfr. Estetica come scienza dell’espressione e ...
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Nacque a Roma il 7 gennaio del 1943, primogenito di Irma Ravenna Battistella (figlia di Gino Ravenna, intellettuale futurista e dannunziano) e di Giacinto, discendente da un’antica famiglia di origine [...] E poiché non è possibile questa spiegazione, si deve supporre che si tratti invece di un vero e proprio universale conoscitivo, basato su un principio elementarissimo di dialettica tra due opposti, così profondi da poter essere alla base di tutte ...
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CORTESE, Giulio
Ninni Pennisi
Nacque a Modena (ma Chioccarelli propende per una origine napoletana) attorno al 1530, da nobile famiglia. Sacerdote (secondo il Regio, invece, "cavaliere napoletano"), [...] 'intelletto, più volte allude). In opposizione alla tradizione manieristica, il C. considera la poesia come strumento conoscitivo della realtà e teorizza la fondazione scientifica dell'espressione poetica. I difetti che "sconciano l'elocuzione" - "l ...
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FILIASI, Giuseppe
Maria Virginia Borruso Geremia
Nacque a Napoli nel 1872, da Luigi Giacomo, di nobile famiglia napoletana, e da Maria Milano Franco. Primo di nove fratelli, condusse vita molto ritirata: [...] e sincera del vero con l'indagine libera e spesso anche ardita" (ibid., Prefaz., II, p.XXI).
L'intero processo conoscitivo è per il F. un processo evolutivo, che attraverso tre fasi - intuitiva, analitica, sintetica - percorre il cammino che va dal ...
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SASSU, Pietro Costantino
Nicola Scaldaferri
SASSU, Pietro Costantino. – Nacque a Sassari il 7 luglio 1939, primogenito di Giuseppe e di Celestina Alidoro.
Nei primi anni Cinquanta lasciò la Sardegna [...] anni Novanta.
Le pratiche musicali della Sardegna, sulle quali Sassu ha fornito contributi fondamentali sotto il profilo conoscitivo, sistematico e analitico, costituirono il centro dei suoi interessi; accompagnati da corposi testi di commento, i tre ...
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distinguere
Riccardo Ambrosini
Il significato di " separare le parti di un insieme, facendone osservare le differenze " è di uso frequente, e riflette un procedimento di tecnica conoscitiva e, in certa [...] natura, ch'è suggello / a la cera mortal... / non distingue l'un da l'altro ostello.
Rientra nell'ambito tecnico-conoscitivo, quale sopra abbiamo indicato, anche l'unica attestazione di distinguente, in Cv III XI 7: la funzione connotativa e la ...
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massima
Nell’accezione generica, presente fin dall’antichità, giudizio, sia personale sia collettivo, proposto come norma generale o come regola di condotta, senza essere fondato su principi o dimostrazioni. [...] (1705; Delle proposizioni denominate massime o assiomi, IV, 7) distingue assiomi e massime in merito sia al valore conoscitivo sia all’origine, riconducendo queste ultime all’ambito empirico e riconoscendo che nella morale e nella logica (nei topici ...
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conoscitivo
(ant. cognoscitivo) agg. [der. di conoscere]. – 1. Proprio del conoscere, che concerne la conoscenza: la virtù c.; l’atto c.; la facoltà c. dell’uomo è limitata. 2. Che tende a conoscere, ad acquisire la conoscenza di determinati...
hearing
〈hìëriṅ〉 s. ingl. [propr. «audizione, ascolto», der. di (to) hear «ascoltare»], usato in ital. al masch. – Termine di uso com. nel linguaggio polit. e parlamentare come equivalente dell’ital. indagine conoscitiva (v. conoscitivo),...