. I partiti conservatori sono quelli che rispondono alla tendenza umana a mantenere gli ordinamenti trasmessi dalla tradizione; come tali si alimentano del senso della storia e della concretezza realistica [...] liberale. S'inaugura allora una lotta in cui economia e politica si fondono: il liberismo inglese è prima di tutto liberalismo: il conservatorismo è protezionismo agricolo. Sotto i vecchi nomi di whigs e tories è tutta una nuova realtà: la forza del ...
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Uomo politico statunitense nato a New Haven (Connecticut) il 6 luglio 1946. Quarantatreesimo presidente degli Stati Uniti d'America, eletto nel 2000 e rieletto nel 2004, è figlio di G.H.W. Bush, a sua [...] Wall Street' del padre, tipico del capitalismo patrizio del Nord-Est, colto, internazionale e laico. Il suo è un conservatorismo culturale più che ideologico che, nella scia di Reagan, nasce dalla visione di una comunità coesa perché retta da valori ...
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VIGOUROUX, Fulcran-Grégoire
Biblista francese, nato a Nant (Aveyron) il 13 febbraio 1837, morto a Issy presso Parigi il 21 febbraio 1915. Ordinato prete nel 1861, entrò nella congregazione di S. Sulpizio [...] segretario della Commissione biblica, creata allora da Leone XIII. Nel metodo di studio fu il tipico rappresentante del dotto conservatorismo cattolico, e con i suoi libri esercitò larga influenza sul giovane clero in Francia e all'estero fino ai ...
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Le riviste cattoliche/2: il primo Novecento
Sergio Apruzzese
Crisi modernista e risveglio religioso
Luogo di formazione e di confronto, la rivista fu il canale principale attraverso il quale passarono [...] decisa a interpretare le dimensioni e gli interrogativi legati alla modernità, superando gli antichi steccati del conservatorismo clericale legato al paradigma intransigente antirisorgimentale1.
Nell’universo delle riviste edite in questo arco di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Carlo Botta
Gian Paolo Romagnani
Scienziato, medico militare, militante giacobino impegnato come amministratore pubblico nel ‘triennio democratico’, poi notabile napoleonico, infine esule volontario [...] , almeno fino all’Unità d’Italia. Amato dai democratici, sebbene egli fosse un giacobino pentito approdato a un conservatorismo moderato, Botta è considerato il prototipo dello storico ‘patriottico’ sulle cui pagine si sono formati decine di futuri ...
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Generale prussiano (Potsdam 1759 - Klein-Oels, Breslavia, 1830). Entrato giovanissimo nell'esercito di Federico II, ne fu radiato per insubordinazione; servì poi gli Stati generali d'Olanda nelle Indie [...] e orientale, avversò il movimento riformatore di Stein, Scharnhorst e Gneisenau, attestandosi su posizioni di rigido conservatorismo. Comandante del corpo ausiliario prussiano durante la campagna di Russia, dopo la rotta di Napoleone concluse con ...
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Nacque il 21 luglio 1761 a Bar-sur-Aube; morì a Bagneux il 24 giugno 1835. Partecipò direttamente alle diverse esperienze politiche della Francia dallo scoppio della Rivoluzione alla seconda restaurazione [...] bonario, talvolta brillante, con cui tanta parte della Francia seppe conciliare con gli eventi eccezionali il suo conservatorismo profondo, appena venandolo di qualche idea liberale. Deputato (dal sett. 1791) alla Legislativa, vi assecondò le ...
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cedernismo
s. m. Le posizioni sostenute dall’urbanista Antonio Cederna.
• Roma in questi decenni ha gravemente sofferto di un deficit di innovazione. La causa madre di questo ritardo, che ha messo la [...] lunga stagione all’insegna della concezione immobile e pietrificata della storia di Roma ‒ è un impasto di conservatorismo ideologico, di decrescita infelice e di anticapitalismo mascherato da ecologismo. (Virman Cusenza, Messaggero, 24 febbraio 2017 ...
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MACARIO (Makarij)
Giorgio Vernadskij
Metropolita di Mosca e di tutta la Russia, nato nel 1482; morto nel 1563. Fu uno dei più eminenti fautori della chiesa e del potere statale in Russia. Aveva una cultura [...] mediante la stretta unione fra Chiesa e Stato. Monaco nel monastero di S. Pafnuzio di Borov, baluardo del conservatorismo della chiesa russa (del partito dei cosiddetti "iosifljane", cioè dei partigiani di Josif (Giuseppe) Sanin, superiore di Volock ...
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Scrittore francese (Parigi 1886 - ivi 1970). Saggista e critico di notevole talento (Comment Zola composait ses romans, 1906; La pensée de Maurice Barrès, 1909), fondò nel 1920, insieme a J. Bainville, [...] alla fede cattolica, nella difesa dei valori tradizionali della Francia e della Chiesa, attestandosi su posizioni d'intransigente conservatorismo. Il libro che riassume meglio il suo pensiero è Défense de l'Occident (1925). Altre sue opere: Jugements ...
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conservatorismo
s. m. [der. di conservatore]. – Tendenza ad avversare o ritardare il progresso (o la trasformazione) di idee, forme e istituti politici e sociali, propria dei partiti conservatori o dei loro esponenti: il c. illuminato di Cavour...
conservatoria
conservatorìa s. f. [der. di conservatore]. – Ufficio, carica di conservatore; la sede dove si esercita l’ufficio dei conservatori. C. dei registri immobiliari, ufficio ove sono conservati i registri immobiliari e ipotecarî.