principio di armonicità
Andrea Frova
Principio secondo il quale si compendiano vari aspetti della correlazione tra il sistema uditivo e la strutturazione armonica, o meno, di un suono complesso, cioè [...] di un suono singolo si estende al caso di più suoni simultanei, quali gli accordi musicali. In un accordo diadico di tipo consonante, come quello di quinta perfetta do-sol, le due note hanno un certo numero di armoniche in comune per il fatto che ...
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Seconda lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Deriva dal beta greco (B), che rappresenta il bēt fenicio, con stesso valore fonetico. L’uso di B con valore di v (e della sua modificazione Ƃ con valore [...] , prima nella scrittura romana minuscola, poi nelle diverse scritture medievali e moderne.
La lettera italiana b rappresenta la consonante esplosiva bilabiale sonora [b], la cui pronunzia richiede una chiusura e riapertura delle labbra. La b nei vari ...
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Fenomeno per cui una parola, priva di accento proprio, si appoggia a quella precedente in modo da formare con essa un’unità fonetica e spesso anche grafica (per es., parlami, salvalo ecc.). La parola atona, [...] . Quando segue a parola tronca e alla 2a persona dell’imperativo di andare, fare, dare, dire, stare, la consonante iniziale dell’enclitica si rafforza (dammi; ant. farollo). Come le proclitiche, così le enclitiche possono anche essere accoppiate ...
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U
- Diciannovesima lettera dell'alfabeto italiano. U, V, W, Y derivano dalla stessa lettera dell'alfabeto fenicio, e la U in special modo è solo una variante della V che si trova nelle iscrizioni latine [...] o meno coerentemente quest'uso.
Si deve a G. G. Trissino la proposta di adoperare u per la vocale e v per la consonante; e fu una delle poche riforme ortografiche da lui proposte che ebbero buon successo.
La lettera che corrisponde all'u in greco è ...
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Vitalità e varietà dei dialetti
Carla Marcato
La questione del dialetto in Italia
È ancora valida una considerazione che il dialettologo tedesco Gerhard Rohlfs fece già in un discorso tenuto nel 1964 [...] occidentali è evidente l’influsso lombardo al quale si devono tratti quali le vocali turbate (ü, ö), la caduta della consonante nasale in fine di parola, come vi («vino»).
Dell’influsso del veneto del tipo vicentino e bellunese risente l’area ...
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Le bilabiali sono articolazioni di tipo consonantico realizzate grazie al ruolo attivo di entrambe le labbra. Il termine bilabiale indica un luogo di articolazione condiviso da foni prodotti secondo diversi [...] sfruttano il flusso d’aria generato dalla laringe, come le eiettive e le implosive, o dalla lingua, come i click (o consonanti avulsive). In tutti e tre i casi, esso rappresenta l’occlusione più esterna della cavità fonatoria, che si accompagna a un ...
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rima
Ignazio Baldelli
1. Nel De vulg. Eloq., D. rimanda la trattazione sistematica sulla r. al quarto libro dell'opera, non più portata a termine. Tuttavia alcune cose afferma nella parte che tratta [...] 38, 39, 60, 65, 67.
Del resto, commentando l'asperitas di Così nel mio parlar, CIII, Foster-Boyde affermano: " Nelle poesie della Vn le consonanti più comuni all'interno della rima sono: d (22), l (36), n (31), r (160), s (29), t (91), v (20); nd (20 ...
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e
Riccardo Ambrosini
. 1. È la voce più frequente nelle opere di D., con 8.670 attestazioni, di cui 642 nella Vita Nuova (+ 33 ed), 463 nelle Rime (35 ed; in XCI 28 l'articolo i si elide dopo e: E' [...] ch'e' possiede). Nelle scelte adottate dagli editori recenti di D. lo scarto fra e, usato di fronte a parola iniziante sia per consonante che per vocale, e ed, usato soltanto di fronte a iniziale vocalica (per lo più e ed i), è maggiore nelle opere ...
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dovere (verbo)
Giuseppe Francescato
È usato sia come transitivo che come verbo servile, frequente nell'opera di D., compreso il Fiore (due volte, in contesto singolare, nel Detto).
Per la morfologia [...] in poesia - fanno eccezione due casi del Convivio, II VI 4 e IV XXIX 7; ma mentre nella Commedia se ne trovano solo 5 esempi, tutti davanti a consonante (If XI 45, XXIV 78, Pg VI 39, XI 34, XVIII 63), nel Fiore questa forma si trova tanto davanti a ...
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Gli allofoni (o varianti) sono le diverse realizzazioni concrete che un fonema ha nella catena parlata. Per es., a due pronunce della parola pane, di cui la prima contiene una [a] e la seconda una [æ], [...] La /u/ invece in Lombardia e in alcune zone del Piemonte diventa palatalizzata (o alla francese): muro [ˈmywro].
Anche le consonanti hanno molti allofoni geografici e in molti casi è proprio la loro presenza che denota la provenienza geografica di un ...
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consonante
s. f. [dal lat. consŏnans -antis (littĕra), part. pres. di consonare «consonare»]. – Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso (c. occlusive o momentanee) o semichiuso (c. semiocclusive...
consonanza
s. f. [dal lat. tardo consonantia, der. di consonare «consonare»]. – 1. Il fatto di consonare, di dar suono insieme: chi, passando per una fiera, s’è trovato a goder l’armonia che fa una compagnia di cantambanchi, quando, fra una...