Ciascuno dei fonemi di una lingua che vengono pronunciati con il canale vocale chiuso ( c. occlusive o momentanee o esplosive) o semichiuso ( c. semiocclusive o affricate e costrittive o fricative o continue) [...] ; non distingue tra gli altri due gradi, tra i quali non esiste opposizione fonolo;gica.
Si dice scrittura consonantica quella che, per es. nei primi alfabeti semantici, indica distintamente i soli segni delle consonanti; analogamente, alfabeto ...
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L’ipercorrettismo (meno spesso ipercorrezione) consiste nella sostituzione di una forma linguistica che sarebbe esatta, ma che viene erroneamente ritenuta scorretta per somiglianza con una forma effettivamente [...] «colonna», largamente attestata nei testi antichi centro-meridionali (Trifone 2008: 17), che evita l’➔assimilazione progressiva del nesso consonantico -nd- > -nn- (del tipo quanno «quando»).
Anche gli altri livelli di analisi possono dare luogo a ...
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Le consonanti occlusive sono suoni momentanei non prolungabili nel tempo (➔ fonetica). Durante la loro produzione è possibile identificare tre fasi: una di impostazione in cui gli organi articolatori si [...] Hz se l’occlusiva velare è coarticolata con una vocale posteriore (si veda quanto rappresentato nelle figg. 1-2).
L’inventario consonantico dell’italiano (➔ consonanti) comprende occlusive bilabiali /p b/, alveolari /t d/ e velari /k g/. Il quadro è ...
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I fonemi di ogni ➔ sillaba formano una struttura analizzabile in tre parti: l’attacco, il nucleo e la coda. Il nucleo, costituito sempre da una sola vocale, è l’elemento cruciale, necessario e sufficiente [...] le semiconsonanti (o ➔ semivocali) i ed u di un dittongo, foneticamente, non rappresentano i suoni vocalici [i] e [u] bensì i suoni consonantici approssimanti [j] e [w] (mie.le, fuo.ri; zai.no, Eu.ro; miei, tuoi).
(c) Non va inoltre separata dalla ...
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sillaba La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole.
La s. è costituita da un punto vocalico o centro o apice, formato [...] o comunque il fonema di maggiore sonorità della s.; confine sillabico, la linea ideale o la pausa concreta che separa due s.; fonema consonantico in funzione sillabica, il fonema (per es., n, m, l, r, s ecc.) che viene assunto come centro di s. e ...
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Si definisce posizione post-tonica (o postonica), in particolare in una parola parossitona (➔ accento; ➔ parola italiana, struttura della), la posizione occupata da segmenti che seguono la sillaba in cui [...] 138-139).
In posizione post-tonica si presentano anche fenomeni secondari che riguardano il consonantismo. Si ha, ad es., un allungamento consonantico postaccentuale (➔ raddoppiamento espressivo) nei dialetti e nelle varietà regionali dell’Italia del ...
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In riferimento all’apertura della bocca, allo spazio tra lingua e palato e all’apertura delle labbra le ➔ vocali possono essere aperte o chiuse (nella letteratura meno recente le prime possono esser definite [...] vocali sono molto differenti anche in relazione alla resistenza coarticolatoria (cioè all’entità degli influssi del contesto consonantico adiacente): in molti idiomi [i] ha un’elevata resistenza, a causa della posizione intrinsecamente più alta del ...
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Con il termine raddoppiamento espressivo (o geminazione espressiva) ci si riferisce prevalentemente all’esistenza in latino (quello classico e, ancor più, quello tardo) di forme che contengono una consonante [...] dal dialetto all’italiano regionale, tranne che nei registri particolarmente elevati o controllati.
Un altro fenomeno di allungamento consonantico sistematico è il raddoppiamento di /r/ a inizio di parola in varietà siciliane e calabresi meridionali ...
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Il termine aspirazione indica una particolare produzione fonetica di un suono occlusivo. Durante l’articolazione di un’occlusiva aspirata, più precisamente al momento del suo rilascio, si ha il passaggio [...] occlusive sorde nel cosentino, «Rivista italiana di dialettologia» 20, pp. 123-159, 341-341, 344-345.
Trumper, John & Ortale, Raffaele (1978), Analisi preliminare del sistema consonantico del dialetto di Cosenza, «Lingua e contesto» 4, pp. 3-82. ...
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Un inveterato luogo comune vuole l’italiano come la più adatta tra le lingue al canto, soprattutto per una ragione fonetica e una sintattica: la ricchezza di suoni vocalici, specie in fine di parola, e [...] le vanità». D’altro canto, l’energia articolatoria impiegata in alcuni passaggi musicali può comportare un indebito raddoppiamento consonantico e l’inserimento di un’aspirazione davanti a una sillaba iniziante per vocale o a suoni vocalici più volte ...
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consonantico
consonàntico agg. [der. di consonante] (pl. m. -ci). – Di consonante, di consonanti: suono c.; nesso, gruppo c.; scrittura c., quella che indica distintamente i soli segni delle consonanti (come, per es., nei primi alfabeti semitici);...