LABBRO (lat. labia e labra [lat. scient. labia oris]; fr. lèvres; sp. labr0s; ted. Lippen; ingl. lips)
Gustavo LUSENA
Gioacchino SERA
Anatomia e fisiologia. - Le labbra, distinte in superiore e in [...] . Questi sono a manifestazione primaria (ulcera) o secondaria (placca mucosa) o, più di rado, terziaria (gomma). Il contagio primario può essere diretto o indiretto. Nei soffiatori vetrai il mal uso di scambiarsi la canna insufflatrice provocò spesso ...
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MORTALITÀ INFANTILE
Marcello Natale
Concetti e criteri di misura. − La m. nel primo periodo della vita, normalmente limitato al primo anno, costituisce da sempre un settore di particolare interesse [...] (nel passato era più elevata la m.i. nelle città per effetto del più facile diffondersi del contagio). Infine, particolarmente rilevante risulta la condizione economico-sociale della famiglia, generalmente espressa dal livello d'istruzione della ...
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Tra medicina e cultura al tempo della Restaurazione: la figura di Paolo Zannini medico e letterato
Maria Laura Lepscky Mueller
L’intreccio tra pratica e ricerca medica, da un lato, e cultura letteraria, [...] di un articolo allarmistico che giudicava Venezia luogo che per le sue caratteristiche naturali favoriva il diffondersi del contagio.
85. Paolo Zannini, Necrologia, «Il Gondoliere», 4 maggio 1836.
86. Ibid.
87. P. Zannini, Biografia di Francesco ...
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Sacro
Giovanni Filoramo
Introduzione
Una presentazione della categoria del sacro non può non iniziare constatando la contraddizione di fondo di fronte a cui si trovano oggi le scienze sociali. Per un [...] , come la sfera della politica o della scienza, che parevano essere diventate le più profane e, dunque, le più immuni dal contagio di questo virus particolare, per un verso è certo figlia del tempo, nel senso che la pervasività del sacro, la sua ...
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OJETTI, Ugo
Laura Cerasi
OJETTI, Ugo. – Nacque a Roma il 15 luglio 1871, da Raffaello, architetto e scrittore d’arte, di tendenze liberali, e da Veronica Carosi, di origine spoletina.
Compì gli studi [...] (cfr. La grande illusione, in Il Marzocco, 22 marzo 1896), o all’imitazione pedissequa di modelli di successo (Il contagio dannunziano, ibid., 20 febbraio 1898) – di fatto ‘tainiana’ nel postulare la derivazione delle condizioni di una letteratura ...
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GONZAGA, Francesco
Silvano Giordano
Nacque il 31 luglio 1546 a Gazzuolo (presso Mantova), e fu battezzato con i nomi di Annibale Fantino. Dal padre Carlo, marchese di Gazzuolo, e dalla madre Emilia [...] a insegnare e predicare fu commissario dell'Ordine per il Mantovano, perché il provinciale non poteva recarvisi per timori di contagio. Nel 1576, su sua proposta, i religiosi locali accettarono l'istituzione d'un convento a San Martino, possedimento ...
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MANGIAGALLI, Luigi (Luigi Camillo)
Giuseppe Armocida
Bruno Zanobio
Nacque a Mortara da Angelo e da Teodolinda Falzoni il 16 giugno 1850; dopo avere completato i primi studi nella città natale, si laureò [...] il 4 marzo 1905 a senatore del Regno facilitò lo sviluppo del progetto.
Sorsero la clinica delle malattie epidemiche-contagiose, la clinica delle malattie professionali e l'istituto ostetrico-ginecologico, ai quali negli anni successivi si aggiunsero ...
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Intossicazione
Giuseppe Ongaro e Enrico Malizia
Con il termine intossicazione, che viene dal latino medievale intoxicare, "somministrare un veleno", derivato da toxicum, "veleno", ed è sinonimo di avvelenamento [...] dell'aria prodotte da cause naturali non biologiche, specialmente cosmotelluriche, senza alcun riferimento all'esistenza di un 'contagio vivo', con particolare riguardo alle febbri palustri: si ricorreva così agli 'effluvi delle paludi' e alla ...
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MARINI, Niccolò
Carlo Fantappiè
– Nacque a Roma il 20 ag. 1843 da Emanuele (discendente da un’antica famiglia apparentata con i Salviucci, che da diversi decenni dirigevano la tipografia della Camera [...] ne resero popolare la figura. Oltre che con l’azione, egli credette opportuno tutelare l’educazione delle giovani dal contagio delle nuove tendenze femministe mediante alcuni scritti di carattere polemico e la fondazione di un periodico intitolato La ...
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GIUSEPPE BENEDETTO Cottolengo, santo
Giuseppe Tuninetti
Nacque a Bra (nei pressi di Cuneo) il 3 maggio 1786, primogenito di dodici figli, da Giuseppe e da Benedetta Chiarotti. Il cognome paterno originario [...] finire quando, scoppiato il colera nell'estate del 1831, gli inquilini circostanti, temendo che il Deposito fosse veicolo di contagio, il 19 settembre ne ottennero la chiusura dal governo. In realtà quanto sembrava la fine si rivelò l'occasione ...
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contagio
contàgio s. m. [dal lat. contagium, der. di contingĕre «toccare, essere a contatto, contaminare», comp. di con- e tangĕre «toccare»]. – 1. a. La trasmissione di una malattia infettiva dalla persona malata ad una sana sia direttamente...
contagiare
v. tr. [der. di contagio] (io contàgio, ecc.). – Comunicare una malattia per contagio: s’è ammalato di scarlattina e ha contagiato anche il fratello; in senso fig.: è stato contagiato dalle idee stravaganti dei suoi amici. ◆ Part....